La Disfida di Barletta ieri e oggi
Intervista a Vittorio Palumbieri, ex direttore dell’Azienda di Soggiorno e Turismo. «La Disfida andrebbe programmata con almeno 1 anno di anticipo»
giovedì 16 agosto 2012
20.47
Barlettalife torna a parlare della Disfida di Barletta. Questa volta lo facciamo, come anticipato nelle scorse settimane, ripercorrendo alcuni momenti del passato legati alle rievocazioni storiche di questo evento. Parliamo infatti dell'esperienza dell'Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo, protagonista dell'organizzazione di molte edizioni, dal 1967 al 1990. Abbiamo così intervistato Vittorio Palumbieri, che di questa azienda è stato il direttore, il quale ci ha aperto le porte di casa per raccontare le esperienze di questa stagione del passato e fare dei confronti con il presente, con l'incerta realtà di una nuova edizione della Disfida che dovrebbe svolgersi a Settembre, ma di cui, ad un mese di distanza, si sa poco quanto niente.
Dott. Palumbieri che opinione si è fatto di questo annunciato ritorno della Disfida di Barletta?
«Non so che Disfida vogliano fare. Se la Disfida deve essere un evento di promozione turistica, allora siamo fuori tempo. Perché cose del genere vanno programmate almeno con un anno di anticipo. A chi vendiamo questa Disfida? A chi si trova per caso nei dintorni? Non mi vengano a dire che sarà un evento di richiamo nazionale ed internazionale, perché è una grossa bufala».
Invece, come è stata la sua esperienza, come direttore dell'Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo, nell'organizzazione di numerose edizioni della Disfida di Barletta?
«Quando la Disfida la organizzava l'Azienda di Soggiorno e Turismo, noi stessi non organizzavamo l'evento molto prima, perché andavamo col cappello in mano a chiedere finanziamenti al comune, alla provincia, etc. L'Azienda ha vissuto la Disfida in maniera esaltante, ma ansiosa, perché ogni anno non sapevamo se si sarebbe rifatta l'anno successivo. La domanda che quindi oggi mi faccio è: il contributo della regione di €200.000 sarà solo per quest'anno o per sempre?».
Quali sono state le prime edizioni della Disfida che si sono organizzate a Barletta?
«La prima è stata nel 1903: un'edizione patriottica in occasione del 4° centenario della Disfida. Poi sono venute le edizioni del 1965-66, organizzate dal "Comitato Madonna della Sfida", costituito dal cavaliere Damiano Daddato e da don Peppuccio Damato, portatori di un ricco bagaglio di patriottismo, di cultura, e di ricerca storica. Sono state queste delle rievocazioni storiche in stile patriottico, con un'organizzazione molto artigianale: si utilizzavano delle armature poco sicure, e per esempio, l'ex sindaco Salerno, che in una di queste edizioni interpretò Ettore Fieramosca, rischio di tagliarsi la vena giugulare».
Quali le edizioni organizzate dall'Azienda di Soggiorno e Turismo?
«Quella del 1967 è la nostra prima edizione. Un'edizione che depurammo dagli aspetti patriottici, per arrivare a renderla una manifestazione storica in costume. Fu eliminato quindi il tricolore italiano e fu inserita la bandiera della Spagna, fu eliminata la messa e il giuramento in chiesa. Furono usati i costumi dell'epoca. Negli anni successivi arrivarono, cavalli, costumi e stuntman da Roma e i trombonieri di città della Cava, e fu cambiato il periodo della manifestazione, per il tempo atmosferico (era capitato alle maestranze provenienti da Roma di rimanere bloccati per la neve sulla via per Napoli), da Febbraio a Settembre: l'idea era che la Disfida doveva essere l'evento conclusivo della stagione estiva pugliese, che si apriva a Maggio con la festa si S. Nicola a Bari. Alcune edizioni però saltarono perché non c'erano i fondi. Inoltre, visto l'esito scontato del certame della Disfida, furono chiamati personaggi famosi, come attori di film d'azione, per richiamare l'attenzione, che parteciparono senza controfigure: ricordo l'umiltà di Andrea Giordana nel fare le prove del combattimento. Certamente pensammo anche agli eventi collaterali. Su questo il comune mi può chiamare, e potrò dare dei consigli, perché la Disfida deve essere il volano di tutte le manifestazioni. Ci fu anche l'idea di distribuire la Disfida sul territorio: anche se molti per campanilismo non erano d'accordo, riuscimmo ad organizzare un corteo a Ruvo. Pensai di diffondere la Disfida in Campania: furono distribuite locandine in costiera amalfitana, e arrivarono tanti turisti da lì. Nel 1984 l'Enit, l'Agenzia nazionale del Turismo, presentò alle Olimpiadi di Los Angeles un opuscolo con le principali manifestazioni storiche italiane, tra le quali, assieme al Palio di Siena, o alla Quintana di Ascoli, c'era anche la Disfida di Barletta. Devo certamente dire grazie ai vari presidenti dell'Azienda: il cavaliere Biagio Capacchione, l'ex sindaco Ruggero Dimiccoli, il cavaliere Tommaso Francavilla».
Qual è stato il proseguo dell'Azienda e quello del suo percorso professionale?
