La forza dei credenti nell'ora della prova

«Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno»

domenica 15 novembre 2015
Dal Vangelo secondo Marco: "In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall'estremità della terra fino all'estremità del cielo. Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l'estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte. In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. Quanto però a quel giorno o a quell'ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre».

Siamo alla fine dell'anno liturgico; domenica prossima esso si compirà con la festa di Cristo re. Il brano evangelico odierno è tratto dal capitolo 13 del Vangelo di Marco, e sono versetti che, molto probabilmente, l'evangelista ha aggiunto in un secondo momento rispetto alla stesura organica del suo Vangelo e perciò sembrano rispecchiare una situazione che la comunità cristiana sta vivendo, il tempo della prima persecuzione (tribolazione), quando, grazie alla testimonianza coerente dei cristiani, le divinità pagane sino ad allora venerate, cominceranno a perdere il loro influsso. È a questo che allude l'evangelista con l'immagine della caduta degli astri e dello sconvolgimento delle potenze celesti. Le divinità pagane, tutte collegate a vario titolo agli astri (come oggi l'oroscopo e l'astrologia) avrebbero visto una potente frenata nel loro sviluppo, grazie alla potenza disarmante della croce con cui il Figlio dell'uomo avrebbe inaugurato la Chiesa come comunità di persone legate dall'amore e non soggette al fato o agli astri e alla loro lettura (interpretazione) fuorviante.

Poi ci sono gli angeli, letteralmente messaggeri, chiamati a radunare da ogni dove, a con-vocare ovvero a costituire la chiesa come popolo di Dio chiamato da ogni parte. Oggi gli angeli potrebbero essere tutti coloro che lavorano per la comunione! E quanto ne abbiamo bisogno! Assistiamo, invece, spesso più a situazioni di distruzione e scompiglio che a momenti che costruiscono ponti e comunione. Certo che leggere questo brano a meno di 48 ore dagli attacchi terroristici di Parigi fa un certo effetto. Ma prima che puntare il dito su ciò che fuori provoca la distruzione e morte, siamo chiamati a guardare dentro di noi, alla confusione del momento presente e che ci portiamo dentro. Tradizionalmente questi brani di matrice escatologica nascondono un intento stranamente consolatorio: affidiamoci ancora una volta alla sua Parola che non passa e resta in eterno e ritroveremo la forza per continuare il cammino. #unapreghieraperparigi.

Buona domenica!

[don Vito]