«La presenza dei daini è in contrasto con le attività dell'Osservatorio»
L’assessore Domenico Campana risponde alle polemiche. Tappa finale di un lungo percorso intrapreso dalla Provincia
sabato 16 luglio 2011
19.03
L'assessore alle Politiche Agricole e Forestali della Provincia di Barletta-Andria-Trani, Domenico Campana, ha voluto fornire alcune precisazioni in merito alla determina da egli siglata che vedrebbe l' abbattimento di 100 daini della con tecnica di caccia di selezione dell'Azienda agricola "Papparicotta", notizia trasmessa da numerosi organi di stampa che sarebbero riusciti a darle importante riscontro a livello nazionale, come evidenziato dagli innumerevoli commenti e mail giunti alla nostra redazione che a breve trasmetteremo integralmente.
«E' anzitutto doveroso chiarire come la determina dirigenziale che predispone il piano di abbattimento dei daini allevati nell'Azienda agricola "Papparicotta" sia solo la tappa finale di un lungo percorso intrapreso, con il quale la Provincia ha cercato in tutti i modi salvaguardare tali specie - ha esordito l'Assessore Campana. Con delibera di Giunta n. 191 del 10 dicembre 2010, l'Amministrazione provinciale di Barletta - Andria - Trani ha istituito, presso il Centro di allevamento della selvaggina (all'interno dell'Azienda "Papparicotta"), l'Osservatorio tecnico Faunistico provinciale, come previsto dalla Legge Regionale n. 27 del 1998. La presenza di daini in tale area risultava tuttavia in contrasto con le attività previste dall'Osservatorio».
«Chi oggi parla di "azioni di bracconaggio tipiche dei paesi incivili", ignora evidentemente come la Provincia, attraverso il Settore competente "Polizia Provinciale e Protezione Civile, Caccia e Pesca", diretto dal Comandante Francesco Paolo Greco, abbia posto in essere una serie di iniziative volte al sensibile contenimento dei capi. Inoltre, si era anche proceduto alla cessione in forma gratuita dei daini alla Provincia di Foggia, nonché alle varie aziende private che ne avevano fatto richiesta. Tuttavia - prosegue Campana - il numero esorbitante dei capi ancora presenti ha determinato la necessità di richiedere apposito parere all'Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), massima espressione tecnico-scientifica a livello nazionale per la fauna selvatica. Parere puntualmente reso, che indicava la possibilità e l'indifferibile necessità di procedere alla eliminazione dei daini presenti, poiché definiti "specie alloctona", dunque nociva per un'eventuale immissione sul territorio».
«A quel punto, abbiamo anche esperito un regolare tentativo per la vendita dei daini (Determina dirigenziale n.11 del 23 Marzo 2011), tuttavia andato deserto. Solo una volta intraprese tutte le doverose iniziative finalizzate alla salvaguardia della specie, ci siamo ritrovati costretti a procedere con il tanto discusso Piano di abbattimento (Determinazione dirigenziale n.37 del 22 giugno scorso). Riguardo il presunto "giallo faunistico" dei caprioli presenti all'interno dell'Azienda agricola "Papparicotta", anch'esso riportato da alcuni organi di stampa, l'Assessore provinciale alle Politiche Agricole e Forestali Domenico Campana ha precisato come in realtà non si trattasse di caprioli, bensì di una coppia di mufloni, immessi nei lontani anni '90 dalla Provincia di Bari, poi deceduti per cause naturali».
«E' anzitutto doveroso chiarire come la determina dirigenziale che predispone il piano di abbattimento dei daini allevati nell'Azienda agricola "Papparicotta" sia solo la tappa finale di un lungo percorso intrapreso, con il quale la Provincia ha cercato in tutti i modi salvaguardare tali specie - ha esordito l'Assessore Campana. Con delibera di Giunta n. 191 del 10 dicembre 2010, l'Amministrazione provinciale di Barletta - Andria - Trani ha istituito, presso il Centro di allevamento della selvaggina (all'interno dell'Azienda "Papparicotta"), l'Osservatorio tecnico Faunistico provinciale, come previsto dalla Legge Regionale n. 27 del 1998. La presenza di daini in tale area risultava tuttavia in contrasto con le attività previste dall'Osservatorio».
«Chi oggi parla di "azioni di bracconaggio tipiche dei paesi incivili", ignora evidentemente come la Provincia, attraverso il Settore competente "Polizia Provinciale e Protezione Civile, Caccia e Pesca", diretto dal Comandante Francesco Paolo Greco, abbia posto in essere una serie di iniziative volte al sensibile contenimento dei capi. Inoltre, si era anche proceduto alla cessione in forma gratuita dei daini alla Provincia di Foggia, nonché alle varie aziende private che ne avevano fatto richiesta. Tuttavia - prosegue Campana - il numero esorbitante dei capi ancora presenti ha determinato la necessità di richiedere apposito parere all'Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), massima espressione tecnico-scientifica a livello nazionale per la fauna selvatica. Parere puntualmente reso, che indicava la possibilità e l'indifferibile necessità di procedere alla eliminazione dei daini presenti, poiché definiti "specie alloctona", dunque nociva per un'eventuale immissione sul territorio».
«A quel punto, abbiamo anche esperito un regolare tentativo per la vendita dei daini (Determina dirigenziale n.11 del 23 Marzo 2011), tuttavia andato deserto. Solo una volta intraprese tutte le doverose iniziative finalizzate alla salvaguardia della specie, ci siamo ritrovati costretti a procedere con il tanto discusso Piano di abbattimento (Determinazione dirigenziale n.37 del 22 giugno scorso). Riguardo il presunto "giallo faunistico" dei caprioli presenti all'interno dell'Azienda agricola "Papparicotta", anch'esso riportato da alcuni organi di stampa, l'Assessore provinciale alle Politiche Agricole e Forestali Domenico Campana ha precisato come in realtà non si trattasse di caprioli, bensì di una coppia di mufloni, immessi nei lontani anni '90 dalla Provincia di Bari, poi deceduti per cause naturali».