La voce della salvezza, il sentiero del pastore
Omelia al vangelo di oggi a firma di don Vito Carpentiere
domenica 11 maggio 2014
Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse:«In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza».
Il percorso di fede della comunità in questo tempo di Pasqua prevede per questa domenica una tappa e un incontro imprescindibile, quello con Gesù buon pastore o, più letteralmente, il "pastore bello". Chi è il pastore? Colui che conduce le pecore al pascolo indicando loro il percorso da seguire. Qual è il percorso? La conversione, intesa soprattutto come cambiamento di mentalità, che apre le porte al battesimo, al perdono, al dono dello Spirito e alla comunità (I lettura). In questo percorso Cristo, il Crocifisso Risorto, è il modello nell'affrontare difficoltà, prove e sofferenze perché noi ne seguiamo le orme e non siamo più pecore allo sbando (II lettura).
Quali sono le caratteristiche del pastore? Egli entra nel recinto per la porta, chiama le pecore per nome, le conduce fuori, cammina avanti ad esse e dà loro la vita in abbondanza; chi non ha queste caratteristiche non è pastore ma ladro o brigante; e le pecore non lo ascoltano né seguono. La differenza tra pastore e brigante (o mercenario) potrebbe sintetizzarsi anche semplicemente in questo: il pastore dà la vita per le pecore, il mercenario prende la vita dalle pecore. Inoltre è ladro o brigante chi considera le pecore sue e non di Cristo. Riconoscere che le pecore che ci possono essere affidate sono sue e non nostre significa confessare la nostra radicale povertà e bisogno di lui. E questo vale per genitori, educatori, amministratori, preti… Ma nel brano odierno Gesù si presenta anche come porta di questo sacro recinto: è Cristo, il Crocifisso Risorto, e solo Lui!, che ci fa entrare nella comunione con Dio ed è Lui la stessa salvezza, offertaci dal Padre, che è vita vera, vita piena, e che ci e-duca alla libertà, ad uscire da noi stessi e ad assumere le nostre responsabilità.
Buona Domenica a tutti, in compagnia del Cristo, il Pastore Bello, il Crocifisso Risorto!
[don Vito]