La Disfida di tutt'Italia con le città d'origine dei 13 cavalieri
I sindaci inviano un messaggio per le rievocazioni a Barletta
sabato 19 settembre 2015
11.08
Messaggi di ideale partecipazione dei primi cittadini dei Comuni di origine dei 13 cavalieri italiani protagonisti dello storico scontro del 1503 sono giunti al sindaco Pasquale Cascella in occasione delle iniziative rievocative della Disfida. In particolare il sindaco di Roma, Ignazio Marino, ha espresso il suo saluto augurale e quello della Città di Roma, sottolineando come la rievocazione "di uno degli episodi più importanti della nostra storia" sia " fondamentale per la formazione di una coscienza nazionale. Un episodio lontano, ma – in realtà – l'ennesima dimostrazione che la storia è materia viva, che influisce e determina i nostri comportamenti. Lo sosteneva Cicerone – ha continuato Marino – che la storia è maestra di vita, perché illumina le nostre radici, spiega chi siamo ma, nello stesso tempo, ci indica il cammino. Nel pensare alla Disfida ci tornano in mente l'orgoglio e la soddisfazione per alcune recenti vittorie italiane nello sport. Sono questi – ha concluso il sindaco di Roma – i momenti, nella cultura e nello sport, che cementano la nostra identità e ci fanno sentire più vicini e solidali, italiani consapevoli e cittadini maturi. Anche grazie a manifestazioni come la vostra".
Luigi De Magistris, primo cittadino di Napoli che ha dato i natali a Mario Corollario, nel suo messaggio ha sottolineato che le vicende della Disfida, costituiscono "motivo di orgoglio non solo dei barlettani" tanto da "ispirare anche la cinematografia italiana e romanzi di successo".
Fabio Ascenzi, sindaco di Genazzano patria di Giovanni Brancaleone, ha ricordato la "figura dell'uomo d'arme che abitò il nostro paese al servizio dei Colonna. Tanto le sue gesta e il suo ricordo si tramandarono di generazione in generazione che quando alla fine dell'800 il Consiglio comunale volle sostituire lo stemma dei Colonna non ebbe dubbi sulla scelta: uno scudo con corona turrita e rami d'alloro, che racchiude tredici triangoli contornati dal motto "L'abbattimento" in memoria dei tredici cavalieri vittoriosi della Disfida di Barletta tra i quali, appunto Giovanni Brancaleone che con animo grande e valoroso difese l'onore e il valore degli italiani."
Luigi De Magistris, primo cittadino di Napoli che ha dato i natali a Mario Corollario, nel suo messaggio ha sottolineato che le vicende della Disfida, costituiscono "motivo di orgoglio non solo dei barlettani" tanto da "ispirare anche la cinematografia italiana e romanzi di successo".
Fabio Ascenzi, sindaco di Genazzano patria di Giovanni Brancaleone, ha ricordato la "figura dell'uomo d'arme che abitò il nostro paese al servizio dei Colonna. Tanto le sue gesta e il suo ricordo si tramandarono di generazione in generazione che quando alla fine dell'800 il Consiglio comunale volle sostituire lo stemma dei Colonna non ebbe dubbi sulla scelta: uno scudo con corona turrita e rami d'alloro, che racchiude tredici triangoli contornati dal motto "L'abbattimento" in memoria dei tredici cavalieri vittoriosi della Disfida di Barletta tra i quali, appunto Giovanni Brancaleone che con animo grande e valoroso difese l'onore e il valore degli italiani."