La scuola Baldacchini-Manzoni apre le porte della Chiesa di San Pietro
Alla scoperta di antiche tradizioni religiose: la processione del Venerdì Santo
venerdì 25 marzo 2016
18.53
Gli alunni della scuola "Baldacchini - Manzoni" (plesso Baldacchini) delle classi 2E, 2G, 3E e 3G, a termine del progetto "La Chiesa di San Pietro", hanno vestito per un giorno i panni di valide guide turistiche. Infatti martedì scorso i piccoli ciceroni, con il supporto dei docenti Paola Leone e Maria Rita Dimiccoli, hanno mostrato le bellezze nascoste presenti all'interno della Chiesa di San Pietro, situata a fianco della Cattedrale di Santa Maria Maggiore.
La Chiesa, di proprietà dell'antica Arciconfraternita del Santissimo Sacramento di Barletta, è certamente uno dei luoghi meno conosciuti della città di Barletta, in quanto la sua apertura al pubblico avviene solo in pochissime circostanze. Alla luce di ciò, la scuola "Baldacchini-Manzoni" ha deciso di riportare alla luce l'antico tesoro ricco di storia e di tradizione religiosa. La storia della Chiesa di San Pietro, infatti, s'intreccia con uno dei riti della Settimana Santa più sentiti dall'intera cittadinanza: la processione del Venerdì Santo.
Secondo alcuni documenti, presso l'attuale piazza Castello, alle spalle della Cattedrale, era stata costruita nel 1079 circa una chiesa dedicata a San Pietro andata distrutta alcuni anni dopo. Nel 1547, un anno dopo la costituzione della Congrega del Santissimo Sacramento, si decise di ricostruire la chiesa medievale nel luogo dove è oggi ubicata. La costruzione fu terminata nel 1595, come riportato sull'incisione presente sulla facciata della Chiesa. Dopo aver varcato le maestose porte della Chiesa, l'occhio del visitatore è colpito dalla presenza dell'urna portata in processione durante il Venerdì Santo. La suddetta urna, sormontata da una piccola statua raffigurante Cristo, è stata costruita nel 1792. Durante la processione il tabernacolo, contenente l'ostia, viene portato sotto il baldacchino che inizialmente era di colore nero. Solo in seguito il colore nero fu sostituito dal colore rosso, in quanto non fu più ritenuto consono per le processioni liturgiche.
Proprio oggi dunque l'urna verrà portata in processione, il cui scopo è ricordare il voto fatto dalla cittadinanza barlettana nel 1656. A causa della peste, che in quel periodo decimava la popolazione, i barlettani portarono scalzi la Santissima Eucarestia implorando la cessazione del morbo. Il giorno seguente nevicò e la pestilenza cessò.
Dunque, le piccole guide hanno portato a termine il suddetto progetto in maniera impeccabile. Timidi ma allo stesso modo consapevoli del ruolo ricoperto, hanno condotto i visitatori alla scoperta di monumento della città di Barletta, oggi quasi completamente dimenticato.
La Chiesa, di proprietà dell'antica Arciconfraternita del Santissimo Sacramento di Barletta, è certamente uno dei luoghi meno conosciuti della città di Barletta, in quanto la sua apertura al pubblico avviene solo in pochissime circostanze. Alla luce di ciò, la scuola "Baldacchini-Manzoni" ha deciso di riportare alla luce l'antico tesoro ricco di storia e di tradizione religiosa. La storia della Chiesa di San Pietro, infatti, s'intreccia con uno dei riti della Settimana Santa più sentiti dall'intera cittadinanza: la processione del Venerdì Santo.
Secondo alcuni documenti, presso l'attuale piazza Castello, alle spalle della Cattedrale, era stata costruita nel 1079 circa una chiesa dedicata a San Pietro andata distrutta alcuni anni dopo. Nel 1547, un anno dopo la costituzione della Congrega del Santissimo Sacramento, si decise di ricostruire la chiesa medievale nel luogo dove è oggi ubicata. La costruzione fu terminata nel 1595, come riportato sull'incisione presente sulla facciata della Chiesa. Dopo aver varcato le maestose porte della Chiesa, l'occhio del visitatore è colpito dalla presenza dell'urna portata in processione durante il Venerdì Santo. La suddetta urna, sormontata da una piccola statua raffigurante Cristo, è stata costruita nel 1792. Durante la processione il tabernacolo, contenente l'ostia, viene portato sotto il baldacchino che inizialmente era di colore nero. Solo in seguito il colore nero fu sostituito dal colore rosso, in quanto non fu più ritenuto consono per le processioni liturgiche.
Proprio oggi dunque l'urna verrà portata in processione, il cui scopo è ricordare il voto fatto dalla cittadinanza barlettana nel 1656. A causa della peste, che in quel periodo decimava la popolazione, i barlettani portarono scalzi la Santissima Eucarestia implorando la cessazione del morbo. Il giorno seguente nevicò e la pestilenza cessò.
Dunque, le piccole guide hanno portato a termine il suddetto progetto in maniera impeccabile. Timidi ma allo stesso modo consapevoli del ruolo ricoperto, hanno condotto i visitatori alla scoperta di monumento della città di Barletta, oggi quasi completamente dimenticato.