"Là dove (poteva esserci) l'erba ora c'è tanta terra....e pietre aguzze"
Il terreno del “Lello Simeone” assomiglia sempre più a un campo di patate. Buche nel campo, pozzanghere "cementificate" e irrigatori a cielo aperto nell'antico velodromo
sabato 22 settembre 2012
17.45
Là dove c'era l'erba ora c'è una città, e quella casa in mezzo al verde ormai, dove sarà?
Prendete il ritornello di questa celebre canzone di Adriano Celentano, dal titolo "Il ragazzo della via Gluck", risalente a oltre 45 (!) anni fa, sostituite il nome "casa" con "stadio Lello Simeone", modificate la dicitura della via in "Via Libertà, Barletta" e otterrete una ricetta letale, deterrente, per chi ama lo sport: il terreno di gioco del glorioso stadio-velodromo barlettano, che tante gioie ha regalato dalla sua fondazione- risalente agli anni '30- al pubblico barlettano, versa in condizioni che definire "inadeguate per la pratica sportiva" è davvero generoso. Le foto scattate dalla redazione di Barlettalife.it (vedi photogallery in allegato) lo testimoniano: la struttura e in particolare il campo di gara hanno bisogno di pronti interventi.
I danni al terreno- Visitando l'impianto di gioco in una sera di allenamenti qualsiasi della squadra di rugby dei Draghi Bat, ci troviamo davanti a uno spettacolo davvero poco gradevole: buche nel terreno che potrebbero far pensare al passaggio di dinosauri o rettili di grandi dimensioni, che non possono essere giustificate dal maltempo di inizio settimana; pietre di dimensioni notevoli sparse sul terreno di gioco, certo non l'ideale per attutire eventuali cadute, frequenti in sport che vi vengono praticati come football americano, calcio e appunto rugby; pozzanghere quasi "cementificate" nel cuore del campo, un rischio per l'incolumità di chi vi pratica la disciplina sportiva, in particolare nelle ore appena successive a piogge, fenomeno atmosferico che con l'autunno appena sopraggiunto (almeno da calendario) certo saranno in aumento su Barletta rispetto alla bella stagione; dulcis in fundo, un irrigatore a cielo aperto, sporgente nel terreno (la foto in icona lo riporta) di gioco al centro del campo, in bella vista. Ci fermiamo al terreno di gioco, ma altri sarebbero i "nei" da evidenziare: gli spogliatoi vetusti, il tunnel che conduce agli stessi che si espone con facilità ad allagamenti in caso di forti piogge, fino alla rete di recinzione presente sul perimetro del velodromo, somigliante a gruviera in alcune zone a causa dei buchi provocati dall'usura e -spesso- dall'incuranza di qualche "testa calda" presente nel pubblico che assiste alle competizioni sportive;
La situazione burocratica- Il 20 ottobre 2010, 23 (!) mesi fa, si aveva notizia dell'approvazione del progetto preliminare per la sistemazione del rettangolo di gioco dell'impianto e la relativa dotazione di un manto in erba artificiale, con la promessa di completare gli interventi entro il primo trimestre del 2011. Siamo a tre mesi dalla fine del 2012 e nulla ancora si muove. La Delibera era inizialmente passata ma non deve avere poi ricevuto l'ok del Coni, che non aveva dato il nullaosta alla struttura, in quanto successivamente all'"ok" all'intervento di ottobre 2010 erano stati modificati i requisiti per l'agibilità. Mentre prima il Coni poteva dare l'agibilità sul singolo intervento, ora deve valutare l'effetto globale sulla struttura. Quindi per poter modificare il manto erboso bisogna intervenire sulla struttura. E' questo il punto che ha provocato lo stop. Il primo impegno di spesa, pari a 500.000 euro, era già stato avallato: l'intervento è stato rimandato. In data 18 luglio 2012, avveniva nell'impianto un sopralluogo della Figc alla presenza degli Assessori comunali Sante Giuseppe Mascolo (Infrastrutture e Grandi Progetti) e Lucia Ricatti (Sport), dei Dirigenti comunali Sebastiano Longano e Salvatore Mastrorillo (rispettivamente competenti per i settori Manutenzioni e Lavori Pubblici), del Delegato provinciale CONI, Isidoro Alvisi e dei rappresentanti delle società che svolgono pratica sportiva nell'impianto di via Libertà. A seguito del sopralluogo della FIGC, venivano "rilevate anomalie -spiegava il Comune in una nota ufficiale- che richiedono specifici adeguamenti comportando, al tempo stesso, la sospensione di ogni attività agonistica. In particolare, la Federazione Italiana Giuoco Calcio ha segnalato l'opportunità di realizzare migliorie riguardanti il terreno di gioco, l'illuminazione, le recinzioni, la sicurezza degli atleti, i servizi igienici".
