La pace e il perdono, doni del Risorto
L'incredulità di Tommaso nelle parole di don Vito Carpentiere
domenica 3 aprile 2016
13.18
Dal Vangelo secondo Giovanni: "La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati». Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo». Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!». Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome".
Questa seconda domenica di Pasqua, culmine dell'ottava pasquale, è tradizionalmente detta "in albis" ("depositis") perché in questo giorno i neofiti che hanno celebrato l'iniziazione Cristiana durante la Grande Veglia, Madre di tutte le veglie, con i sacramenti del Battesimo, della Cresima e dell'Eucaristia, depongono ai piedi dell'altare la veste bianca che hanno portato per otto giorni. Da qualche anno è detta anche "Domenica della Divina Misericordia", che quest'anno assume un tono speciale a motivo dello straordinario anno santo. Il Vangelo proclamato in questo giorno narra due apparizioni del Risorto alla comunità degli apostoli riuniti, per paura dei giudei, nel cenacolo, apparizioni avvenute a distanza di otto giorni l'una dall'altra. Cristo, il Crocifisso Risorto si presenta agli apostoli e si mette in mezzo, svelando così il segreto di ogni comunità cristiana, chiamata ad avere al centro Gesù, e solo Lui! Il saluto "Pace a voi" più che augurare il dono della pace, evoca il dono di essa, specialmente a chi si trova a lottare ogni giorno con la paura. E poi le bellissime parole sul dono dello Spirito santo donato per la remissione dei peccati! Di questo la comunità cristiana è chiamata ad essere testimone! Della pace che dona solo Cristo, del perdono, più grande di ogni nostro peccato! Tutto il resto ha senso se a questi doni riconduce! La narrazione dell'incredulità di Tommaso, chiamato Dìdimo, ossia gemello, ossia nostro gemello nell'incredulità, ci aiuta a comprendere l'infinita pazienza di Dio per ciascuno di noi, che ogni giorno corre il "rischio della fede". Ma Tommaso ci è anche di esempio nella splendida professione di fede con le parole "mio Signore e mio Dio".
E penso, infine, alle parole di Gesù che chiudono il brano del Vangelo odierno: "Beati quelli che non hanno visto, eppure credono". In quelle parole ci sono io, ci sei tu, c'è ogni uomo e donna di buona volontà che crede non perché ha visto, ma perché ha semplicemente accolto un messaggio da trasmettere a nostra volta. Che il Crocifisso Risorto, col dono della sua Pace e dello Spirito, diradi ogni paura dell'uomo di oggi e continui ad assicurare la pace ai nostri giorni.
Buona domenica.
Questa seconda domenica di Pasqua, culmine dell'ottava pasquale, è tradizionalmente detta "in albis" ("depositis") perché in questo giorno i neofiti che hanno celebrato l'iniziazione Cristiana durante la Grande Veglia, Madre di tutte le veglie, con i sacramenti del Battesimo, della Cresima e dell'Eucaristia, depongono ai piedi dell'altare la veste bianca che hanno portato per otto giorni. Da qualche anno è detta anche "Domenica della Divina Misericordia", che quest'anno assume un tono speciale a motivo dello straordinario anno santo. Il Vangelo proclamato in questo giorno narra due apparizioni del Risorto alla comunità degli apostoli riuniti, per paura dei giudei, nel cenacolo, apparizioni avvenute a distanza di otto giorni l'una dall'altra. Cristo, il Crocifisso Risorto si presenta agli apostoli e si mette in mezzo, svelando così il segreto di ogni comunità cristiana, chiamata ad avere al centro Gesù, e solo Lui! Il saluto "Pace a voi" più che augurare il dono della pace, evoca il dono di essa, specialmente a chi si trova a lottare ogni giorno con la paura. E poi le bellissime parole sul dono dello Spirito santo donato per la remissione dei peccati! Di questo la comunità cristiana è chiamata ad essere testimone! Della pace che dona solo Cristo, del perdono, più grande di ogni nostro peccato! Tutto il resto ha senso se a questi doni riconduce! La narrazione dell'incredulità di Tommaso, chiamato Dìdimo, ossia gemello, ossia nostro gemello nell'incredulità, ci aiuta a comprendere l'infinita pazienza di Dio per ciascuno di noi, che ogni giorno corre il "rischio della fede". Ma Tommaso ci è anche di esempio nella splendida professione di fede con le parole "mio Signore e mio Dio".
E penso, infine, alle parole di Gesù che chiudono il brano del Vangelo odierno: "Beati quelli che non hanno visto, eppure credono". In quelle parole ci sono io, ci sei tu, c'è ogni uomo e donna di buona volontà che crede non perché ha visto, ma perché ha semplicemente accolto un messaggio da trasmettere a nostra volta. Che il Crocifisso Risorto, col dono della sua Pace e dello Spirito, diradi ogni paura dell'uomo di oggi e continui ad assicurare la pace ai nostri giorni.
Buona domenica.