«La Regione uccide l'ospedale di Trani e la Asl Bt ne è complice»
Altre reazioni sulla chiusura di ortopedia, chiamata in causa l'Asl. «Non vi sono più giustificazioni»
domenica 11 luglio 2010
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa nota di Nuova Generazione Trani.
«L'atto di forza con cui la Regione si avvia a chiudere ortopedia a Trani è solo l'ultima, in ordine cronologico, di una serie di gravi nefandezze compiute dalla giunta Vendola con la dolosa complicità della Asl Bt. A ciò si aggiunga che in ognuna di esse trova sempre ampio spazio la deformazione della realtà e la mistificazione; come quando, a metà marzo scorso, in prossimità delle elezioni regionali, il buon Nichi degnò la città di Trani di una sua visita per inaugurare il reparto di ginecologia dove nessun bimbo sarebbe nato, ma dove venne alla luce l'idea per cui, alle barzelette del Premier ci si doveva contrapporre in qualche modo, meno populistico e più acculturato: e il teatro dell'assurdo faceva al caso. Ora, ovviamente, la giustificazione dello stop ad ortopedia segue la stessa insensatezza: carenza di organico; eccoli là, con le mani nel sacco: ma se il reparto di ortopedia di Trani, con il personale a disposizione, riusciva a soddisfare sufficientemente (si chieda ai tranesi) le relative esigenze, quanto personale in esubero vi è in tutti gli altri reparti? La politica sanitaria della Regione Puglia in questi anni ha dimostrato di saper incurantemente calpestare diritti sanciti dalla nostra costituzione, come quelli espressi nell'articolo 32: "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti"».
«Che dire poi della Asl Btt, se non ricordarle il carattere territoriale che dovrebbe contraddistinguere il suo operato? E invece, continuando a non ascoltare il territorio, finisce per non dare attuazione a quegli accorpamenti di plessi ospedalieri che riuscirebbero a razionalizzare l'intero sistema e ad esaltare i centri d'eccellenza. Non vi sono più giustificazioni, né da una parte politica, né dall'altra: una comunità di 54.000 abitanti che non merita neanche un pronto soccorso adeguato è una comunità offesa e umiliata dall'immobilismo di molti degli attori che calcano il palcoscenico della politica locale. Al fine di una concreta interazione tra i movimenti politici e gli organi territoriali, Nuova generazione Trani chiederà formalmente ai propri rappresentanti istituzionali in seno al Consiglio provinciale di interrogare il governo della giunta Ventola in merito allo stato di fatto dei rapporti e delle sinergie con tutti gli enti preposti alla gestione della sanità pubblica».
«L'atto di forza con cui la Regione si avvia a chiudere ortopedia a Trani è solo l'ultima, in ordine cronologico, di una serie di gravi nefandezze compiute dalla giunta Vendola con la dolosa complicità della Asl Bt. A ciò si aggiunga che in ognuna di esse trova sempre ampio spazio la deformazione della realtà e la mistificazione; come quando, a metà marzo scorso, in prossimità delle elezioni regionali, il buon Nichi degnò la città di Trani di una sua visita per inaugurare il reparto di ginecologia dove nessun bimbo sarebbe nato, ma dove venne alla luce l'idea per cui, alle barzelette del Premier ci si doveva contrapporre in qualche modo, meno populistico e più acculturato: e il teatro dell'assurdo faceva al caso. Ora, ovviamente, la giustificazione dello stop ad ortopedia segue la stessa insensatezza: carenza di organico; eccoli là, con le mani nel sacco: ma se il reparto di ortopedia di Trani, con il personale a disposizione, riusciva a soddisfare sufficientemente (si chieda ai tranesi) le relative esigenze, quanto personale in esubero vi è in tutti gli altri reparti? La politica sanitaria della Regione Puglia in questi anni ha dimostrato di saper incurantemente calpestare diritti sanciti dalla nostra costituzione, come quelli espressi nell'articolo 32: "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti"».
«Che dire poi della Asl Btt, se non ricordarle il carattere territoriale che dovrebbe contraddistinguere il suo operato? E invece, continuando a non ascoltare il territorio, finisce per non dare attuazione a quegli accorpamenti di plessi ospedalieri che riuscirebbero a razionalizzare l'intero sistema e ad esaltare i centri d'eccellenza. Non vi sono più giustificazioni, né da una parte politica, né dall'altra: una comunità di 54.000 abitanti che non merita neanche un pronto soccorso adeguato è una comunità offesa e umiliata dall'immobilismo di molti degli attori che calcano il palcoscenico della politica locale. Al fine di una concreta interazione tra i movimenti politici e gli organi territoriali, Nuova generazione Trani chiederà formalmente ai propri rappresentanti istituzionali in seno al Consiglio provinciale di interrogare il governo della giunta Ventola in merito allo stato di fatto dei rapporti e delle sinergie con tutti gli enti preposti alla gestione della sanità pubblica».