“La stradina dei poeti”, la poesia come segno d'amore per la propria terra
Si è svolta sabato la premiazione della dodicesima edizione del concorso poetico
lunedì 17 settembre 2018
Sabato scorso 15 settembre, alle ore 20, all'interno della chiesa di Santa Lucia si è svolta la premiazione della dodicesima edizione del concorso di poesia "La stradina dei poeti", indetto dall'associazione CeSACooP A R T E.
Il presidente, Gennaro Capriuolo, ha consegnato i vari premi con una compagnia davvero speciale, una giovane ragazza con indosso la ricostruzione di un vestito dell'ultimo amore di Federico II, Bianca Lancia, realizzato dalle studentesse della scuola superiore IPSIA Archimede.
Le poesie vincitrici dei premi giuria e i premi speciali sono state recitate, accompagnate da musica e suggestione. Immagini evocative hanno attraversato la stanza: negativi di vecchie macchine fotografiche e anziani zoppicanti, una ragazza che racconta la dedizione dell'amore, eroi che mettono a rischio la propria vita, il cibo amato sulla tavola, la mancanza di un genitore perduto, di un capitano, di una casa, del passato.
A tutto questo si è accompagnata la particolare esperienza del "teatro d'inclusione", ovvero una pièce teatrale pensata per i non vedenti: un monologo sulla vita di Santa Lucia seguito da un canto religioso eseguito da Maria Antonietta Di Bitonto.
Santa Lucia, protettrice degli occhi, ha fatto da custode a una serata all'insegna della luce e della bellezza.
Il presidente, Gennaro Capriuolo, ha consegnato i vari premi con una compagnia davvero speciale, una giovane ragazza con indosso la ricostruzione di un vestito dell'ultimo amore di Federico II, Bianca Lancia, realizzato dalle studentesse della scuola superiore IPSIA Archimede.
Le poesie vincitrici dei premi giuria e i premi speciali sono state recitate, accompagnate da musica e suggestione. Immagini evocative hanno attraversato la stanza: negativi di vecchie macchine fotografiche e anziani zoppicanti, una ragazza che racconta la dedizione dell'amore, eroi che mettono a rischio la propria vita, il cibo amato sulla tavola, la mancanza di un genitore perduto, di un capitano, di una casa, del passato.
A tutto questo si è accompagnata la particolare esperienza del "teatro d'inclusione", ovvero una pièce teatrale pensata per i non vedenti: un monologo sulla vita di Santa Lucia seguito da un canto religioso eseguito da Maria Antonietta Di Bitonto.
Santa Lucia, protettrice degli occhi, ha fatto da custode a una serata all'insegna della luce e della bellezza.