La festa dell’Ascensione e l’annuncio missionario del Vangelo

La generosità e la gioia di oggi nelle parole di don Vito Carpentiere

domenica 1 giugno 2014

Dal vangelo secondo Matteo

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

Stiamo proseguendo il cammino verso il culmine della Pasqua, che celebreremo domenica prossima con la Pentecoste, il dono dello Spirito che effuso sulla comunità nascente ci costituisce Chiesa. La solennità odierna ci fa celebrare l'Ascensione del Signore. E, alla luce del vangelo di domenica scorsa, sappiamo che Egli non ci lascia orfani in quanto ci dona colui che non ci lascia soli mai, colui che suggerisce ciò che dobbiamo fare e come rispondere di fronte alle difficoltà.

Il vangelo di oggi non si ferma sul fatto dell'Ascensione, ma ci svela il senso di questo evento salvifico. Andate! Il Signore Gesù chiede una Chiesa in uscita, in missione continua e costante! La Fede celebrata va annunciata con gioia a tutti i popoli: una Chiesa non missionaria non sarebbe più Chiesa; quando nella professione di fede domenicale diciamo credo la Chiesa una, santa, cattolica, apostolica diciamo le quattro note caratteristiche di essa, mancando una di esse non avremmo più la Chiesa che Cristo ha voluto. Inviati ad essere testimoni del vangelo della gioia.

Fate discepoli! Non ha detto indottrinate ma dite la gioia di diventare discepoli e figli! Come? Battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo! Battezzare letteralmente, prima che evocare il rito liturgico, indica immersione, ossia immergeteli nell'Amore infinito di Dio. Ecco io sono con voi! All'inizio del vangelo di Matteo il Messia è chiamato l'Emmanuele, il Dio con noi. Alla fine dello stesso vangelo Gesù ci svela il compimento di quella profezia in sé.

Che gioia sapere di avere un Dio che non è paternalista, ma che generosamente invia, un Dio che non trattiene per sé ma dona tutto e fa di tutti un dono per l'altro! Che il Crocifisso Risorto accompagni i nostri passi timidi e incerti su sentieri inesplorati con coraggio e franchezza apostolica! Buona Domenica a tutti!

[don Vito]