La sede legale assolutamente a Barletta

Appello del Comitato di lotta “Barletta provincia”

domenica 25 aprile 2010
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa nota,da parte del presidente del comitato di lotta Barletta provincia al presidente della provincia di Barletta–Andria–Trani ed al Consiglio provinciale.

Signor Presidente, Signori Consiglieri,


«Voi siete chiamati a deliberare, in sede di approvazione dello Statuto, sulla sede legale della nostra Provincia. Non si tratta di una votazione qualsiasi che, come tale, potrebbe essere soggetta a logiche di schieramento o a transazioni politiche e/o partitiche. La scelta della sede legale non può che essere ispirata a grandi ragioni morali e storiche. E anche e soprattutto sotto questo profilo le ragioni di Barletta sono indiscutibili.»

«Dobbiamo, innanzitutto, ricordare che Barletta per 121 anni è stata Capoluogo del Circondario che anticipa la nostra Provincia. Provincia che, pertanto, non nasce a caso ma che è il frutto di battaglie di generazioni di Barlettani per oltre centocinquanta anni. Nel solo secondo dopoguerra vi sono stati oltre cento proposte di leggi parlamentari per la istituzione Provincia con Capoluogo Barletta con otto deliberazioni di Consigli Comunali favorevoli a Barletta Capoluogo.
Ancora proprio in sede di approvazione della legge n. 148 la Senatrice Dentamaro, Relatrice del progetto, riconobbe l'essenzialità del ruolo di Barletta e del nostro Comitato senza del quale la Provincia non avrebbe, di certo, visto la luce.
Ora chi è arrivato per ultimo fra i fautori della nostra Provincia contesta a Barletta la spettanza della sede legale sulla base del semplice fatto che a Barletta ha sede la Prefettura-Ufficio Territoriale del Governo.»

In verità proprio questo argomento prova il contrario in quanto il Consiglio di Stato esprimendo un parere per l'analoga questione della scelta della sede legale della Provincia del Verbanio-Cusio-Ossola ha sostenuto che Verbania, proprio perché sede della Prefettura, doveva avere anche la sede legale della Provincia. Anche questo non può che essere vero anche per Barletta. A maggior ragione, infatti, alla Città della Disfida e delle Medaglie d'Oro (12 Medaglie d'Oro di cui una al Valor militare e una al Valor civile alla Città per aver eroicamente resistito ai Tedeschi nell'ultima guerra) la sede legale, dunque, spetta sul piano storico e morale oltreché giuridico. Del resto una Città, che non si è fatta impressionare in momenti drammatici che ha resistito ai Nazisti, non si farà certo impressionare dalla voce insistente di accordi politici a suo danno. Resisterebbe anche questa volta nella piena fiducia nel totale fondamento delle proprie ragioni.

«Ciò non toglie che il Comitato auspica un'intesa non solo con Trani ed Andria ma anche con tutti gli altri sette comuni della Provincia per una equa ripartizione di uffici ed enti della nuova Amministrazione Provinciale proprio perché si tratta di una Provincia policentrica. In particolare il Comitato propone che, una volta attribuita la sede legale e la Presidenza a Barletta, contestualmente si assegni ad Andria la sede della Giunta Provinciale e a Trani la sede del Consiglio Provinciale. E' giusto, infatti, che a Trani, in omaggio alle sue tradizioni, venga attribuita la sede della massima Assise della Provincia. Questo è l'unico modo per assicurare una effettiva attuazione della legge n. 148/2004 che sancisce la triplicità del capoluogo con Barletta capofila del pari riconoscendo le giuste aspirazioni di Andria e di Trani.»

«Non bisogna, infine, dimenticare l'impegno assunto dal Presidente Ventola pubblicamente a Barletta durante la campagna elettorale che condusse alla sua elezione (con l'appoggio determinante degli elettori del centro-destra di Barletta e dello stesso Comitato di Lotta), di sottoporre a referendum la scelta della sede legale se non si fosse addivenuti in Consiglio Provinciale ad una scelta unanime. E noi chiediamo che, comunque, quale che sia la Città designata come sede legale, si addivenga al referendum perché sia riconosciuta su un così fondamentale argomento al Popolo della Provincia l'ultima parola.»