Lasala e Crudele: concambio in Consiglio, dal PD al SEL
Dalla mozione cittadina congressuale "Letta" alla Regione di Vendola: salto in alto?. Ennesimo scossone alla traballante maggioranza di centrosinistra
giovedì 5 aprile 2012
17.30
Un'altra tegola cade sull'amministrazione Maffei. I consiglieri Lasala e Crudele lasciano il gruppo del Pd. Di seguito al presente commento il comunicato ufficiale dei due consiglieri. È un segreto di Pulcinella quale sarà il punto di approdo della loro fase di riflessione post-uscita dal partito di maggioranza relativa a Barletta. I due aderiranno a Sel. Nei giorni scorsi ci sono già stati incontri con la dirigenza regionale del partito di Vendola. Questo ennesimo scossone alla traballante maggioranza di centrosinistra suggerisce alcune riflessioni.
1) In primo luogo Maffei conferma la sua vocazione da emulo di Attila: ovunque passi, non cresce più l'erba. Proprio Lasala e Crudele erano stati durante il congresso cittadino del Pd i principali sostenitori della mozione Letta che presentava Antonio Divincenzo come candidato segretario. Mozione che vedeva in Maffei l'uomo simbolo. Con quella scelta il primo cittadino aveva cercato di smarcarsi dal consigliere regionale Caracciolo. Quest'ultimo ha però stravinto il congresso; il suo candidato, Stefano Chiariello, è diventato segretario; la nuova segreteria sta conducendo le trattative per la nuova giunta e pare che proprio i due consiglieri in fuga siano rimasti con un pugno di mosche. Insomma Maffei avrebbe preferito altri sponsor (Luigi Terrone, a sua volta transfugo dell'area Modem del consigliere Mennea) e abbandonato al proprio destino Lasala e Crudele.
2) La debolezza di una struttura partitica e l'inadeguatezza di un gruppo dirigente sono debiti che si pagano nel medio-lungo termine. Sel ha, dalla sua fondazione in poi, navigato a vista. Il suo segretario, Michelangelo Acclavio, imposto dal maggiorente e sempreverde Peppino Dicorato, è andato al traino. Prima del consigliere socialista Dilillo, poi dello stesso Dicorato (fuggito dal Pd dopo il fiasco alle regionali scorse), diventando infine megafono rabbioso e acritico a favore della giunta e del sindaco. Nel frattempo Sel perdeva progressivamente pezzi. I due consiglieri eletti, Ventura e Santeramo, in polemica con la segreteria sono entrati nel Pd. Il gruppo degli ambientalisti e gli uomini vicini a Dicorato sono confluiti in Cittadini in movimento. Un disastro su tutta la linea. Che i vertici provinciali e regionali hanno coperto, sostenuto, tollerato. Fino ad oggi, almeno. Già si parla, infatti, della sfiducia costruttiva nei confronti di Acclavio da parte della segreteria cittadina. A sistemare l'intera faccenda pare che Nichi Vendola manderà uno dei suoi delfini, Gaetano detto Gano Cataldo. Cosa non si fa per l'ingresso di un uomo da 1000 (e passa) preferenze.
3) Ed è questa la considerazione più triste. Dietro i proclami, i richiami a valori e responsabilità, la fine dei partiti di massa ha lasciato libero il campo ai signori delle preferenze. I primi passi in politica non sono più la militanza, la condivisione di battaglie, l'impegno civile, il profilo di attivismo o di vicinanza. Ma i bottini di guerra. Lasala in Sel, come tanti altri prima di lui in altri partiti e in altre città, entrerà da vincitore in un contenitore nuovo (e in forma smagliante a livello nazionale) grazie alla dote di voti. A spianargli la strada, raccontano i saggi, un pezzo importante della Cgil del territorio che ha lavorato per lui in campagna elettorale o che in lui cerca una emanazione diretta in consiglio. A questo pare sia dovuto il favore accordato nel ruolo di reggente all'attuale vicesegretario Adriano Antonucci, figlio del segretario provinciale della Cgil.
1) In primo luogo Maffei conferma la sua vocazione da emulo di Attila: ovunque passi, non cresce più l'erba. Proprio Lasala e Crudele erano stati durante il congresso cittadino del Pd i principali sostenitori della mozione Letta che presentava Antonio Divincenzo come candidato segretario. Mozione che vedeva in Maffei l'uomo simbolo. Con quella scelta il primo cittadino aveva cercato di smarcarsi dal consigliere regionale Caracciolo. Quest'ultimo ha però stravinto il congresso; il suo candidato, Stefano Chiariello, è diventato segretario; la nuova segreteria sta conducendo le trattative per la nuova giunta e pare che proprio i due consiglieri in fuga siano rimasti con un pugno di mosche. Insomma Maffei avrebbe preferito altri sponsor (Luigi Terrone, a sua volta transfugo dell'area Modem del consigliere Mennea) e abbandonato al proprio destino Lasala e Crudele.
2) La debolezza di una struttura partitica e l'inadeguatezza di un gruppo dirigente sono debiti che si pagano nel medio-lungo termine. Sel ha, dalla sua fondazione in poi, navigato a vista. Il suo segretario, Michelangelo Acclavio, imposto dal maggiorente e sempreverde Peppino Dicorato, è andato al traino. Prima del consigliere socialista Dilillo, poi dello stesso Dicorato (fuggito dal Pd dopo il fiasco alle regionali scorse), diventando infine megafono rabbioso e acritico a favore della giunta e del sindaco. Nel frattempo Sel perdeva progressivamente pezzi. I due consiglieri eletti, Ventura e Santeramo, in polemica con la segreteria sono entrati nel Pd. Il gruppo degli ambientalisti e gli uomini vicini a Dicorato sono confluiti in Cittadini in movimento. Un disastro su tutta la linea. Che i vertici provinciali e regionali hanno coperto, sostenuto, tollerato. Fino ad oggi, almeno. Già si parla, infatti, della sfiducia costruttiva nei confronti di Acclavio da parte della segreteria cittadina. A sistemare l'intera faccenda pare che Nichi Vendola manderà uno dei suoi delfini, Gaetano detto Gano Cataldo. Cosa non si fa per l'ingresso di un uomo da 1000 (e passa) preferenze.
3) Ed è questa la considerazione più triste. Dietro i proclami, i richiami a valori e responsabilità, la fine dei partiti di massa ha lasciato libero il campo ai signori delle preferenze. I primi passi in politica non sono più la militanza, la condivisione di battaglie, l'impegno civile, il profilo di attivismo o di vicinanza. Ma i bottini di guerra. Lasala in Sel, come tanti altri prima di lui in altri partiti e in altre città, entrerà da vincitore in un contenitore nuovo (e in forma smagliante a livello nazionale) grazie alla dote di voti. A spianargli la strada, raccontano i saggi, un pezzo importante della Cgil del territorio che ha lavorato per lui in campagna elettorale o che in lui cerca una emanazione diretta in consiglio. A questo pare sia dovuto il favore accordato nel ruolo di reggente all'attuale vicesegretario Adriano Antonucci, figlio del segretario provinciale della Cgil.