La vicepresidente della Regione Puglia risponde al Sole 24 Ore
Progetto “Capsula” nell’ex distilleria, Capone: «mai stato presentato alla regione». Dal 10 Settembre si possono inviare proposte per il bando regionale per portare imprese nelle zone industriali
mercoledì 19 settembre 2012
«La Regione Puglia è a fianco delle imprese e dei lavoratori di Barletta e di chi lotta per far risorgere l'economia di un territorio piegato dalla crisi del settore calzaturiero e colpito neanche un anno fa dalla tragedia delle operaie scomparse sotto le macerie del laboratorio abusivo in cui lavoravano». Così è intervenuta, come riporta il sito istituzionale della regione, la vicepresidente della regione Puglia e assessora regionale allo Sviluppo Economico Loredana Capone, in risposta ad un articolo de "Il Sole 24 Ore", dal titolo "Dalla «626» la spinta alle scarpe pugliesi", pubblicato domenica scorsa. L'articolo, firmato dall'inviato Mariano Maugeri, offre uno scenario della situazione del distretto calzaturiero tra Barletta e Trani, tra crisi economica, globalizzazione e delocalizzazione, attraverso le voci della sindacalista Cisl Damiana Sivo (che ricorda come ci siano «almeno duecento aziende chiuse nel giro degli ultimi quindici anni»), e quelle di vari imprenditori del territorio, tra i quali Antonio Diterlizzi, titolare dell'azienda Base Protection di Barletta, specializzata nel settore delle safety shoes, che Barlettalife ha intervistato alla presentazione del progetto pilota del Distretto della sicurezza a Barletta, nel Febbraio scorso.
Nella seconda parte dell'articolo si parla infatti del distretto barlettano specializzato nel settore della produzione delle scarpe di sicurezza (utilizzate sui luoghi di lavoro), che è riuscito a reggere la crisi economica, e ha avuto impulso per il suo sviluppo, come ci ricorda il titolo de Il Sole 24 Ore, dal Decreto legge n. 626 del 1994, noto a tutti come Legge 626 sulla sicurezza. «Ho letto nelle parole degli imprenditori il racconto delle difficoltà, ma anche la voglia di farcela. Le imprese stanno lottando per uscire dalla crisi. Rispetto a questa lotta la Regione non è estranea - ha affermato Capone - Per questo sono stata colpita quando ho letto di un progetto per un centro di ricerca a Barletta chiamato "Capsula" - che, secondo quanto riportato dall'articolo, dovrebbe vedere la sua sede nella ex distilleria di Barletta - per il quale la Regione avrebbe negato agli industriali barlettani "un incontro risolutivo". Questo progetto in realtà non è mai stato presentato alla Regione Puglia. Se fosse stato inviato, sarebbe stato esaminato e, qualora avesse contenuto elementi interessanti, sarebbe stato approvato. L'incontro chiesto dagli imprenditori peraltro è stato fissato da giorni e avverrà il 26 settembre».
«Massima attenzione, poi, è stata riservata alle imprese di Barletta - ha ricordato la vicepresidente della regione - Dopo la tragedia delle operaie che lavoravano in un laboratorio abusivo ricavato in un edificio nel centro cittadino, la Regione si è interrogata su come trasferire nelle zone industriali le attività produttive e allo stesso tempo far emergere dal "nero" imprese e lavoratori. È stato pensato così un bando - di cui abbiamo parlato nella scorsa primavera - che mette a disposizione 10 milioni di euro per le imprese che, mettendosi in rete, presentino progetti per il trasferimento delle unità produttive esistenti, dai centri urbani dei Comuni verso le aree Pip - delle quali ancora a Barletta non si vede traccia - o le zone industriali. La data di invio delle proposte è partita il 10 settembre. Ho voluto ricordarlo per rimarcare che la nostra volontà di venire incontro alle necessità del territorio di Barletta non ha mai vacillato».
Nella seconda parte dell'articolo si parla infatti del distretto barlettano specializzato nel settore della produzione delle scarpe di sicurezza (utilizzate sui luoghi di lavoro), che è riuscito a reggere la crisi economica, e ha avuto impulso per il suo sviluppo, come ci ricorda il titolo de Il Sole 24 Ore, dal Decreto legge n. 626 del 1994, noto a tutti come Legge 626 sulla sicurezza. «Ho letto nelle parole degli imprenditori il racconto delle difficoltà, ma anche la voglia di farcela. Le imprese stanno lottando per uscire dalla crisi. Rispetto a questa lotta la Regione non è estranea - ha affermato Capone - Per questo sono stata colpita quando ho letto di un progetto per un centro di ricerca a Barletta chiamato "Capsula" - che, secondo quanto riportato dall'articolo, dovrebbe vedere la sua sede nella ex distilleria di Barletta - per il quale la Regione avrebbe negato agli industriali barlettani "un incontro risolutivo". Questo progetto in realtà non è mai stato presentato alla Regione Puglia. Se fosse stato inviato, sarebbe stato esaminato e, qualora avesse contenuto elementi interessanti, sarebbe stato approvato. L'incontro chiesto dagli imprenditori peraltro è stato fissato da giorni e avverrà il 26 settembre».
«Massima attenzione, poi, è stata riservata alle imprese di Barletta - ha ricordato la vicepresidente della regione - Dopo la tragedia delle operaie che lavoravano in un laboratorio abusivo ricavato in un edificio nel centro cittadino, la Regione si è interrogata su come trasferire nelle zone industriali le attività produttive e allo stesso tempo far emergere dal "nero" imprese e lavoratori. È stato pensato così un bando - di cui abbiamo parlato nella scorsa primavera - che mette a disposizione 10 milioni di euro per le imprese che, mettendosi in rete, presentino progetti per il trasferimento delle unità produttive esistenti, dai centri urbani dei Comuni verso le aree Pip - delle quali ancora a Barletta non si vede traccia - o le zone industriali. La data di invio delle proposte è partita il 10 settembre. Ho voluto ricordarlo per rimarcare che la nostra volontà di venire incontro alle necessità del territorio di Barletta non ha mai vacillato».