Le parole "dure" del vangelo: battesimo, fuoco, divisione
Un viaggio di purificzione
domenica 14 agosto 2016
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso! C'è un battesimo che devo ricevere; e come sono angosciato, finché non sia compiuto! Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione. D'ora innanzi in una casa di cinque persone si divideranno tre contro due e due contro tre; padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera». Diceva ancora alle folle: «Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: Viene la pioggia, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: Ci sarà caldo, e così accade. Ipocriti! Sapete giudicare l'aspetto della terra e del cielo, come mai questo tempo non sapete giudicarlo? E perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto?».
Sono otto domeniche che ci siamo messi a camminare con Gesù verso Gerusalemme, la sua e la nostra, luogo dell'adempimento della volontà di Dio su di Lui e su di noi. È come se avessimo intrapreso un viaggio di "purificazione" letteralmente inteso, ove il fuoco è la prova dell'oro e degli amici di Dio. Il fuoco che Gesù è venuto a portare era stato anticipato dall'annuncio del precursore, Giovanni Battista, con riferimento esplicito alla Parola di Gesù che è come il fuoco del fonditore. Il fuoco prova l'oro, bruciando ciò che non è tale. Gesù è venuto a portare la fiamma della fede e a bruciare le sovrastrutture della religione che avevano appesantito il cammino dell'uomo e offuscato l'immagine di Dio.
Quanti interventi di Dio nella storia del popolo di Israele erano stati offuscati, oscurati da una esecuzione formale, rituale, solo apparente di mille e passa precetti, decreti, divieti e prescrizioni. L'uomo aveva perso l'immediatezza del dialogo con Dio e, in un orizzonte autoreferenziale, compiva sono una serie di atti religiosi. Ecco perché Gesù aggiunge che non vede l'ora di compiere il battesimo, non il rito, ma quell'immersione nella morte che avrebbe rivelato al mondo l'amore di Dio per l'umanità, di quel Dio che per amore dell'uomo non ha esitato a dare il Figlio, il suo unico Figlio. Di qui comprendiamo come la divisione di cui oggi parla il Vangelo va vista più in profondità: Gesù è segno di contraddizione tra come è stato raffigurato Dio e come Dio è realmente. Gesù ha "spiegato" Dio, narrando tutto questo con la predicazione, i gesti, la testimonianza e soprattutto col mistero pasquale. E allora ciò che sembra essere parola dura o forte in realtà serve a pulire il campo da possibili altri fraintendimenti su Dio e la sua piena rivelazione in Cristo e ad accogliere la Parola come un seme che rende feconda la mia vita.
Cosa ha fatto il Signore per me? Continuiamo questo percorso di riflessione personale di preghiera alla sequela di Gesù, che virgolette ha sopportato l'ostilità dei peccatori, perché non ci stanchiamo perdendoci d'animo" in questo momento storico in cui siamo chiamati a rendere ragione della speranza che è in noi.
Buona domenica!
[don Vito]
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso! C'è un battesimo che devo ricevere; e come sono angosciato, finché non sia compiuto! Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione. D'ora innanzi in una casa di cinque persone si divideranno tre contro due e due contro tre; padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera». Diceva ancora alle folle: «Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: Viene la pioggia, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: Ci sarà caldo, e così accade. Ipocriti! Sapete giudicare l'aspetto della terra e del cielo, come mai questo tempo non sapete giudicarlo? E perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto?».
Sono otto domeniche che ci siamo messi a camminare con Gesù verso Gerusalemme, la sua e la nostra, luogo dell'adempimento della volontà di Dio su di Lui e su di noi. È come se avessimo intrapreso un viaggio di "purificazione" letteralmente inteso, ove il fuoco è la prova dell'oro e degli amici di Dio. Il fuoco che Gesù è venuto a portare era stato anticipato dall'annuncio del precursore, Giovanni Battista, con riferimento esplicito alla Parola di Gesù che è come il fuoco del fonditore. Il fuoco prova l'oro, bruciando ciò che non è tale. Gesù è venuto a portare la fiamma della fede e a bruciare le sovrastrutture della religione che avevano appesantito il cammino dell'uomo e offuscato l'immagine di Dio.
Quanti interventi di Dio nella storia del popolo di Israele erano stati offuscati, oscurati da una esecuzione formale, rituale, solo apparente di mille e passa precetti, decreti, divieti e prescrizioni. L'uomo aveva perso l'immediatezza del dialogo con Dio e, in un orizzonte autoreferenziale, compiva sono una serie di atti religiosi. Ecco perché Gesù aggiunge che non vede l'ora di compiere il battesimo, non il rito, ma quell'immersione nella morte che avrebbe rivelato al mondo l'amore di Dio per l'umanità, di quel Dio che per amore dell'uomo non ha esitato a dare il Figlio, il suo unico Figlio. Di qui comprendiamo come la divisione di cui oggi parla il Vangelo va vista più in profondità: Gesù è segno di contraddizione tra come è stato raffigurato Dio e come Dio è realmente. Gesù ha "spiegato" Dio, narrando tutto questo con la predicazione, i gesti, la testimonianza e soprattutto col mistero pasquale. E allora ciò che sembra essere parola dura o forte in realtà serve a pulire il campo da possibili altri fraintendimenti su Dio e la sua piena rivelazione in Cristo e ad accogliere la Parola come un seme che rende feconda la mia vita.
Cosa ha fatto il Signore per me? Continuiamo questo percorso di riflessione personale di preghiera alla sequela di Gesù, che virgolette ha sopportato l'ostilità dei peccatori, perché non ci stanchiamo perdendoci d'animo" in questo momento storico in cui siamo chiamati a rendere ragione della speranza che è in noi.
Buona domenica!
[don Vito]