«Le esperienze in giro per il mondo si traducono in suono e musica»

Intervista al giovane e talentuoso compositore barlettano Giuseppe Doronzo, vincitore del BUMA Award

martedì 10 maggio 2022
A cura di Ida Vinella
Da Barletta all'Olanda, con la sua musica che parla un linguaggio universale ha conquistato riconoscimenti e consensi: con la sua fresca vittoria al BUMA Award, Giuseppe Doronzo, barlettano, racconta le sue ispirazioni, tra viaggi, contaminazioni ed esperienze che trovano spazio nelle sue particolari creazioni musicali.

Sei un musicista e compositore, come è nata questa passione e dove trovi l'ispirazione per scrivere la tua musica?

«
Tutto é nato in modo molto spontaneo e organico. Dalle prime e importanti esperienze con gruppi locali ho iniziato ad allargare il mio orizzonte musicale e allo stesso tempo ad acquisire più conoscenza tecnica e teorica mentre frequentavo il Conservatorio di Bari e poi di Monopoli.

Dopo essermi trasferito a Bari e a suonare con musicisti italiani e stranieri ho iniziato a scoprire nuovi linguaggi musicali, il jazz e l'improvvisazione. Sin dall'inizio sentivo l'esigenza di creare musica in maniera molto istintiva, poi nel tempo anche dopo essermi trasferito in Olanda ho approfondito diverse tecniche compositive e allargato la mia palette sonora non solo con il sax baritono ma anche imparando strumenti a fiato che appartengono a diverse tradizioni come il clarinetto basso, il flauto cinese hulusi, la cornamusa iraniana e il flauto indiano bansuri.

Grazie al mio lavoro viaggio molto frequentemente. Conoscere persone e culture completamente diverse, da quella americana, cinese a quella iraniana é sempre fonte di ispirazione per la mia musica. La cosa che mi affascina quando viaggio in paesi lontani dal mio, é che c'é un confronto personale culturale equo e neutrale. Si condividono storie e saperi con umiltá e sinceritá, con persone che si conoscono a malapena. Poi, a volte il giorno stesso, a volte dopo tempo, queste esperienze si traducono in suono e musica.

L' Olanda, il paese in cui vivo, é anche una grande fonte di ispirazione grazie alla scena creativa nazionale e internazionale presente sul territorio».

Di cosa parla il cortometraggio "GOYA" per il quale sei stato premiato?

«GOYA é un parola urdu che significa letteralmente "come se", e descrive uno stato d'animo tra realtá e immaginazione. Goya è una storia che raccoglie memorie. In un cortometraggio in stile onirico e cinematografico, il viaggio di un personaggio anonimo si rivela in parallelo nel tentativo di trovare la genesi del viaggio stesso. Questo lavoro racconta il passaggio dell'eroe alla ricerca dell'equilibrio a cui si tende di solito dopo una grande perdita. Trasferendosi da un paesaggio all'altro, dirigendosi verso la destinazione in cui il suo sguardo l'ha condotta, non si raggiunge solo un punto desiderato ma si rinuncia al principio della disperazione. La mancanza generata dalla perdita, dalla morte di una guida chiara. Il paesaggio vuoto trasformato nella matrice di una strada desolata che si deve ancora attraversare. Il personaggio cammina nella terra indossando le gambe straniere che la portano attraverso luoghi sterili in bianco e nero. Il rituale del camminare nel suo caso funziona come una reverenza mistica verso la terra abbandonata. Il territorio perde di significato, subordinato dal grido proveniente dall'albero che sta cercando».

Giuseppe Doronzo
Giuseppe Doronzo
Giuseppe Doronzo
Giuseppe Doronzo

«Il corto ha fatto parte di festival internazionali fra cui Austin International Art Festival (Vincitore), Video Art and Experimental Film Festival di New York (menzione d'onore), Museo del cinema EYE di Amsterdam, Osaka International Film Festival, Buenos Aires International, Golden Short film festival di Roma, Toronto independent film festival di Cift, Internationales Festival Zeichen der Nacht di Berlino, International experimental film festival Suspaustas Laikas di Vilnius».

Come è stata l'esperienza al BUMA Award?

«Il BUMA Music in Motion and Media Awards è il premio olandese dedicato ai compositori che hanno raggiunto un traguardo speciale in una produzione cinematografica nell'anno precedente. Io ho ricevuto questo premio nella categoria cortometraggi. Sono rimasto interdetto quando ci hanno detto che quest'anno ci sono stati più di 400 film valutati nelle diverse categorie.

La giuria internazionale formata da 35 membri scrive in merito alla mia musica:

"La composizione eccelle in originalità, è progressiva e sorprendente. Giuseppe Doronzo riesce a creare una produzione potente e originale con strumenti e arrangiamenti meno convenzionali. Menzione speciale per lo splendido uso degli strumenti a fiato."

La cerimonia di gala e la premiazione sono avvenuti al museo del cinema EYE di Amsterdam il 19 Aprile 2022. Alla cerimonia erano presenti tre compositori nominati per ogni categoria, i direttori dei film, la giuria e rappresentanti del mondo del cinema e musica (BBC, Netflix, NPO, Sony Universal, etc.)».

Nel futuro di cosa vorresti occuparti a livello musicale?

«Ci sono diversi progetti a cui sto lavorando per il prossimo futuro. Il mio nuovo trio con il chitarrista britannico Andy Moor (The Ex) e il batterista americano Frank Rosaly, che presenterò in prima assoluta al Bimhuis il 3 Giugno per il Red Light Jazz Festival. Il prossimo anno lavorerò ad una nuova produzione con il collettivo multidisciplinare di ricerca artistica MARC del quale sono co-fondatore. Sto lavorando ad un nuovo programma in solo per sax baritono microtonale basato su musica di compositori contemporanei europei e turchi. Il prossimo anno lavorerò anche alle musiche di un nuovo film per una produzione olandese».

Per saperne di più:

Tora Records
https://torarecords.bandcamp.com/

Website
https://www.giuseppedoronzo.com/
www.marc.amsterdam

Linktree
https://linktr.ee/giuseppedoronzo