“La notte è giovane”, i giovani di Barletta in fila per vaccinarsi di sabato sera
Un po' di confusione ha indotto a credere che si trattasse di un open day vaccinale
sabato 15 gennaio 2022
21.14
File di ragazzi in coda di sabato sera. Nulla di nuovo, se non fosse che questa volta i giovani barlettani sono in attesa di vaccinarsi. In tantissimi, infatti, hanno aderito all'iniziativa "La notte è giovane", le tre notti dedicate alle vaccinazioni anti-Covid destinate ai pugliesi di età compresa tra i 12 e 19 anni. Le prenotazioni sono state effettuate attraverso il sito "Lapugliativaccina", nonché presso i CUP e i FarmaCup da parte dei genitori, tutori, affidatari dei minori, che hanno scaricato la modulistica da compilare e consegnare ai punti vaccinali.
Qualcuno, tuttavia, ha erroneamente pensato che si trattasse di un open day vaccinale. La confusione, probabilmente, è stata data dall'iniziativa che si è tenuta questa mattina sempre al Paladisfida. Per placare gli animi di tutti coloro che intendevano vaccinarsi senza prenotazioni, sono intervenuti Carabinieri e Polizia. Placati gli animi della folla inferocita, anche i più titubanti o i più paurosi del siero (ovviamente con regolare prenotazione a seguito), spinti dai propri coetanei, hanno mostrato intraprendenza e spirito di adattamento.
«Sono qui – ha dichiarato Martina, barlettana di 16 anni - di mia spontanea volontà. Il mio pensiero è che se ognuno facesse la sua parte, potremmo tornare a vivere serenamente, senza paure di quarantene e tamponi positivi».
«So perfettamente – aggiunge Antonio, 13 anni – che il vaccino non mi dona l'immunità. Sebbene i miei genitori fossero titubanti, li ho convinti che fosse la cosa migliore per tutelare me stesso e chi voglio bene».
Intervistato, il dottor Salvatore Russo, ha voluto ribadire l'importanza dei vaccini anche nei soggetti più piccoli. «È importante vaccinare i minori e i più piccoli per raggiungere l'immunità di gregge, per poter avere il maggior numero di persone vaccinate. Per ridurre la circolazione del virus, dunque, è necessario vaccinare tutte quelle fasce di età che non erano ancora state raggiunte».
«I vaccinati – ha concluso il medico – possono sì continuare a infettarsi. Quello che si sta vedendo, soprattutto con la variante omicron, dimostra come i contagi si manifestino in forma meno frequente e grave, contrariamente a quello che accade ai non vaccinati».
Qualcuno, tuttavia, ha erroneamente pensato che si trattasse di un open day vaccinale. La confusione, probabilmente, è stata data dall'iniziativa che si è tenuta questa mattina sempre al Paladisfida. Per placare gli animi di tutti coloro che intendevano vaccinarsi senza prenotazioni, sono intervenuti Carabinieri e Polizia. Placati gli animi della folla inferocita, anche i più titubanti o i più paurosi del siero (ovviamente con regolare prenotazione a seguito), spinti dai propri coetanei, hanno mostrato intraprendenza e spirito di adattamento.
«Sono qui – ha dichiarato Martina, barlettana di 16 anni - di mia spontanea volontà. Il mio pensiero è che se ognuno facesse la sua parte, potremmo tornare a vivere serenamente, senza paure di quarantene e tamponi positivi».
«So perfettamente – aggiunge Antonio, 13 anni – che il vaccino non mi dona l'immunità. Sebbene i miei genitori fossero titubanti, li ho convinti che fosse la cosa migliore per tutelare me stesso e chi voglio bene».
Intervistato, il dottor Salvatore Russo, ha voluto ribadire l'importanza dei vaccini anche nei soggetti più piccoli. «È importante vaccinare i minori e i più piccoli per raggiungere l'immunità di gregge, per poter avere il maggior numero di persone vaccinate. Per ridurre la circolazione del virus, dunque, è necessario vaccinare tutte quelle fasce di età che non erano ancora state raggiunte».
«I vaccinati – ha concluso il medico – possono sì continuare a infettarsi. Quello che si sta vedendo, soprattutto con la variante omicron, dimostra come i contagi si manifestino in forma meno frequente e grave, contrariamente a quello che accade ai non vaccinati».