La nuova area verde di Ponente battezzata coi rifiuti
Piccoli gesti di inciviltà, grande disagio per la collettività
martedì 22 luglio 2014
10.37
Le cose belle non sono fatte per durare per sempre. Nella speranza che la banalità di questo proverbio non si avveri ogniqualvolta si realizzi qualcosa di nuovo a Barletta, merita uno sguardo la nuova area verde che sorge a Ponente, lungo la litoranea Pietro Mennea, allo svincolo semaforico con via San Samuele. Dopo aver atteso il risultato dei lavori – perdurati per mesi dietro una valicata di lamiere che cingevano il duraturo cantiere – la città ha dato il benvenuto a questo nuovo spazio, non senza far mancare consuete polemiche e contradditorie opinioni, in pieno stile barlettano.
La realtà dei fatti è che, solo poco tempo dopo l'apertura, si è assistito a una piccola serie di danni: ultimo nella sequenza, l'accumulo di rifiuti documentato nello scatto amatoriale di un cittadino. Mentre ci si interroga sui potenziali motivi di questo gesto di inciviltà (il cestino dei rifiuti era colmo, o gli utenti hanno gettato volontariamente carte e sporcizia a terra?), la soluzione appare la più semplice: nonostante le critiche – meritate o immeritate – di cui può essere oggetto questo nuovo spazio pubblico, una variabile costante nell'equazione resta l'inciviltà di chi usufruisce del bene comune.
Come di consueto la polemica ha trovato ossigeno sui social network e in particolare su Facebook, dove lo scatto dei rifiuti è stato diffuso, raccogliendo commenti dalla natura più variegata: tra chi imputa le colpe agli "andriesi" e chi si lamenta della cattiva progettazione di quel parco, con poco verde, poca ombra e pochi servizi, c'è chi ammette con amarezza l'assenza di rispetto che purtroppo contraddistingue la nostra comune barlettanità. Le querelle continua.
La realtà dei fatti è che, solo poco tempo dopo l'apertura, si è assistito a una piccola serie di danni: ultimo nella sequenza, l'accumulo di rifiuti documentato nello scatto amatoriale di un cittadino. Mentre ci si interroga sui potenziali motivi di questo gesto di inciviltà (il cestino dei rifiuti era colmo, o gli utenti hanno gettato volontariamente carte e sporcizia a terra?), la soluzione appare la più semplice: nonostante le critiche – meritate o immeritate – di cui può essere oggetto questo nuovo spazio pubblico, una variabile costante nell'equazione resta l'inciviltà di chi usufruisce del bene comune.
Come di consueto la polemica ha trovato ossigeno sui social network e in particolare su Facebook, dove lo scatto dei rifiuti è stato diffuso, raccogliendo commenti dalla natura più variegata: tra chi imputa le colpe agli "andriesi" e chi si lamenta della cattiva progettazione di quel parco, con poco verde, poca ombra e pochi servizi, c'è chi ammette con amarezza l'assenza di rispetto che purtroppo contraddistingue la nostra comune barlettanità. Le querelle continua.