Le parole buone di don Vito Carpentiere, l'Immacolata
Pillole di spiritualità, semplici, per riflettere
domenica 8 dicembre 2013
12.03
Dal vangelo secondo Luca:
«In quel tempo, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch'essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l'angelo si allontanò da lei».Viviamo, quest'anno, la festa dell'Immacolata in concomitanza con la seconda domenica di Avvento, tempo privilegiato in cui, facendo memoria della prima venuta di Cristo, attendiamo il suo ritorno, celebrando la venuta intermedia del Dio che brucia le distanze, che riduce gli spazi, che colma le valli per raggiungere l'uomo di oggi.
Questa felice coincidenza ci dà l'opportunità di vedere la storia, gli altri, noi stessi con uno sguardo diverso, con lo sguardo di Dio. Che è lo sguardo di Maria. E comprendere che la fede non è l'uomo che cerca Dio ma Dio che si pone in cammino sulle strade degli uomini per condividerne difficoltà e sofferenze, gioie e attese.
Su chi si è posato duemila anni fa' lo sguardo di Dio? Non sui palazzi del potere né sul sacro tempio di Gerusalemme, ma su una ragazzina che abitava in uno sperduto paese della Galilea. Perché? Semplicemente perché l'occhio del Signore si posa sull'umile, su chi non avanza pretese, su chi lo cerca nel silenzio e pur tra mille difficoltà; ieri come oggi.
Oggi non celebriamo le prerogative di Maria, oggi celebriamo un Amore in festa perché accolto in umiltà e semplicità di cuore. Quel che è accaduto a Maria può accadere anche a me, nella misura in cui non avanzo pretese ma accolgo umilmente Colui che mi insegue da tempo, mi raggiunge e chiede di poter abitare nella mia casa.
Buona festa dell'Immacolata!
[don Vito]