Le associazioni contro l’AIA alla Cementeria
Autorizzazione a bruciare rifiuti per la Buzzi Unicem, ma la Polizia Municipale blocca la protesta. Organizzato da Beni Comuni, Collettivo Exit e dal Circolo Arci Cafiero
sabato 8 settembre 2012
Non è stata la pioggia a fermare il sit-in di protesta, inteso come conferenza stampa, organizzato dall'associazione Beni Comuni, Collettivo Exit e dal Circolo Arci Carlo Cafiero, ma la Polizia Municipale. Nel tardo pomeriggio di giovedì, infatti, è stato allestito un gazebo, con uno striscione e un manifesto, proprio sotto l'Assessorato all'Ambiente, titolare il Vice Sindaco Antonio Cannito. Le associazioni, da sempre molto attente ai problemi ambientali che riguardano Barletta, stavano comunicando agli astanti cittadini interessati e agli organi di stampa lì presenti quali possono essere i problemi che scaturiscono da una recente Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) da parte della Regione Puglia alla Buzzi Unicem di Barletta. In pratica, dallo scorso 5 luglio, l'azienda è autorizzata ad aumentare il quantitativo di rifiuti da bruciare (178 tonnellate al giorno) all'interno del proprio stabilimento. L'incontro era iniziato da poco, quando tre vigili hanno interrotto i relatori ed hanno sollecitato lo smantellamento di tutto. Il "Tutti a casa" di questa fine estate è stato condito da un verbale di 159€ di multa per occupazione non autorizzata di suolo pubblico.
Comunque, la solerzia dei vigili barlettani non ha impedito di recepire il messaggio: "troppe e inspiegabili deroghe e massimo dei limiti in assenza di studi epidemiologici e sulla qualità di tutte le matrici ambientali" tuonava Sabrina Salerno di Beni Comuni, denunciando un già sostanzioso aumento di casi tumorali in città. Molto criticato il ruolo dell'Assessore Cannito, del dirigente comunale all'ambiente ing. Mastrorillo, che come rappresentante del Comune avrebbe potuto esigere in Conferenza di Servizi un riscontro degli esami del CNR di valutazione dell'impatto ambientale e solo dopo prendere qualsiasi decisione. Si è anche pensato di diffidare ufficialmente il Sindaco Maffei da 'garante della salute pubblica', come previsto dalla legge. E' intervenuto anche Alessandro Zagaria, rappresentante di Exit, che ha tenuto a sottolineare: "la salute dei barlettani è stata venduta per 100 essenze arboree all'anno". Infatti, l'intesa con il Comune prevede che la Buzzi Unicem pianterà 600 alberi in sei anni a proprie spese, magari per alleviare così all'aumento d'inquinamento. Qualcuno ha storto il naso, ritenendo questa clausola un contentino per tener buoni i cittadini che si preoccupano dell'ambiente.
Insomma, la Cementeria è autorizzata a bruciare 65.000 tonnellate di rifiuti l'anno. All'azienda più profitto, ai barlettani maggiori costi sanitari e ambientali. Non è tutto: la Buzzi di Barletta ha fatto anche ricorso presso il Tar della Puglia contro alcune prescrizioni che la Regione le ha imposto. Viene prescritto il valore limite di emissione previsto dalle Bat (Best Available Techniques) nella misura di 20 mg/Nm3 per il parametro polveri e il monitoraggio in forma discontinua dei parametri di Pm10 e Pm2,5. Inoltre la Buzzi Unicem dovrà fornire entro il 30 giugno 2013 i risultati dello studio sulle emissioni e sulla qualità dell'aria nel sito urbano adiacente allo stabilimento. Il parametro COT (sostanze organiche sotto forma di gas vapori) è stato aumentato, come richiesto dai gestori della Buzzi. Il valore massimo BAT ammissibile è di 10 mg/Nm3 (media giornaliera), l'AIA autorizza il limite emissivo di 50 mg/Nm3. Ulteriore deroga riguarda il valore del parametro SOX (biossido e triossido di zolfo), l'AIA autorizza il limite emissivo di 600 mg/Nm3 (media giornaliera) nonostante il per il Bref debba essere compreso entro i 400 mg/Nm3.
