La gratitudine di don Ruggiero Lattanzio per il recupero dei manoscritti su Barletta
Il direttore dell'Archivio diocesano dopo la conclusione dell'operazione
mercoledì 3 marzo 2021
16.26
Oggi, 3 marzo, giunge a felice (e celere) conclusione la pratica iniziata lo scorso 1° dicembre dal Direttore dell'Archivio diocesano, don Ruggiero Lattanzio. In quella data egli denunciava alla Soprintendenza Archivistica di Bari e al Nucleo Tutela del Patrimonio dell'Arma dei Carabinieri la presenza su piattaforme di e-commerce di annuncio di vendita di preziosi beni archivistici provenienti con certezza dal materiale documentario dell'Archivio Diocesano "Pio IX" di Barletta.
«Celere e determinata – ha dichiarato il sacerdote - è stata l'opera del luogotenente Zitoli e del maresciallo Tateo, cui va la nostra gratitudine». Il materiale, sequestrato repentinamente nonostante l'emergenza sanitaria e le feste natalizie, già il 4 gennaio poteva essere analizzato da don Lattanzio nella sede dell'Archivio diocesano per il riconoscimento formale.
La proficua e solerte collaborazione di diversi enti (Archivio Diocesano, Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Puglia, Arma dei Carabinieri, Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani) permette oggi un recupero prezioso: un totale di 17 unità archivistiche, di grande interesse per la storia religiosa e civile della città di Barletta.
«Oltre ad alcuni libelli degli "Status Animarum" (XVIII-XIX secolo), - ha precisato don Ruggiero - il materiale consiste anche in Sante Visite (XVII secolo) e Atti matrimonaili; essi riguardano le chiese barlettane di Santa Maria Maggiore (Cattedrale) e San Giacomo Maggiore. Il ritrovamento più interessante e antico è stato certamente il Libro dei Battezzati (1560-1582) della Prepositura Curata di San Giacomo Maggiore, la cui serie completa comincia dal 1540, ben prima delle disposizioni tridentine».
Il prezioso materiale archivistico, sottratto illecitamente in passato, potrà ora essere riconsegnato alle sedi opportune. Il recupero del patrimonio culturale è solo uno dei compiti dell'Archivio e della Biblioteca della Diocesi che, in stretta collaborazione con l'Ufficio Diocesano dei Beni Culturali, lavora per la conservazione, la tutela e la fruizione del patrimonio culturale.
«È sempre utile ricordare che, - ha aggiunto il Direttore - oltre alla produzione dei beni culturali, la Chiesa si è sempre interessata alla loro valorizzazione pastorale e, conseguentemente, alla tutela di ciò che ha prodotto per esprimere e attuare la sua missione. Gli archivi ecclesiastici sono luoghi della memoria delle comunità cristiane e fattori di cultura per la nuova evangelizzazione».
«Celere e determinata – ha dichiarato il sacerdote - è stata l'opera del luogotenente Zitoli e del maresciallo Tateo, cui va la nostra gratitudine». Il materiale, sequestrato repentinamente nonostante l'emergenza sanitaria e le feste natalizie, già il 4 gennaio poteva essere analizzato da don Lattanzio nella sede dell'Archivio diocesano per il riconoscimento formale.
La proficua e solerte collaborazione di diversi enti (Archivio Diocesano, Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Puglia, Arma dei Carabinieri, Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani) permette oggi un recupero prezioso: un totale di 17 unità archivistiche, di grande interesse per la storia religiosa e civile della città di Barletta.
«Oltre ad alcuni libelli degli "Status Animarum" (XVIII-XIX secolo), - ha precisato don Ruggiero - il materiale consiste anche in Sante Visite (XVII secolo) e Atti matrimonaili; essi riguardano le chiese barlettane di Santa Maria Maggiore (Cattedrale) e San Giacomo Maggiore. Il ritrovamento più interessante e antico è stato certamente il Libro dei Battezzati (1560-1582) della Prepositura Curata di San Giacomo Maggiore, la cui serie completa comincia dal 1540, ben prima delle disposizioni tridentine».
Il prezioso materiale archivistico, sottratto illecitamente in passato, potrà ora essere riconsegnato alle sedi opportune. Il recupero del patrimonio culturale è solo uno dei compiti dell'Archivio e della Biblioteca della Diocesi che, in stretta collaborazione con l'Ufficio Diocesano dei Beni Culturali, lavora per la conservazione, la tutela e la fruizione del patrimonio culturale.
«È sempre utile ricordare che, - ha aggiunto il Direttore - oltre alla produzione dei beni culturali, la Chiesa si è sempre interessata alla loro valorizzazione pastorale e, conseguentemente, alla tutela di ciò che ha prodotto per esprimere e attuare la sua missione. Gli archivi ecclesiastici sono luoghi della memoria delle comunità cristiane e fattori di cultura per la nuova evangelizzazione».