La Puglia nel mirino della criminalità organizzata

Una nuova strategia contro i clan presentata dai prefetti delle province pugliesi. Presente anche il prefetto della sesta provincia, Carlo Sessa

domenica 10 luglio 2011
A cura di Giuliana Divittorio
Annunciato un registro nazionale sulle indagini patrimoniali condiviso e a disposizione di tutte le procure italiane dal procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, in concomitanza con il procuratore di Bari, Antonio Laudati, il prefetto vicario di Bari, Antonella Bellomo, e i prefetti di Foggia, Antonio Nunziante, e Barletta Andria Trani, Carlo Sessa; nell'ambito di una riunione tenutasi lo scorso 8 luglio presso la Prefettura di Bari per mettere a punto un nuovo piano di contrasto verso la criminalità organizzata di Campania e Calabria che, secondo i più recenti dati starebbe privilegiano la Puglia, regione ricca dal punto di vista imprenditoriale.

Una maggiore coesione tra le forze criminali di diversi territori starebbe preoccupando i prefetti antimafia, per questo motivo sono state messe a punto delle strategie, soprattutto sotto il profilo dell'attacco ai patrimoni mafiosi arricchiti grazie all'estorsione generalizzata, gli appalti pubblici, il gioco-scommesse clandestino, e il tradizionale spaccio di droga.

All'utilizzo del nuovo registro seguirebbe un aumento di tempestività da parte delle procure nazionali che avrebbero modo di incrociare i dati a loro disposizione sull'identità e i precedenti degli indagati e le indagini patrimoniali, monitorando i flussi di danaro da un territorio all'altro. E' questa la nuova strategia contro i clan della Dda nazionale.

«Più si agisce sul piano della repressione, e più si hanno ritorni in cultura della legalità da parte dei cittadini», questo il parere con il quale il procuratore nazionale ha concluso, avvalorato dal sorgere di numerose associazioni antiracket negli ultimi tempi.