Le impressioni di Vincenzo Losappio sulla tornata elettorale

Il giovane candidato del Partito Democratico Cristiano esprime la sua opinione. Analisi sulle elezioni e sul ruolo dei giovani in politica

venerdì 20 maggio 2011 18.34
A cura di Enrico Gorgoglione
La "novità" di questa tornata elettorale consiste anche nello spazio che i giovani si sono ritagliati per far emergere le proprie opinioni, chi riuscendo ad emergere guadagnando meritatamente una "poltrona" in Consiglio Comunale, chi continuando a seguire la politica pur non avendo ottenuto i numeri sufficienti per essere eletto. Questo è il caso di di Enzo Losappio, 23enne candidato del Partito Democratico Cristiano, a cui abbiamo chiesto un breve commento sulla tornata elettorale appena conclusasi. Nonostante abbia sempre frequentato gli ambienti politici, Losappio per la prima volta si è candidato al Consiglio comunale, riscontrando tutte le difficoltà di un mondo pieno dei cosiddetti "volponi" del campo.

Vincenzo, a poche ore dalle elezioni siamo in grado di fare un'analisi approfondita del voto in questa tornata elettorale così complessa e "frastagliata". Come avete vissuto all'interno del PDC la netta sconfitta della candidata sindaco del centro-destra Mariagrazia Vitobello? Vi attendevate un risultato del genere?

Il Partito Democratico Cristiano sin dalle consultazioni preelettorali ha sempre sostenuto la coalizione di centro-desta, credendo in questo progetto e in questa voglia di cambiamento, ritrovando la nostra voglia di fare nella persona di Mariagrazia Vitobello... Sapevamo che non sarebbe stato semplice,ma non immaginavamo una vittoria al primo turno di Maffei al quale vanno i miei sinceri complimenti per il risultato ottenuto.

Ti sei candidato all'interno di una lista che presenta molti giovani. Come avete vissuto questa prima candidatura in un mondo che spesso premia i vecchi "volponi" proprio a discapito delle nuove leve?
Sono un ragazzo di 23 anni che frequenta la facoltà di giurisprudenza, la politca l'ho sempre seguita, ho fatto per 2 anni il rappresentante di istituto al liceo scientifico "C. Cafiero" e sono un tesserato nonchè un membro attivo del PDC da 4 anni, cioè da quando è presente nella nostra città. Ho partecipato ad altre campagne elettorali, ho seguito corsi di formazione politica e ho partecipato a congressi nazionali quindi per me non è un mondo nuovo, ma resta un mondo difficile: vengono premiati i singoli, non i partiti. Noi siamo un partito giovane e pieno di giovani, dove vige la democrazia, condividiamo una ideologia e la portiamo avanti, crediamo in quello che facciamo, nei nostri ideali democristiani e anche se sembra che il sistema funzioni al contrario noi vogliamo provare a cambiarlo: le persone muoino, le ideologie vivono sempre e i nostri oltre 200 voti solo di lista senza alcuna preferenza personale sono la testimonianza che siamo un gruppo e non dei singoli. è stata una bellissima esperienza per noi, siamo riusciuti a coinvolgere nuova gente e ad avere una maggiore visibilità, ovviamente in una corsa impari perchè siamo un gruppo modesto, fatto di gente comune che non poteva fare grattacieli..

La piaga maggiore di questa tornata elettorale è stata la presenza massiccia di rappresentanti di lista. Si parla di una media di 40-50 candidati a seggio. Cosa ti senti di dire a coloro che hanno venduto il proprio voto, molti dei quali sono tuoi coetanei?
Noi come partito non avevamo nessun rappresentante di lista, io personalmente combatto contro la compravendita dei voti, era un punto del mio programma. Ho dichiarato piu volte che non è sempre meglio un uovo oggi della gallina domani, l'esiguo compenso economico non può essere scambiato con decenni di lotte per i diritto al voto.. I ragazzi credono di far fessi i politici,ma inrealtà vengono fatti fessi perchè il giorno dopo le elezioni non c'è piu nessuno e il rappresentante di lista finisce nel dimenticatoio. Il mio motto è: "I giovani non sono il futuro,ma sono il presente"; siamo giovani,non dei bambini a cui va dato il contentino, bisogna avere una propria idea, bisogna informarsi su chi si va a votare, su ciò che ha fatto e su ciò che propone di fare;le conseguenze ci sono e le stiamo subendo.

Che ne pensi del caso di quel ragazzo sorpreso a fotografare il proprio voto?
Il ragazzo sorpreso a fotografare il proprio voto è solo un ragazzo piu incauto tra tanti ragazzi che lo hanno fatto, non lo prenderei come capro espiatorio, ma analizzerei il fatto per una maggiore efficenza e severità nei controlli. Il voto va guadagnato non comprato.

Le lamentele principali che si sono subito allargate a macchia d'olio riguardano la lentezza della macchina burocratica, molto spesso dovuta, a quanto pare, dall'incompetenza di molti presidenti di seggio e scrutatori. Ritieni che la scelta del sorteggio sia stata adeguata?
Il sorteggio degli scrutatori apparentemente sembra essere la soluzione piu giusta e democratica, ma obiettivamente la lentezza e la confusione nei seggi regnava sovrana.. Si potrebbe restringere il campo dei sorteggiabili magari prendendo persone piu qualificate e giovani studenti.

Vi aspettavate più riscontro tra la cittadinanza, oppure avevate già auspicato cifre così basse per la vostra lista? I numeri parlano di uno scarno 0,91%..
Ovviamente si punta in alto, ma siamo soddisfatti del nostro risultato. I nostri voti sono "voti veri",di stima,non sono molti,ma sono un ottimo numero da cui poter ripartire. Siamo un partito a livello nazionale fatto di giovani, siamo attivi 12 mesi l'anno e non solo alle elezioni, abbiamo una nostra sede in Via Carli aperta sempre, organizziamo corsi di formazione politica e ci riuniamo periodicamente per iniziative e quadri generali. Puntiamo agli ideali e alla conoscenza,siamo un gruppo amalgamato con tanta voglia di fare, siamo quasi tutti ragazzi,dobbiamo crescere e cresceremo!! Ne approfitto per invitare i lettori a visitare la nostra sede e conoscere la brava gente che ne fa parte, dove le decisioni vengono prese di comune accordo e soprattutto composto da ragazzi che non accettano il sistema e preferiscono rimetterci di tasca propria e non vendersi. La politica si fa per strada e non serve una poltrona per cambiare le cose.