La Società Italiana di Geologia Ambientale (SIGEA) ha fornito supporto tecnico-scientifico alle associazioni a partire dalla Conferenza di Servizi regionale per il rilascio dell'AIA, presente all'incontro di giovedì con il geologo Raffaele Lopez, che aveva appena iniziato il suo discorso quando sono intervenuti i vigili urbani.
Le associazioni denunciano un "servilismo al potere economico" da parte dell'Amministrazione comunale e provinciale, e ritengono l'aumento dei rifiuti da bruciare all'interno della cementeria un grave disincentivo alla raccolta differenziata e alla possibilità di perseguire la strategia rifiuti zero, con i relativi aumenti in termini di costi sociali e ambientali.
Comunque, la solerzia dei vigili barlettani non ha impedito di recepire il messaggio: "troppe e inspiegabili deroghe e massimo dei limiti in assenza di studi epidemiologici e sulla qualità di tutte le matrici ambientali" tuonava Sabrina Salerno di Beni Comuni, denunciando un già sostanzioso aumento di casi tumorali in città. Molto criticato il ruolo dell'Assessore Cannito, del dirigente comunale all'ambiente ing. Mastrorillo, che come rappresentante del Comune avrebbe potuto esigere in Conferenza di Servizi un riscontro degli esami del CNR di valutazione dell'impatto ambientale e solo dopo prendere qualsiasi decisione. Si è anche pensato di diffidare ufficialmente il Sindaco Maffei da 'garante della salute pubblica', come previsto dalla legge. E' intervenuto anche Alessandro Zagaria, rappresentante di Exit, che ha tenuto a sottolineare: "la salute dei barlettani è stata venduta per 100 essenze arboree all'anno". Infatti, l'intesa con il Comune prevede che la Buzzi Unicem pianterà 600 alberi in sei anni a proprie spese, magari per alleviare così all'aumento d'inquinamento. Qualcuno ha storto il naso, ritenendo questa clausola un contentino per tener buoni i cittadini che si preoccupano dell'ambiente.
Insomma, la Cementeria è autorizzata a bruciare 65.000 tonnellate di rifiuti l'anno. All'azienda più profitto, ai barlettani maggiori costi sanitari e ambientali. Non è tutto: la Buzzi di Barletta ha fatto anche ricorso presso il Tar della Puglia contro alcune prescrizioni che la Regione le ha imposto. Viene prescritto il valore limite di emissione previsto dalle Bat (Best Available Techniques) nella misura di 20 mg/Nm3 per il parametro polveri e il monitoraggio in forma discontinua dei parametri di Pm10 e Pm2,5. Inoltre la Buzzi Unicem dovrà fornire entro il 30 giugno 2013 i risultati dello studio sulle emissioni e sulla qualità dell'aria nel sito urbano adiacente allo stabilimento. Il parametro COT (sostanze organiche sotto forma di gas vapori) è stato aumentato, come richiesto dai gestori della Buzzi. Il valore massimo BAT ammissibile è di 10 mg/Nm3 (media giornaliera), l'AIA autorizza il limite emissivo di 50 mg/Nm3. Ulteriore deroga riguarda il valore del parametro SOX (biossido e triossido di zolfo), l'AIA autorizza il limite emissivo di 600 mg/Nm3 (media giornaliera) nonostante il per il Bref debba essere compreso entro i 400 mg/Nm3.
La Società Italiana di Geologia Ambientale (SIGEA) ha fornito supporto tecnico-scientifico alle associazioni a partire dalla Conferenza di Servizi regionale per il rilascio dell'AIA, presente all'incontro di giovedì con il geologo Raffaele Lopez, che aveva appena iniziato il suo discorso quando sono intervenuti i vigili urbani.
Le associazioni denunciano un "servilismo al potere economico" da parte dell'Amministrazione comunale e provinciale, e ritengono l'aumento dei rifiuti da bruciare all'interno della cementeria un grave disincentivo alla raccolta differenziata e alla possibilità di perseguire la strategia rifiuti zero, con i relativi aumenti in termini di costi sociali e ambientali.