La Uil pensionati attacca il governo: «Immorale non restituire quanto spetta»
«Si rispettino le sentenze e si restituisca loro il maltolto»
lunedì 18 maggio 2015
"Sarebbe immorale non restituire a tutti i pensionati ciò che è loro dovuto perché i pensionati sono sempre stati il più grande degli ammortizzatori sociali per il Paese. Senza di essi ne sarebbe andata di mezzo la stessa democrazia. Ora si rispettino le sentenze e si restituisca loro il maltolto": è quanto ha chiesto da Bari il segretario della Uil Pensionati di Puglia (Bari, Bat-Foggia), Rocco Matarozzo, durante la riunione del Comitato esecutivo regionale, in piena sintonia con il segretario generale nazionale, Romano Bellissima, collegato in videoconferenza.
"Non ci servono le lacrime di coccodrillo mentre si fa cassa sui redditi dei più poveri – ha detto Matarozzo incassando il consenso dei presenti – quello che conta sono i fatti: ovvero che la Corte Costituzionale ha dato ragione alle nostre tesi. Ricordo, infatti, che qualche mese fa la Uil ha organizzato, presso l'Università degli Studi di Bari, un apposito seminario a carattere nazionale
Il segretario nazionale Bellissima ha poi attaccato il sottosegretario Zanetti, che si è detto contrario alla restituzione di quanto bloccato dall'indicizzazione negli anni 2012-2013: "Immorale – ha sostenuto – è emanare prima una norma anticostituzionale (che come sindacati contrastammo con forza, ma senza essere ascoltati) e pensare, poi, di non rispettare una sentenza della Corte Costituzionale, cioè dell'organismo garante della nostra vita democratica, che ne sancisce appunto l'incostituzionalità. Sentenza che la stessa Corte considera "erga omnes". Immorale, inoltre, è considerare "alte" o "d'oro" pensioni di 3mila euro lordi mensili, frutto di anni di lavoro, di contributi versati e di tasse già pagate e che si continuano a pagare, visto che le pensioni italiane sono tra le più tassate d'Europa. Immorale infine – ha concluso Bellissima – è che esistano ancora condizioni di privilegio previdenziale per le cariche elettive e di nomina, le cui pensioni si chiamano vitalizi e non rientrano nelle norme che si applicano a tutti gli altri cittadini italiani". Lo stesso Bellissima ha inoltre ribadito "la necessità di rivedere la legge Fornero, eliminare le ingiustizie che ha prodotto, risolvere il problema degli esodati ed avviare il pensionamento flessibile".
"Non ci servono le lacrime di coccodrillo mentre si fa cassa sui redditi dei più poveri – ha detto Matarozzo incassando il consenso dei presenti – quello che conta sono i fatti: ovvero che la Corte Costituzionale ha dato ragione alle nostre tesi. Ricordo, infatti, che qualche mese fa la Uil ha organizzato, presso l'Università degli Studi di Bari, un apposito seminario a carattere nazionale
Il segretario nazionale Bellissima ha poi attaccato il sottosegretario Zanetti, che si è detto contrario alla restituzione di quanto bloccato dall'indicizzazione negli anni 2012-2013: "Immorale – ha sostenuto – è emanare prima una norma anticostituzionale (che come sindacati contrastammo con forza, ma senza essere ascoltati) e pensare, poi, di non rispettare una sentenza della Corte Costituzionale, cioè dell'organismo garante della nostra vita democratica, che ne sancisce appunto l'incostituzionalità. Sentenza che la stessa Corte considera "erga omnes". Immorale, inoltre, è considerare "alte" o "d'oro" pensioni di 3mila euro lordi mensili, frutto di anni di lavoro, di contributi versati e di tasse già pagate e che si continuano a pagare, visto che le pensioni italiane sono tra le più tassate d'Europa. Immorale infine – ha concluso Bellissima – è che esistano ancora condizioni di privilegio previdenziale per le cariche elettive e di nomina, le cui pensioni si chiamano vitalizi e non rientrano nelle norme che si applicano a tutti gli altri cittadini italiani". Lo stesso Bellissima ha inoltre ribadito "la necessità di rivedere la legge Fornero, eliminare le ingiustizie che ha prodotto, risolvere il problema degli esodati ed avviare il pensionamento flessibile".