La Puglia risponde all'emergenza Coronavirus: ecco il piano ospedaliero
Il sistema sanitario pugliese si organizza per contrastare il Covid-19
lunedì 16 marzo 2020
18.26
Nove ospedali già pronti per fronteggiare l'emergenza coronavirus in Puglia, di cui sei pubblici, due privati e il Miulli di Acquaviva che è un ospedale ecclesiastico, con un aumento di posti letto in terapia intensiva sino a 306 unità, di cui 54 già attivi. È in sintesi il resoconto dell'intervento sulla gestione dell'emergenza da parte della Regione Puglia, spiegato questa mattina in conferenza stampa dal governatore Michele Emiliano e dal direttore del dipartimento salute della Regione Vito Montanaro.
Gli ospedali in prima linea nella gestione dell'emergenza sono: il Policlinico di Bari, gli Ospedali Riuniti di Foggia, il Perrino di Brindisi, il Moscati di Taranto, il Fazzi di Lecce, il Vittorio Emanuele II di Bisceglie, Villa Lucia di Conversano, l'Anthea Hospital e il Miulli di Acquaviva delle Fonti.
Come detto, attualmente i posti in terapia intensiva sono 54 ma la Regione è pronta ad attivarne ulteriori 252, di cui 144 nel pubblico, 58 al Miulli e 50 nei due ospedali privati. Disposto anche un aumento, in caso di necessità, dei posti letto nei reparti di pneumologia. Attualmente quelli attivi sono 124 per i casi di coronavirus, ma la Regione è pronta ad attivarne ulteriori 403 per un totale di 527. Per quanto riguarda i reparti di malattie infettive, sono già attivi 131 posti ma sono attivabili ulteriori 251 posti per un totale di 382 posti.
Le strutture pugliesi, pertanto, sono disposte ad affrontare l'emergenza covid con 1215 posti letto in più. Come specificato in conferenza stampa, per liberare i posti negli ospedali attrezzati per l'emergenza, nella fase di convalescenza dei pazienti positivi, quando non necessiteranno più di assistenza medica continua, la rete ospedaliera si completa con i posti letto post acuzie. Al momento sono disponibili già 352 posti letto ma sono attivabili ulteriori 192 posti, sino ad un totale di 545 posti letto. I presidi interessati sono quelli di Copertino, San Cesario, Grottaglie, Canosa, Triggiano e Terlizzi.
Durante la conferenza stampa è stato inoltre spiegato che la Regione ha chiesto alla Protezione civile nazionale la fornitura di 225 ventilatori e monitor. Attualmente si dispone di 500 ventilatori già attivi nel sistema sanitario. Scarseggiano invece i dpi, ma sia Emiliano che Montanaro hanno spiegato di poter far fronte alle necessità per alcuni giorni e che si è in attesa di rifornimenti. In esordio di conferenza stampa, il presidente Emiliano ha espresso parole all'indirizzo di medici e operatori sanitari, chiedendo loro di preservarsi.
"La nostra richiesta ai primari è di tenere a casa tutto quel personale che in questo momento non è fondamentale e corre il rischio di infettarsi perché attualmente non abbiamo un numero sufficiente di dispositivi di protezione per tutti. Le nostre scorte sono limitate, un problema gravissimo in tutta Italia. Questi dispositivi (soprattutto le mascherine, ma anche guanti, camici, occhialini) erano considerati dal nostro sistema industriale una attività non interessante. Molte aziende stanno cercando di riconvertirsi. Ci vuole tempo. Il ministero della Salute sta emettendo linee guida che consentirà a tutti di produrle secondo le regole".
La Regione, fa sapere il governatore, è pronta a sostenere economicamente le imprese pugliesi che vogliano produrre mascherine. Attualmente, sul piano statistico, le province più colpite in relazione al numero di abitanti sono quelle di Foggia e Brindisi. Come specificato, il maggior numero pazienti che hanno contratto il virus sono soggetti maschi, di età compresa tra i 60 e i 69 anni. Il 70% delle persone risultate positive sono asintomatiche o presentano sintomi lievi.
Gli ospedali in prima linea nella gestione dell'emergenza sono: il Policlinico di Bari, gli Ospedali Riuniti di Foggia, il Perrino di Brindisi, il Moscati di Taranto, il Fazzi di Lecce, il Vittorio Emanuele II di Bisceglie, Villa Lucia di Conversano, l'Anthea Hospital e il Miulli di Acquaviva delle Fonti.
Come detto, attualmente i posti in terapia intensiva sono 54 ma la Regione è pronta ad attivarne ulteriori 252, di cui 144 nel pubblico, 58 al Miulli e 50 nei due ospedali privati. Disposto anche un aumento, in caso di necessità, dei posti letto nei reparti di pneumologia. Attualmente quelli attivi sono 124 per i casi di coronavirus, ma la Regione è pronta ad attivarne ulteriori 403 per un totale di 527. Per quanto riguarda i reparti di malattie infettive, sono già attivi 131 posti ma sono attivabili ulteriori 251 posti per un totale di 382 posti.
Le strutture pugliesi, pertanto, sono disposte ad affrontare l'emergenza covid con 1215 posti letto in più. Come specificato in conferenza stampa, per liberare i posti negli ospedali attrezzati per l'emergenza, nella fase di convalescenza dei pazienti positivi, quando non necessiteranno più di assistenza medica continua, la rete ospedaliera si completa con i posti letto post acuzie. Al momento sono disponibili già 352 posti letto ma sono attivabili ulteriori 192 posti, sino ad un totale di 545 posti letto. I presidi interessati sono quelli di Copertino, San Cesario, Grottaglie, Canosa, Triggiano e Terlizzi.
Durante la conferenza stampa è stato inoltre spiegato che la Regione ha chiesto alla Protezione civile nazionale la fornitura di 225 ventilatori e monitor. Attualmente si dispone di 500 ventilatori già attivi nel sistema sanitario. Scarseggiano invece i dpi, ma sia Emiliano che Montanaro hanno spiegato di poter far fronte alle necessità per alcuni giorni e che si è in attesa di rifornimenti. In esordio di conferenza stampa, il presidente Emiliano ha espresso parole all'indirizzo di medici e operatori sanitari, chiedendo loro di preservarsi.
"La nostra richiesta ai primari è di tenere a casa tutto quel personale che in questo momento non è fondamentale e corre il rischio di infettarsi perché attualmente non abbiamo un numero sufficiente di dispositivi di protezione per tutti. Le nostre scorte sono limitate, un problema gravissimo in tutta Italia. Questi dispositivi (soprattutto le mascherine, ma anche guanti, camici, occhialini) erano considerati dal nostro sistema industriale una attività non interessante. Molte aziende stanno cercando di riconvertirsi. Ci vuole tempo. Il ministero della Salute sta emettendo linee guida che consentirà a tutti di produrle secondo le regole".
La Regione, fa sapere il governatore, è pronta a sostenere economicamente le imprese pugliesi che vogliano produrre mascherine. Attualmente, sul piano statistico, le province più colpite in relazione al numero di abitanti sono quelle di Foggia e Brindisi. Come specificato, il maggior numero pazienti che hanno contratto il virus sono soggetti maschi, di età compresa tra i 60 e i 69 anni. Il 70% delle persone risultate positive sono asintomatiche o presentano sintomi lievi.