La relazione vera, e non virtuale, che ci restituisce alla vita
Superare l'isolamento e saper ascoltare, il Vangelo secondo don Vito
domenica 6 settembre 2015
Dal Vangelo secondo Marco: "In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente.E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».
L'episodio evangelico riportato oggi dall'evangelista Marco, al di là della semplice narrazione di un miracolo di guarigione operato da Gesù, ha una valenza profondamente significativa per l'uomo e il credente di oggi: il Signore Gesù è venuto a liberare l'uomo dall'isolamento, nel quale facilmente ci rifugiamo, e ridonarlo, attraverso la comunicazione, alla vita di relazione e di comunione. Già il profeta Isaia nella prima lettura ha narrato come Dio avrebbe liberato il popolo d'Israele dall'esilio babilonese, con una "vendetta" tutta sua, nella piena fioritura delle funzioni e capacità umane e in un ribaltamento delle situazioni che limitavano l'espressione piena della propria corporeità.
Ma, al di là di una semplice guarigione, la liberazione operata dal Messia, ossia da Cristo, sarebbe consistita nel rompere il muro di separazione e di isolamento, aprendoci così all'ascolto, per poter narrare, poi, le meraviglie operate dal Signore. Chi non è capace di ascoltare, infatti, non sa neanche esprimersi correttamente, perde la capacità di comunicare e si ritrova, di fatto, in un isolamento che uccide. Quanto è attuale e contemporaneo il Vangelo! Siamo diventati incapaci nelle relazioni reali perché rapiti dal mondo della comunicazione virtuale! Quanto tempo della nostra giornata stringiamo tra le nostre mani lo smartphone? Quanto tempo della nostra giornata siamo capaci di tenere la mano del fratello, della sorella, dei figli, degli amici?
Che la Parola del Signore operi oggi in noi quanto ci chiede: apriti, relaziònati, ascolta, parla, stringi la mano, lasciati abbracciare! Buona domenica a tutti!
[don Vito]
L'episodio evangelico riportato oggi dall'evangelista Marco, al di là della semplice narrazione di un miracolo di guarigione operato da Gesù, ha una valenza profondamente significativa per l'uomo e il credente di oggi: il Signore Gesù è venuto a liberare l'uomo dall'isolamento, nel quale facilmente ci rifugiamo, e ridonarlo, attraverso la comunicazione, alla vita di relazione e di comunione. Già il profeta Isaia nella prima lettura ha narrato come Dio avrebbe liberato il popolo d'Israele dall'esilio babilonese, con una "vendetta" tutta sua, nella piena fioritura delle funzioni e capacità umane e in un ribaltamento delle situazioni che limitavano l'espressione piena della propria corporeità.
Ma, al di là di una semplice guarigione, la liberazione operata dal Messia, ossia da Cristo, sarebbe consistita nel rompere il muro di separazione e di isolamento, aprendoci così all'ascolto, per poter narrare, poi, le meraviglie operate dal Signore. Chi non è capace di ascoltare, infatti, non sa neanche esprimersi correttamente, perde la capacità di comunicare e si ritrova, di fatto, in un isolamento che uccide. Quanto è attuale e contemporaneo il Vangelo! Siamo diventati incapaci nelle relazioni reali perché rapiti dal mondo della comunicazione virtuale! Quanto tempo della nostra giornata stringiamo tra le nostre mani lo smartphone? Quanto tempo della nostra giornata siamo capaci di tenere la mano del fratello, della sorella, dei figli, degli amici?
Che la Parola del Signore operi oggi in noi quanto ci chiede: apriti, relaziònati, ascolta, parla, stringi la mano, lasciati abbracciare! Buona domenica a tutti!
[don Vito]