La Sua Vita donata nell'Eucarestia: Gesù vuol fare comunione con me
«Se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita»
domenica 16 agosto 2015
Dal Vangelo secondo Giovanni: In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
È la quarta domenica consecutiva che leggiamo come pericolo evangelico alcuni versetti del sesto capitolo del Vangelo di Giovanni, dove Gesù, a partire dalla moltiplicazione dei pani e dei pesci, fa una catechesi articolata sull'Eucarestia, presentata oggi come memoriale della sua offerta d'amore al Padre per il bene dell'umanità. Il linguaggio e i termini adoperati sono forti ma tendono a farci comprendere come Gesù non ha risparmiato nulla (carne e sangue) perché l'uomo potesse riavere la vita eterna, di cui si era privato a causa della disobbedienza del peccato. Ma ciò che conta è la sua offerta d'amore perché l'uomo potesse tornare a vivere in comunione con Dio.
Se Lui è il donatore e la sua vita è il dono, si suppone che ci sia qualcuno che riceva questo dono incommensurabilmente grande. E questo sono io, chiamato ad accoglierlo nel Sacramento dell'Amore per entrare nella comunione con Lui e vivere nella comunione con i fratelli. C'è una sorta di circolarità del dono: Lui dona se stesso a me perché io acquisti la sua stessa mentalità e capacità di donazione agli altri; solo così il dono della salvezza si propaga desiderando giungere ad ogni persona che si fa piccola per il Regno dei Cieli. Offerta, dono, comunione: tre parole semplici ma forti e importanti che possono segnare una benefica rivoluzione e rinascita di questo nostro mondo!
Buona domenica a tutti!
[don Vito]
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
È la quarta domenica consecutiva che leggiamo come pericolo evangelico alcuni versetti del sesto capitolo del Vangelo di Giovanni, dove Gesù, a partire dalla moltiplicazione dei pani e dei pesci, fa una catechesi articolata sull'Eucarestia, presentata oggi come memoriale della sua offerta d'amore al Padre per il bene dell'umanità. Il linguaggio e i termini adoperati sono forti ma tendono a farci comprendere come Gesù non ha risparmiato nulla (carne e sangue) perché l'uomo potesse riavere la vita eterna, di cui si era privato a causa della disobbedienza del peccato. Ma ciò che conta è la sua offerta d'amore perché l'uomo potesse tornare a vivere in comunione con Dio.
Se Lui è il donatore e la sua vita è il dono, si suppone che ci sia qualcuno che riceva questo dono incommensurabilmente grande. E questo sono io, chiamato ad accoglierlo nel Sacramento dell'Amore per entrare nella comunione con Lui e vivere nella comunione con i fratelli. C'è una sorta di circolarità del dono: Lui dona se stesso a me perché io acquisti la sua stessa mentalità e capacità di donazione agli altri; solo così il dono della salvezza si propaga desiderando giungere ad ogni persona che si fa piccola per il Regno dei Cieli. Offerta, dono, comunione: tre parole semplici ma forti e importanti che possono segnare una benefica rivoluzione e rinascita di questo nostro mondo!
Buona domenica a tutti!
[don Vito]