«Le guerre intraprese dagli Stati Uniti sono state un grande errore!»
Patrick Sherbo, reduce del Vietnam e testimone oculare dell’11 settembre, in visita a Barletta
mercoledì 14 ottobre 2015
8.44
Testimoni dell'11 settembre 2001, in cui le torri del World Trade Center furono rase al suolo, i coniugi Patrick e Maxine Sherbo, dopo una lunga vacanza attraverso Sicilia, Calabria, Basilicata, giungono in Puglia e passano da Barletta, dove hanno alcuni amici barlettani. Per l'occasione, Patrick ha donato a Ruggiero Graziano, presidente ANMIG (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di guerra), un elmetto originale usato dall'esercito americano in Vietnam, che andrà ad arricchire la "Casa della Memoria Storica", una raccolta permanente di cimeli e documenti di guerra, dove chiunque potrà contribuire. Incontro i coniugi Sherbo in compagnia del loro amico Giuseppe Bianco di Sammichele di Bari.
Patrick, dov'eri l'11 settembre 2001?
«Erano le 8.30, ero nel mio ufficio di Brooklyn, al quarantesimo piano. Dal mio ufficio, che affacciava sull'East River, avevo di fronte il World Trade Center. Ricordo che, appena arrivato in ufficio, avevo posato la valigetta sulla scrivania e, giratomi verso la grande finestra, vidi il primo aereo entrare nella prima torre».
Quali furono le tue sensazioni?
«Ero sotto shock, mi sembrava la scena di un brutto film, non mi sembrava vero potesse accadere una cosa del genere negli Stati Uniti. Uscendo dall'ufficio, vidi migliaia di persone attraversare il ponte di Brooklyn a piedi, stordite, molte di loro erano coperte di polvere».
Maxine, tu dov'eri quel giorno?
«In quel momento ero in camera da letto, quando Peter mi telefonò per avvisarmi dell'accaduto. Nei due anni a venire, non sono riuscita ad avvicinarmi a Ground Zero, mi faceva stare male. Tra i vigili del fuoco intervenuti nei soccorsi, avevamo un amico, reduce del Vietnam, il quale per due settimane incessantemente ha prestato il suo aiuto per rimuovere le macerie a Ground Zero. A Long Island, c'è un sobborgo, Garden City, abitato da persone che lavoravano nell'alta finanza; molti di essi lavoravano nelle torri gemelle. Dopo la tragedia, in quel sobborgo sono rimasti parecchi orfani».
Patrick, raccontami della tua esperienza durante la Guerra del Vietnam.
«Dai 23 ai 25 anni, ho prestato servizio nell'esercito, in seguito nella riserva. Durante questo periodo, avevo 26 anni, fui richiamato. Fummo addestrati in una base della Virginia. Dopo l'addestramento, fui inviato nella base di Qui Nhon (Vietnam Centrale-nda). Laggiù ero autista di mezzi militari da trasporto».
Durante il suo servizio in Vietnam, sei stato coinvolto in combattimenti?
«Sono stato coinvolto in un'imboscata. Guidavo un camion che, con altri mezzi militari, formavano un convoglio di 20 automezzi, diretti verso la base di Pleiku. Lungo il sentiero, fummo bersagliati da colpi di mortaio e razzi Rpg dai vietcong, che bloccarono il convoglio. Immediatamente, fu richiesto l'appoggio aereo e il nostro convoglio – dotato di mitragliatrici di pesanti ed una mitragliatrice Browning calibro 50 – rispose al fuoco avversario».
Quante vittime ci furono, alla fine di quell'imboscata?
«Quattro nostri commilitoni furono uccisi. Invece, tra i vietcong, non abbiamo mai saputo quanti furono i caduti. A volte, i vietcong portavano via i cadaveri dei loro commilitoni, onde evitare che noi sapessimo quanti ne avessimo uccisi sul campo di battaglia».
Sei stato ferito in quell'agguato?
«Nel caos della battaglia, presi il posto di un mio commilitone ferito, posizionandomi alla sua mitragliatrice. Ad un tratto, un razzo Rpg esplose vicino a me e le schegge mi ferirono le braccia. Per questo, ricevetti la medaglia Purple Heart (decorazione riservata ai soldati feriti-nda)».
Cosa pensi delle guerre in Iraq e Afghanistan, intraprese dagli Stati Uniti?
«Dal Vietnam in poi, tutte le guerre intraprese dal mio Paese sono state un grande errore!».
Patrick, dov'eri l'11 settembre 2001?
«Erano le 8.30, ero nel mio ufficio di Brooklyn, al quarantesimo piano. Dal mio ufficio, che affacciava sull'East River, avevo di fronte il World Trade Center. Ricordo che, appena arrivato in ufficio, avevo posato la valigetta sulla scrivania e, giratomi verso la grande finestra, vidi il primo aereo entrare nella prima torre».
Quali furono le tue sensazioni?
