La telenovela delle centrali a biomasse continua
L'intervento del prof. Ruggiero Quarto. Cosa risponderà l'amministrazione comunale?
lunedì 29 novembre 2010
10.41
La telenovela delle centrali a biomasse continua, dice il prof. Ruggiero Quarto che definisce "panettone avvelenato per il Natale 2010" l'annoso argomento. Il professore invia ancora una volta alla redazione di Barlettalife, privilegiandoci, rinnovata la sua denuncia, puntualmente argomentata. Stimato analista di problemi ambientali e autore, anche di una nostra precedente su Barletta sostenibile, volentieri pubblichiamo.
La TRE Tozzi SPA rende noto che "ha depositato presso l'Ufficio V.I.A. della Provincia BT, lo Studio di Impatto Ambientale relativo al Progetto per la realizzazione e l'esercizio di un impianto di produzione di energia da fonte rinnovabile per la procedura finalizzata al rilascio della Valutazione di Impatto Ambientale per il progetto di nuova opera, consistente in: impianto di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile "Biomasse liquide ad olio vegetale" di potenza pari a 37 MWe (70 MWt), ubicato nel Comune di Barletta (BT) in zona PIP alla via Foggia". Proprio quella che l'anno scorso, con delibera di Giunta Comunale, era gradita. Ma tale infausta delibera, per pressione popolare, era stata sospesa e infine ritirata. Ci sono 45 giorni per visionare il progetto e presentare osservazioni. Natale permettendo!
In spregio alla grande mobilitazione popolare contro tali installazioni industriali e infischiandosi della decisione finale dell'amministrazione comunale, l'azienda prosegue. Come un rullo compressore fa il suo "dovere". Business, solo business. Ma, il business non dovrebbe essere l'unico dovere di un'azienda virtuosa!
Ebbene, ora spetta all'amministrazione comunale rispondere per le rime!
Si potrebbe obiettare che il destinatario della richiesta è innanzitutto l'ente provinciale. Ma, purtroppo, non mi sono ancora accorto dell'esistenza di un assessore all'ambiente e nemmeno di una minima attenzione alle politiche ambientali. Spero ardentemente di essere contraddetto in tale circostanza! Con tali dolenti mancanze, tocca al sindaco e giunta di Barletta opporsi con estrema decisione a tale richiesta, in coerenza con le ultime decisioni in materia; facendo splendere quella nuova luce ambientalista che pervade l'attuale giunta comunale.
Tra qualche giorno si terrà un consiglio comunale con all'ordine del giorno: Problematiche relative alla Cementeria ed alla combustione di rifiuti. Determinazioni. L'occasione è propizia per parlare anche della richiesta della centrale a biomasse, determinando di rifiutare i rifiuti in cementeria e respingendo le biomasse. Al di là della paventata pericolosità di tali impianti per la salute umana, a Novembre è finalmente comparso uno studio autorevole dell'Institute for European Environmental Policy (IEEP), che ha definitivamente scoperto l'imbroglio che più volte nei miei interventi pubblici ho evidenziato. I biocarburanti, a conti fatti, emettono più gas serra del petrolio!
Invito tutti a leggere lo studio (http://www.ieep.eu/publications/pdfs/2010/iluc_analysis.pdf). Che si legga nelle scuole, nelle parrocchie, negli assessorati all'ambiente e, perfino, in Confindustria!
Per produrre, infatti, i biocarburanti occorre terreno. E l'IEEP sostiene che il cambio di utilizzo delle terre e la deforestazione, renderà l'Europa responsabile di emissioni aggiuntive di CO2 per una quantità compresa tra i 27 e i 56 milioni di tonnellate all'anno. I carburanti verdi, in altre parole, potrebbero generare un aumento dell'inquinamento pari anche al 167% rispetto ai loro omologhi fossili contro una riduzione del 50% ipotizzata dall'Unione nel programma ufficiale della cosiddetta Renewable Energy Directive! Ciò solo per i biocarburanti da utilizzare nei trasporti. Le biomasse liquide sono un altro gravissimo problema aggiuntivo. E, se a questi surplus aggiungiamo ancora i trasporti transoceanici, l'insostenibilità ambientale diventa tragica. Per non parlare della drammatica ripercussione che tale uso del terreno avrà sulle popolazioni pei paesi disagiati. Fame e morte sono all'orizzonte, come autorevoli esponenti di organizzazioni umanitarie e della FAO hanno più volte stigmatizzato. Ciò è anche meravigliosamente spiegato nell'ultima enciclica "Caritas in Veritate" di Benedetto XVI.
