"Santa Allegrezza": Don Vito Carpentiere racconta una tradizione barlettana
«Ogni componente della famiglia suonava uno strumento musicale ma sopratutto utensili da cucina»
giovedì 21 dicembre 2017
11.24
La Santa Allegrezza è un canto popolar-religioso che ripercorre i momenti legati alla nascita di Gesù Cristo come l'annunciazione a Maria, il viaggio verso Betlemme, l'arrivo dei magi, fino alla fuga di Maria, Giuseppe e il Bambino. Il componimento ha origini molto antiche e per questa ragione non si conosce il suo autore.
Ieri sera le Parrocchie del centro storico di Barletta si sono incontrate tra via R. Girondi e via M. Stagni per intonare la Santa Allegrezza. Ma quali sono le origini di questa antica consuetudine? «Tradizionalmente la Santa Allegrezza – racconta Don Vito Carpentiere, Parroco di Santa Lucia - si cantava all'interno delle proprie case. Le famiglie erano più numerose, e ogni suo membro, suonava uno strumento musicale come la fisarmonica e il lazzarino (ovvero il triangolo). Anche gli utensili da cucina erano perfetti strumenti di percussione. Si tratta dunque di una tradizione propria delle città di Barletta, Molfetta e Giovinazzo, tuttavia le melodie sono totalmente differenti mentre i testi sono similari. Le parole del canto traggono spunto dai quattro Vangeli e dai Vangeli apocrifi, ma sono anche specchio di un inno bizantino della Chiesa orientale dedicato alla Madre di Dio». È un canto alla letizia per raccontare la bellezza della nascita di Gesù bambino. «Allegrezza poiché attraverso l'arrivo del Salvatore si espande una gioia profonda e intima; un sentimento quest'ultimo che ritorna spesso nei canti natalizi come nel componimento "Quanno nascette Ninno" di Sant'Alfonzo de Liguori - dal quale deriva il noto canto "Tu scendi dalle stelle" - che narra del ricongiungimento degli opposti sulla Terra, creando un senso di unione e gioia intesa come sinonimo di pienezza».
Le Parrocchia di Sant'Andrea, Santa Lucia, Buon Pastore, San Pasquale e Santo Sepolcro invitano la cittadinanza a ricongiungersi questa sera in via Ferdinando D'Aragona per proseguire il cammino intrapreso alcuni giorni fa e canticchiare questo dolce canto che ci proietta verso la Notte di Natale.
Ieri sera le Parrocchie del centro storico di Barletta si sono incontrate tra via R. Girondi e via M. Stagni per intonare la Santa Allegrezza. Ma quali sono le origini di questa antica consuetudine? «Tradizionalmente la Santa Allegrezza – racconta Don Vito Carpentiere, Parroco di Santa Lucia - si cantava all'interno delle proprie case. Le famiglie erano più numerose, e ogni suo membro, suonava uno strumento musicale come la fisarmonica e il lazzarino (ovvero il triangolo). Anche gli utensili da cucina erano perfetti strumenti di percussione. Si tratta dunque di una tradizione propria delle città di Barletta, Molfetta e Giovinazzo, tuttavia le melodie sono totalmente differenti mentre i testi sono similari. Le parole del canto traggono spunto dai quattro Vangeli e dai Vangeli apocrifi, ma sono anche specchio di un inno bizantino della Chiesa orientale dedicato alla Madre di Dio». È un canto alla letizia per raccontare la bellezza della nascita di Gesù bambino. «Allegrezza poiché attraverso l'arrivo del Salvatore si espande una gioia profonda e intima; un sentimento quest'ultimo che ritorna spesso nei canti natalizi come nel componimento "Quanno nascette Ninno" di Sant'Alfonzo de Liguori - dal quale deriva il noto canto "Tu scendi dalle stelle" - che narra del ricongiungimento degli opposti sulla Terra, creando un senso di unione e gioia intesa come sinonimo di pienezza».
Le Parrocchia di Sant'Andrea, Santa Lucia, Buon Pastore, San Pasquale e Santo Sepolcro invitano la cittadinanza a ricongiungersi questa sera in via Ferdinando D'Aragona per proseguire il cammino intrapreso alcuni giorni fa e canticchiare questo dolce canto che ci proietta verso la Notte di Natale.