La Puglia degli sperperi. Interviene Ventola

Parere favorevole verso un "cura dimagrante" dell'ente. «Eppure, la prima ricetta per risolvere l'attuale crisi economica è sempre la stessa: abolire le Province!»

lunedì 31 ottobre 2011
«La Puglia degli Sperperi». E' questo il nuovo slogan che potremmo attribuire alla nostra Regione. Duro, il presidente Francesco Ventolaa risponde ad un articolo del Sole 24 ore in questo modo: «a suggerircelo, un articolo apparso sulla pagine nazionali dell'autorevole quotidiano di mercoledì 26 ottobre, dal quale si apprende come la Regione Puglia sia nuovamente finita alla ribalta per il suo incredibile spreco di denaro pubblico, tra consulenze ed organismi vari a proprio carico. Stando a quanto riportato dall'inviato Roberto Galullo, "neanche il sito internet è in grado di tenere il conto di agenzie, enti, autorità e società partecipate della Regione Puglia". Eppure, in un periodo drammatico per l'economia del nostro Paese, il dibattito politico odierno è prevalentemente incentrato (come d'altronde è giusto che sia) sulla necessità di tagliare i costi della politica e tutti quegli enti intermedi, Province in primis, che comporterebbero spese inutili a carico dei nostri cittadini».

«Personalmente, non ho mai nascosto il mio parere favorevole rispetto ad una vera e propria "cura dimagrante" in tal senso, mai come in questo momento imprescindibile. Tuttavia, prim'ancora che abolire le Province, le cui competenze (dall'edilizia scolastica alle strade, passando per l'assetto del territorio e la tutela dell'ambiente) sono note a tutti, riterrei più utile una seria ed efficace ridefinizione degli enti e degli organismi intermedi che rappresentano il vero sperpero di denaro pubblico, di cui proprio la nostra Regione è un esempio emblematico. Il carrozzone composto da agenzie, enti, autorità e partecipate, che operano negli ambiti più svariati della Regione (dalla Sanità all'Ambiente, passando per la tecnologia, la cinematografia e la forestazione), comporta dunque costi per diversi milioni di euro, utili a "stipendiare" una serie di persone "nominate" dai vertici politici e mai elette dal popolo sovrano. Diversamente, ci tengo a precisarlo, un Presidente di Provincia, un Assessore o un Consigliere provinciale espletano il proprio mandato per volere dei cittadini; quest'ultimi, a loro volta, hanno anche il potere di giudicarli: di premiarli, ove il proprio lavoro abbia tratto giovamento al territorio e di bocciarli in caso contrario. E quanto percepisce un Consigliere provinciale?»

«Dubito siano in molti a sapere che il suo gettone di presenza, almeno nel caso della Provincia di Barletta - Andria - Trani, non superi i 30 euro netti, mentre lo stipendio mensile del sottoscritto si aggiri attorno ai 3 mila euro netti. Cifre, queste, assolutamente non cumulabili ad altre cariche istituzionali che gli stessi eventualmente dovessero ricoprire. A quanto ammonta, invece, lo stipendio mensile del Presidente dell'Ente Fiera del Levante, solo per fare un banalissimo esempio? In casi come questo le cifre sono certamente superiori, con l'aggravante che, diversamente da quanto accade nel nostro caso, non vengono in alcun modo rese pubbliche. Eppure, si continua insistentemente a parlare di abolizione delle Province, dando in pasto ai cittadini l'idea assolutamente infondata di come questi enti siano inutili, costosi e da sopprimere. Troppo facile! Ancora, mentre la Regione Puglia, sempre citando quanto riportato da Il Sole 24 Ore, ha speso dal 2006 ad oggi circa 18,6 milioni di euro per oltre mille incarichi di consulenza, tra cui anche esperti in inanellamento della fauna selvatica (?!), la Provincia di Barletta - Andria - Trani, stando al Bilancio di Rendiconto 2010, ne ha spesi appena 25mila».

«Eppure, la prima ricetta per risolvere l'attuale crisi economica è sempre la stessa: abolire le Province!»