Lanotte: «Seduta aperta ben oltre il limite di tolleranza, stupito dalle critiche di consiglieri non identificabili»
Il presidente del consiglio comunale respinge le accuse
sabato 25 maggio 2024
9.22
«Leggo con estremo stupore una nota di Consiglieri comunali non identificabili, non essendo riportati i loro cognomi, che riferiscono di essere "straniti" dalla presunta velocità di apertura della seduta del Consiglio comunale del 24 maggio u.s. da parte dello scrivente». Così il presidente del consiglio comunale, Marcello Lanotte.
«Tale affermazione è assolutamente falsa. La seduta del Consiglio comunale è stata aperta con mezz'ora di ritardo rispetto all'orario di convocazione, dunque ben oltre il canonico quarto d'ora di tolleranza.
Peraltro, alle 14:30, avendo percepito la scarsa partecipazione di Consiglieri comunali, ho riferito direttamente al Sindaco, puntualmente presente, che dopo mezz'ora si sarebbe provveduto ad aprire la seduta consiliare.
Chiarito quanto innanzi, avverto l'obbligo istituzionale, di richiamare questi anonimi Consiglieri comunali al rispetto della verità ed alla responsabilità, principi questi che non devono mai smarrire tutti coloro i quali rappresentano le Istituzioni.
È pratica scorretta, sopratutto nei confronti dei cittadini sovrani, quella di addebitare responsabilità al Presidente del Consiglio comunale per provare a nascondere le inadempienze di altri.
Non spetta a me, dunque, indagare o sindacare le motivazioni di una seduta di Consiglio comunale andata deserta, ma ho ritenuto necessario diramare questa nota di mero chiarimento, perché avverto l'obbligo di preservare l'Istituzione del Presidente del Consiglio comunale, provando a tutelarla da dinamiche e logiche politiche in cui qualcuno vorrebbe indegnamente trascinarla».
«Tale affermazione è assolutamente falsa. La seduta del Consiglio comunale è stata aperta con mezz'ora di ritardo rispetto all'orario di convocazione, dunque ben oltre il canonico quarto d'ora di tolleranza.
Peraltro, alle 14:30, avendo percepito la scarsa partecipazione di Consiglieri comunali, ho riferito direttamente al Sindaco, puntualmente presente, che dopo mezz'ora si sarebbe provveduto ad aprire la seduta consiliare.
Chiarito quanto innanzi, avverto l'obbligo istituzionale, di richiamare questi anonimi Consiglieri comunali al rispetto della verità ed alla responsabilità, principi questi che non devono mai smarrire tutti coloro i quali rappresentano le Istituzioni.
È pratica scorretta, sopratutto nei confronti dei cittadini sovrani, quella di addebitare responsabilità al Presidente del Consiglio comunale per provare a nascondere le inadempienze di altri.
Non spetta a me, dunque, indagare o sindacare le motivazioni di una seduta di Consiglio comunale andata deserta, ma ho ritenuto necessario diramare questa nota di mero chiarimento, perché avverto l'obbligo di preservare l'Istituzione del Presidente del Consiglio comunale, provando a tutelarla da dinamiche e logiche politiche in cui qualcuno vorrebbe indegnamente trascinarla».