«Ero sotto shock, mi sembrava la scena di un brutto film, non mi sembrava vero potesse accadere una cosa del genere negli Stati Uniti. Uscendo dall'ufficio, vidi migliaia di persone attraversare il ponte di Brooklyn a piedi, stordite, molte di loro erano coperte di polvere».
Maxine, tu dov'eri quel giorno?
«In quel momento ero in camera da letto, quando Peter mi telefonò per avvisarmi dell'accaduto. Nei due anni a venire, non sono riuscita ad avvicinarmi a Ground Zero, mi faceva stare male. Tra i vigili del fuoco intervenuti nei soccorsi, avevamo un amico, reduce del Vietnam, il quale per due settimane incessantemente ha prestato il suo aiuto per rimuovere le macerie a Ground Zero. A Long Island, c'è un sobborgo, Garden City, abitato da persone che lavoravano nell'alta finanza; molti di essi lavoravano nelle torri gemelle. Dopo la tragedia, in quel sobborgo sono rimasti parecchi orfani».
Patrick, raccontami della tua esperienza durante la Guerra del Vietnam.
«Dai 23 ai 25 anni, ho prestato servizio nell'esercito, in seguito nella riserva. Durante questo periodo, avevo 26 anni, fui richiamato. Fummo addestrati in una base della Virginia. Dopo l'addestramento, fui inviato nella base di Qui Nhon (Vietnam Centrale-nda). Laggiù ero autista di mezzi militari da trasporto».
Durante il suo servizio in Vietnam, sei stato coinvolto in combattimenti?
«Sono stato coinvolto in un'imboscata. Guidavo un camion che, con altri mezzi militari, formavano un convoglio di 20 automezzi, diretti verso la base di Pleiku. Lungo il sentiero, fummo bersagliati da colpi di mortaio e razzi Rpg dai vietcong, che bloccarono il convoglio. Immediatamente, fu richiesto l'appoggio aereo e il nostro convoglio – dotato di mitragliatrici di pesanti ed una mitragliatrice Browning calibro 50 – rispose al fuoco avversario».
Quante vittime ci furono, alla fine di quell'imboscata?
«Quattro nostri commilitoni furono uccisi. Invece, tra i vietcong, non abbiamo mai saputo quanti furono i caduti. A volte, i vietcong portavano via i cadaveri dei loro commilitoni, onde evitare che noi sapessimo quanti ne avessimo uccisi sul campo di battaglia».
Sei stato ferito in quell'agguato?
«Nel caos della battaglia, presi il posto di un mio commilitone ferito, posizionandomi alla sua mitragliatrice. Ad un tratto, un razzo Rpg esplose vicino a me e le schegge mi ferirono le braccia. Per questo, ricevetti la medaglia Purple Heart (decorazione riservata ai soldati feriti-nda)».
Cosa pensi delle guerre in Iraq e Afghanistan, intraprese dagli Stati Uniti?
«Dal Vietnam in poi, tutte le guerre intraprese dal mio Paese sono state un grande errore!».
Patrick e Maxine Sherbo vivono a Hicksville, sobborgo di Long Island, sono sposati da 44 anni, hanno due figli, Michael e Jamie. Patrick ha 71 anni, è stato dirigente della Lilco (Long Island Lighting & Co) ed è stato presidente della associazione "Vietnam Veterans Of America". Maxine 67 anni ed è insegnate di letteratura inglese e consulente di pedagogia.
La guerra del Vietnam fu il conflitto combattuto a partire dal 1960 (data di costituzione del Fronte di Liberazione Nazionale filo-comunista), che si concluse il 30 aprile 1975. La guerra si svolse prevalentemente nel territorio del Vietnam del Sud. La guerra vide contrapposte le forze insurrezionali filo-comuniste, sorte in opposizione al governo autoritario filo-statunitense costituito nelVietnam del Sud, e le forze governative del Vietnam, creato dopo la conferenza di Ginevra del 1954, successiva alla cosiddetta guerra d'Indocina contro l'occupazione francese.
Perdite: Stati Uniti: 58.272 morti, 303.644 feriti, 1.719 dispersi - Vietnam del Nord e Viet Cong: 1.100.000 morti
Fonte Wikipedia
La guerra del Vietnam fu il conflitto combattuto a partire dal 1960 (data di costituzione del Fronte di Liberazione Nazionale filo-comunista), che si concluse il 30 aprile 1975. La guerra si svolse prevalentemente nel territorio del Vietnam del Sud. La guerra vide contrapposte le forze insurrezionali filo-comuniste, sorte in opposizione al governo autoritario filo-statunitense costituito nelVietnam del Sud, e le forze governative del Vietnam, creato dopo la conferenza di Ginevra del 1954, successiva alla cosiddetta guerra d'Indocina contro l'occupazione francese.
Perdite: Stati Uniti: 58.272 morti, 303.644 feriti, 1.719 dispersi - Vietnam del Nord e Viet Cong: 1.100.000 morti
Fonte Wikipedia