«Le aziende inquinanti vanno spostate dal centro cittadino»
Il commento di Michele Rizzi alla sentenza del TAR
sabato 27 settembre 2014
«È di qualche giorno fa la sentenza del Tar sulla Cementeria di Barletta - commenta così la notizia, già apparsa su BarlettaViva, Michele Rizzi di Alternativa comunista - con il divieto alla Buzzi Unicem di incenerire più di 178 tonnellate al giorno di rifiuti e al di là del comunicato del Collettivo Exit non si è sentito guarda caso alcun commento politico a riguardo.
Ritengo di poter dire che al di là della sentenza dei giudici amministrativi vada chiarito alla popolazione e soprattutto a coloro che vivono (come il sottoscritto) a ridosso di Via Andria, che ormai la Cementeria (anche per via della crisi dell'edilizia) è diventata quasi unicamente un vero e proprio inceneritore di immondizia a cielo aperto in pieno centro abitato e non altro. In questi anni nel mio quartiere abbiamo raccolto la giusta arrabbiatura dei residenti ormai consci di trovarsi a vivere dinanzi ad un mega inceneritore che per giunta aveva di incenerire più di 178 tonnellate di rifiuti (richiesta che persino il Tar ha bloccato).
L'amministrazione comunale, a braccetto con la direzione della Buzzi Unicem, non proferisce parola credendo che si potesse placare la rabbia della gente con qualche piantina regalo dell'azienda per pareggiare l'inquinamento che l'inceneritore produce quotidianamente. D'altronde, proprio l'aumento di sostanze inquinanti in aria produce l'aumento di malattie cancerogene e questo aumento lo si è visto eccome. Per noi le aziende inquinanti vanno spostate dal centro cittadino e riconvertite sotto il controllo di lavoratori e di comitati cittadini, togliendole dal business privato. Questo discorso non vale solo per la Buzzi Unicem ma anche per la Timac che ricordo emana nell'aria acido solforico con olezzi maleodoranti che spesso infestano la città.
La salute della gente - conclude Rizzi - non ha prezzo e non certo vale i profitti della Buzzi Unicem e della Timac».
Ritengo di poter dire che al di là della sentenza dei giudici amministrativi vada chiarito alla popolazione e soprattutto a coloro che vivono (come il sottoscritto) a ridosso di Via Andria, che ormai la Cementeria (anche per via della crisi dell'edilizia) è diventata quasi unicamente un vero e proprio inceneritore di immondizia a cielo aperto in pieno centro abitato e non altro. In questi anni nel mio quartiere abbiamo raccolto la giusta arrabbiatura dei residenti ormai consci di trovarsi a vivere dinanzi ad un mega inceneritore che per giunta aveva di incenerire più di 178 tonnellate di rifiuti (richiesta che persino il Tar ha bloccato).
L'amministrazione comunale, a braccetto con la direzione della Buzzi Unicem, non proferisce parola credendo che si potesse placare la rabbia della gente con qualche piantina regalo dell'azienda per pareggiare l'inquinamento che l'inceneritore produce quotidianamente. D'altronde, proprio l'aumento di sostanze inquinanti in aria produce l'aumento di malattie cancerogene e questo aumento lo si è visto eccome. Per noi le aziende inquinanti vanno spostate dal centro cittadino e riconvertite sotto il controllo di lavoratori e di comitati cittadini, togliendole dal business privato. Questo discorso non vale solo per la Buzzi Unicem ma anche per la Timac che ricordo emana nell'aria acido solforico con olezzi maleodoranti che spesso infestano la città.
La salute della gente - conclude Rizzi - non ha prezzo e non certo vale i profitti della Buzzi Unicem e della Timac».