Dannato business. Ci sta accecando!
Prof. Ruggiero Quarto
La TRE Tozzi SPA rende noto che "ha depositato presso l'Ufficio V.I.A. della Provincia BT, lo Studio di Impatto Ambientale relativo al Progetto per la realizzazione e l'esercizio di un impianto di produzione di energia da fonte rinnovabile per la procedura finalizzata al rilascio della Valutazione di Impatto Ambientale per il progetto di nuova opera, consistente in: impianto di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile "Biomasse liquide ad olio vegetale" di potenza pari a 37 MWe (70 MWt), ubicato nel Comune di Barletta (BT) in zona PIP alla via Foggia". Proprio quella che l'anno scorso, con delibera di Giunta Comunale, era gradita. Ma tale infausta delibera, per pressione popolare, era stata sospesa e infine ritirata. Ci sono 45 giorni per visionare il progetto e presentare osservazioni. Natale permettendo!
In spregio alla grande mobilitazione popolare contro tali installazioni industriali e infischiandosi della decisione finale dell'amministrazione comunale, l'azienda prosegue. Come un rullo compressore fa il suo "dovere". Business, solo business. Ma, il business non dovrebbe essere l'unico dovere di un'azienda virtuosa!
Ebbene, ora spetta all'amministrazione comunale rispondere per le rime!
Si potrebbe obiettare che il destinatario della richiesta è innanzitutto l'ente provinciale. Ma, purtroppo, non mi sono ancora accorto dell'esistenza di un assessore all'ambiente e nemmeno di una minima attenzione alle politiche ambientali. Spero ardentemente di essere contraddetto in tale circostanza! Con tali dolenti mancanze, tocca al sindaco e giunta di Barletta opporsi con estrema decisione a tale richiesta, in coerenza con le ultime decisioni in materia; facendo splendere quella nuova luce ambientalista che pervade l'attuale giunta comunale.
Tra qualche giorno si terrà un consiglio comunale con all'ordine del giorno: Problematiche relative alla Cementeria ed alla combustione di rifiuti. Determinazioni. L'occasione è propizia per parlare anche della richiesta della centrale a biomasse, determinando di rifiutare i rifiuti in cementeria e respingendo le biomasse. Al di là della paventata pericolosità di tali impianti per la salute umana, a Novembre è finalmente comparso uno studio autorevole dell'Institute for European Environmental Policy (IEEP), che ha definitivamente scoperto l'imbroglio che più volte nei miei interventi pubblici ho evidenziato. I biocarburanti, a conti fatti, emettono più gas serra del petrolio!
Invito tutti a leggere lo studio (http://www.ieep.eu/publications/pdfs/2010/iluc_analysis.pdf). Che si legga nelle scuole, nelle parrocchie, negli assessorati all'ambiente e, perfino, in Confindustria!
Per produrre, infatti, i biocarburanti occorre terreno. E l'IEEP sostiene che il cambio di utilizzo delle terre e la deforestazione, renderà l'Europa responsabile di emissioni aggiuntive di CO2 per una quantità compresa tra i 27 e i 56 milioni di tonnellate all'anno. I carburanti verdi, in altre parole, potrebbero generare un aumento dell'inquinamento pari anche al 167% rispetto ai loro omologhi fossili contro una riduzione del 50% ipotizzata dall'Unione nel programma ufficiale della cosiddetta Renewable Energy Directive! Ciò solo per i biocarburanti da utilizzare nei trasporti. Le biomasse liquide sono un altro gravissimo problema aggiuntivo. E, se a questi surplus aggiungiamo ancora i trasporti transoceanici, l'insostenibilità ambientale diventa tragica. Per non parlare della drammatica ripercussione che tale uso del terreno avrà sulle popolazioni pei paesi disagiati. Fame e morte sono all'orizzonte, come autorevoli esponenti di organizzazioni umanitarie e della FAO hanno più volte stigmatizzato. Ciò è anche meravigliosamente spiegato nell'ultima enciclica "Caritas in Veritate" di Benedetto XVI.
Dannato business. Ci sta accecando!
Prof. Ruggiero Quarto