La giunta vendoliana è pronta, un'analisi
Il metodo del “fifty fifty” porta il sereno nel PD
mercoledì 28 aprile 2010
Sette donne e sette uomini costituiranno la neogiunta di Vendola, sia pure col beneficio del dubbio. Nove veterani e cinque reclute costituiranno il nuovo esercito del governatore pugliese, che vuole allineare nomi e cognomi dei quattordici assessori per martedì della prossima settimana subito dopo essere stato proclamato ufficialmente dalla Corte d'appello presidente della Regione Puglia.
Sarà Marida Dentamaro la vicepresidente. Avvocato amministrativista, messa alla porta come vicesindaco da Michele Emiliano quando era una parlamentare dell'Udeur di Clemente Mastella, adesso la Dentamaro milita nel Pd e strizza l'occhio a D'Alema, con cui intrattiene cordiali rapporti dai tempi della Bicamerale, la commissione per le riforme costituzionali istituita nel 1997 presieduta proprio dal lider Massimo. In vacanza all'estero, rientrerà in Italia il primo maggio, in ritardo di novantasei ore rispetto all'annuncio della incoronazione come numero due di Vendola.
A vestire i panni delle "novizie" invece ci saranno Alba Sasso e Maria Campese, rispettivamente una ex parlamentare e una ex assessore comunale a Barletta. La prima, targata Sinistra e libertà, dovrebbe guidare l'assessorato per il Diritto allo studio e la Formazione professionale; la seconda, Rifondazione comunista, guiderà l'assessorato al Turismo. Ancora, alla giunta troveremo il magistrato Lorenzo Nicastro (Ambiente) e Nicola Fratoianni, giovanotto toscano trapiantato da queste parti dal 15 settembre 2004, a cui sarà affidato il ruolo di assessore alla Presidenza.
I nove veterani dell'esecutivo saranno i baresi Angela Barbanente (Urbanistica), Tommaso Fiore (Salute), Silvia Godelli (Cultura), Guglielmo Minervini (Trasporti), i salentini Loredana Capone (Sviluppo economico) e Dario Stefàno (Agricoltura), il fasanese Fabiano Amati (Opere pubbliche), la cerignolana Elena Gentile (Servizi sociali), il tarantino Michele Pelillo (Bilancio). Restano fuori squadra il socialista Onofrio Introna, che veleggia verso la presidenza dell'Assemblea, il riformista Mario Loizzo e il comunista Michele Losappio, destinati ad essere i capigruppo di Pd e Sel, l'economista Gianfranco Viesti e Magda Terrevoli (Verdi).
Dal punto di vista territoriale, il Barese fa la parte del leone: sette nomination; il Salento ne ha due; Tarantino, Foggiano, Brindisino e Bat una. Lungo il fronte politico, a Vendola fanno riferimento sei assessorati tra Sel (due), tecnici (tre) e lista civica (uno). Uno è per la Federazione della sinistra (Rifondazione, Comunisti italiani, Verdi), un altro va all'Italia dei valori. Il Pd non perde terreno. Ne aveva sei, ne avrà sei: tre all'area Bersani (Dentamaro, Gentile, Pelillo), due a quella che fa capo a Franceschini (Minervini e Amati), uno ai seguaci di Emiliano (Capone). Da quarantott'ore non c'è traccia di Sergio Blasi, il leader dei democratici forse deluso per non essere stato arruolato da Vendola. Gli scrive il segretario provinciale Ruggiero Mennea: "Fra i sei assessori del Pd non può non essere incluso un esponente della Bat. L'assenza sarebbe un grave segnale di indifferenza nei confronti di una comunità". Mentre il pioniere dell'associazione Ruotalibera, Lello Sforza, scrive a Vendola: "Caro presidente, ai Trasporti metti Decaro".
Insomma sembra tutto pronto per il restart di Vendola in Puglia.
Sarà Marida Dentamaro la vicepresidente. Avvocato amministrativista, messa alla porta come vicesindaco da Michele Emiliano quando era una parlamentare dell'Udeur di Clemente Mastella, adesso la Dentamaro milita nel Pd e strizza l'occhio a D'Alema, con cui intrattiene cordiali rapporti dai tempi della Bicamerale, la commissione per le riforme costituzionali istituita nel 1997 presieduta proprio dal lider Massimo. In vacanza all'estero, rientrerà in Italia il primo maggio, in ritardo di novantasei ore rispetto all'annuncio della incoronazione come numero due di Vendola.
A vestire i panni delle "novizie" invece ci saranno Alba Sasso e Maria Campese, rispettivamente una ex parlamentare e una ex assessore comunale a Barletta. La prima, targata Sinistra e libertà, dovrebbe guidare l'assessorato per il Diritto allo studio e la Formazione professionale; la seconda, Rifondazione comunista, guiderà l'assessorato al Turismo. Ancora, alla giunta troveremo il magistrato Lorenzo Nicastro (Ambiente) e Nicola Fratoianni, giovanotto toscano trapiantato da queste parti dal 15 settembre 2004, a cui sarà affidato il ruolo di assessore alla Presidenza.
I nove veterani dell'esecutivo saranno i baresi Angela Barbanente (Urbanistica), Tommaso Fiore (Salute), Silvia Godelli (Cultura), Guglielmo Minervini (Trasporti), i salentini Loredana Capone (Sviluppo economico) e Dario Stefàno (Agricoltura), il fasanese Fabiano Amati (Opere pubbliche), la cerignolana Elena Gentile (Servizi sociali), il tarantino Michele Pelillo (Bilancio). Restano fuori squadra il socialista Onofrio Introna, che veleggia verso la presidenza dell'Assemblea, il riformista Mario Loizzo e il comunista Michele Losappio, destinati ad essere i capigruppo di Pd e Sel, l'economista Gianfranco Viesti e Magda Terrevoli (Verdi).
Dal punto di vista territoriale, il Barese fa la parte del leone: sette nomination; il Salento ne ha due; Tarantino, Foggiano, Brindisino e Bat una. Lungo il fronte politico, a Vendola fanno riferimento sei assessorati tra Sel (due), tecnici (tre) e lista civica (uno). Uno è per la Federazione della sinistra (Rifondazione, Comunisti italiani, Verdi), un altro va all'Italia dei valori. Il Pd non perde terreno. Ne aveva sei, ne avrà sei: tre all'area Bersani (Dentamaro, Gentile, Pelillo), due a quella che fa capo a Franceschini (Minervini e Amati), uno ai seguaci di Emiliano (Capone). Da quarantott'ore non c'è traccia di Sergio Blasi, il leader dei democratici forse deluso per non essere stato arruolato da Vendola. Gli scrive il segretario provinciale Ruggiero Mennea: "Fra i sei assessori del Pd non può non essere incluso un esponente della Bat. L'assenza sarebbe un grave segnale di indifferenza nei confronti di una comunità". Mentre il pioniere dell'associazione Ruotalibera, Lello Sforza, scrive a Vendola: "Caro presidente, ai Trasporti metti Decaro".
Insomma sembra tutto pronto per il restart di Vendola in Puglia.