Chi utilizza la struttura- Oggi il "Lello Simeone" è utilizzato principalmente da società sportive barlettane che praticano l'attività calcistica a livello giovanile, la squadra di football americano dei Mad Bulls BT, la squadra di rugby dei Draghi Bat: un elevato numero di fruitori che esige un fitto calendario di utilizzo della struttura, con i campionati che si avvicinano alle rispettive date d'inizio. Dove giocare le partite ufficiali? Questa è la domanda che allenatori, presidenti, coach e atleti delle varie discipline si pongono oggi. La Figc, come spiegato, ha già ufficializzato il suo momentaneo "no" alla disputa di partite di campionato nell'impianto, discorso al momento non attuato dalla F.I.R. (Federazione Italiana Rugby) per I Draghi Bat, mentre il campionato a 9 di football americano partirà solo nel 2013. Tante realtà diverse, unite da un grido di protesta virtuale, manifestato talvolta singolarmente anche nei confronti della nostra redazione, altre a seguito di riunioni collegiali: la "semplice" richiesta di un terreno di gioco idoneo alla pratica.
A quando le soluzioni?- Bloccato temporaneamente l'intervento da 500mila euro, in una recente intervista rilasciata a Barlettalife.it l'Assessore allo Sport e ai Servizi Sociali del Comune di Barletta Lucia Ricatti ha spiegato che "il "Simeone" potrebbe tranquillamente continuare ad essere utilizzato come campo di allenamento. Le condizioni del terreno di gioco non sono ottimali e andrà fatto un intervento. Sulla base di un appostamento di bilancio di 500mila euro per manto erboso e "Simeone", questo ufficio, unitamente a quello dei Lavori Pubblici, aveva individuato una linea da seguire: per dare ai ragazzi un campo da gioco per disputare i campionati, secondo gli esperti sarebbe sufficiente un intervento di circa 5000 euro per consentire ai ragazzi di giocare e fare i campionati. Avevo chiesto anche un "progetto di fattibilità" per capire che costi poteva avere un intervento a lungo termine: prima avremmo voluto aggiustare il campo da gioco, poi le problematiche inerenti docce, spogliatoi, bagni pubblici e quantaltro. Avremmo voluto fare non necessariamente un manto erboso, quanto un intervento moderato sul terreno di gioco e intervenire su tutte le strutture". Un intervento-tampone, che sarebbe quindi poi seguito a distanza di uno o due anni da uno definitivo: un cambio di rotta rispetto ai piani iniziali, ma comunque una soluzione che accontenterebbe i più. Da Wikipedia apprendiamo che il "Lello Simeone" è "un impianto sportivo polifunzionale con un campo regolamentare in terra battuta, una tribuna tubolare in grado di ospitare un centinaio di spettatori e soprattutto un velodromo per il ciclismo in cemento armato. Il velodromo è l'unico omologato nell'intera regione Puglia e ha una lunghezza regolamentare di 333,33 metri. Nell'impianto ha corso anche Fausto Coppi". Tutti ricordi che rischiano di sfumare in polvere, ciò che la terra diventa quando un forte vento batte sul terreno di gioco. Polvere, fango e promesse non mantenute, per una struttura che sta progressivamente andando verso il degrado. Quello che era un glorioso stadio, sta per trasformarsi pericolosamente in un campo di patate.
(Twitter: @GuerraLuca88)