«La violenza contro le donne non è lontana dalle nostre realtà»
Lo spiega la responsabile del Coordinamento Donne del Circolo ACLI “Ciccio Sfrecola”
mercoledì 25 novembre 2015
«In occasione delle Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne il Coordinamento Donne del Circolo ACLI "Ciccio Sfrecola" di Barletta non può restare in silenzio. La violenza contro le donne, infatti, non è un problema lontano dal territorio in cui operiamo, non è lontana dalle realtà in cui viviamo. La violenza esiste e in particolare la violenza contro le donne rappresenta un dolore inaccettabile della nostra società». Lo scrive la professoressa Antonella Ruggiero, responsabile del Coordinamento Donne del Circolo ACLI "Ciccio Sfrecola" di Barletta. «La violenza sulle donne ha mille volti. Spesso fa parte del quotidiano, diventa abitudine a cui molte donne non si ribellano. La violenza domestica però è un reato, di cui le donne spesso non si rendono conto.
Altre volte la violenza è più silente ma proprio per questo ancora più grave: è la violenza psicologica, fatta di atteggiamenti che si insinuano gradualmente nella relazione tra un uomo e una donna e privano la vittima del suo valore, rendendola quasi un oggetto. Tali atteggiamenti si insinuano lentamente, sono difficili da rilevare e per questo sembra quasi che la donna li accetti. Ma il maltrattamento influenza l'autostima della vittima, dà sofferenza, riduce la libertà e spaventa. La violenza sulle donne (fisica, psicologica, economica, sessuale) non è un problema che riguarda solo alcuni, riguarda tutti, anche chi non è coinvolto direttamente. E' un fenomeno che fa parte della nostra società, che riguarda le relazioni tra uomini e donne, gli stili di vita, il rapporto tra genitori e figli. Tutto questo si può contrastare solo con la prevenzione. Parlandone a più livelli si rende evidente il fenomeno della violenza contro le donne, si dà coraggio alle donne di accedere agli strumenti di tutela offerti dalla legge. Tacere è esserne complici.
La scuola è uno dei luoghi privilegiati per diffondere la cultura della non violenza e del rispetto nelle relazioni umane. E' fondamentale sentirsi responsabili ed operare con tutti i mezzi a disposizione per aiutare i giovani a crescere alla luce di quelli che sono i veri valori della vita: l'educazione affettiva quindi diventa il canale di prevenzione di ogni tipo di violenza ed in particolare di quella sulle donne».
Altre volte la violenza è più silente ma proprio per questo ancora più grave: è la violenza psicologica, fatta di atteggiamenti che si insinuano gradualmente nella relazione tra un uomo e una donna e privano la vittima del suo valore, rendendola quasi un oggetto. Tali atteggiamenti si insinuano lentamente, sono difficili da rilevare e per questo sembra quasi che la donna li accetti. Ma il maltrattamento influenza l'autostima della vittima, dà sofferenza, riduce la libertà e spaventa. La violenza sulle donne (fisica, psicologica, economica, sessuale) non è un problema che riguarda solo alcuni, riguarda tutti, anche chi non è coinvolto direttamente. E' un fenomeno che fa parte della nostra società, che riguarda le relazioni tra uomini e donne, gli stili di vita, il rapporto tra genitori e figli. Tutto questo si può contrastare solo con la prevenzione. Parlandone a più livelli si rende evidente il fenomeno della violenza contro le donne, si dà coraggio alle donne di accedere agli strumenti di tutela offerti dalla legge. Tacere è esserne complici.
La scuola è uno dei luoghi privilegiati per diffondere la cultura della non violenza e del rispetto nelle relazioni umane. E' fondamentale sentirsi responsabili ed operare con tutti i mezzi a disposizione per aiutare i giovani a crescere alla luce di quelli che sono i veri valori della vita: l'educazione affettiva quindi diventa il canale di prevenzione di ogni tipo di violenza ed in particolare di quella sulle donne».