«Nel 1990 l'Azienda organizzò la sua ultima edizione della Disfida. Dal 1985 al 1996 sono stato commissario liquidatore dell'ente, in attesa della legge quadro sul turismo, che arrivò nel 1996 e abolì le Aziende. L'azienda ha avuto trent'anni di successi, perché ha avuto la piena disponibilità di quattro impiegati comunali e un direttore. Nel 1996 ero vicesindaco nella giunta Fiore, e chiesi allo scultore Pietro Canevari di realizzare un pannello bronzeo sulla Disfida e gli scudi dei cavalieri in smalto. Avrebbero dovuto ricoprire la parte frontale del Palazzo di città, che non è di certo il meglio esteticamente. Fu poi fatto solo il pannello. Chiesi i finanziamenti alla banca che svolgeva il servizio di tesoreria comunale: credo possa essere questo il primo riferimento del comune per reperire finanziamenti. Nel 1998 entrano in funzione le Apt, a livello provinciale: sono stato direttore dell'Apt della provincia di Bari fino al 2006, poi commissario liquidatore dell'Apt (incarico dopo il quale sono andato in pensione). Nel 2010 infatti sono nate le Agenzie regionali di Promozione Turismo».
Ritiene utile oggi la creazione di un ente Disfida?
«Oggi creare un ente Disfida sarebbe un aumento di costi. Sarebbe giusto creare una sezione Disfida, che si occupa tutto l'anno di ciò, nel settore Cultura».
Che ne pensa della delibera di giunta sulle "Linee guida per le iniziative legate al Certame"?
«A leggere si direbbe che è una cosa di ampio respiro. Ma è generica e dispersiva. Comunque non mi pronuncio, perché non intendo entrare nel merito di questioni che non mi appaiono chiare».
Quali sono i suoi impegni di oggi?
«L'obiettivo di oggi è portare a termine il libro che sto scrivendo, sui trent'anni dell'Azienda di Soggiorno e Turismo a Barletta. Spero di finirlo entro l'estate».
Di seguito, alcune foto dell'edizione della Disfida del 1984, che vide la presenza degli attori Chris Abram (nel ruolo di Ettore Fieramosca), Lucio Rosato, Antonella Cantafora, Anita Cascio, Francesca Romana Coluzzi, Anna Maria Rizzoli e Roberta Fregonese, la scenografia dell'architetto Enzo Del Prato e la presentazione dell'evento affidata a Silvio Noto. Inoltre, è qui possibile leggere la recente determina che riporta i nomi dei 9 candidati a comporre il coordinamento artistico/scenografico della Disfida, che sarà composto da massimo 3 figure professionali, e la commissione, formata dai dirigenti Attolico e Bernardini e dalle dottoresse Rucci e Cardo, che dovrà esaminare le candidature.
Dott. Palumbieri che opinione si è fatto di questo annunciato ritorno della Disfida di Barletta?
«Non so che Disfida vogliano fare. Se la Disfida deve essere un evento di promozione turistica, allora siamo fuori tempo. Perché cose del genere vanno programmate almeno con un anno di anticipo. A chi vendiamo questa Disfida? A chi si trova per caso nei dintorni? Non mi vengano a dire che sarà un evento di richiamo nazionale ed internazionale, perché è una grossa bufala».
Invece, come è stata la sua esperienza, come direttore dell'Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo, nell'organizzazione di numerose edizioni della Disfida di Barletta?
«Quando la Disfida la organizzava l'Azienda di Soggiorno e Turismo, noi stessi non organizzavamo l'evento molto prima, perché andavamo col cappello in mano a chiedere finanziamenti al comune, alla provincia, etc. L'Azienda ha vissuto la Disfida in maniera esaltante, ma ansiosa, perché ogni anno non sapevamo se si sarebbe rifatta l'anno successivo. La domanda che quindi oggi mi faccio è: il contributo della regione di €200.000 sarà solo per quest'anno o per sempre?».
Quali sono state le prime edizioni della Disfida che si sono organizzate a Barletta?
«La prima è stata nel 1903: un'edizione patriottica in occasione del 4° centenario della Disfida. Poi sono venute le edizioni del 1965-66, organizzate dal "Comitato Madonna della Sfida", costituito dal cavaliere Damiano Daddato e da don Peppuccio Damato, portatori di un ricco bagaglio di patriottismo, di cultura, e di ricerca storica. Sono state queste delle rievocazioni storiche in stile patriottico, con un'organizzazione molto artigianale: si utilizzavano delle armature poco sicure, e per esempio, l'ex sindaco Salerno, che in una di queste edizioni interpretò Ettore Fieramosca, rischio di tagliarsi la vena giugulare».
Quali le edizioni organizzate dall'Azienda di Soggiorno e Turismo?
«Quella del 1967 è la nostra prima edizione. Un'edizione che depurammo dagli aspetti patriottici, per arrivare a renderla una manifestazione storica in costume. Fu eliminato quindi il tricolore italiano e fu inserita la bandiera della Spagna, fu eliminata la messa e il giuramento in chiesa. Furono usati i costumi dell'epoca. Negli anni successivi arrivarono, cavalli, costumi e stuntman da Roma e i trombonieri di città della Cava, e fu cambiato il periodo della manifestazione, per il tempo atmosferico (era capitato alle maestranze provenienti da Roma di rimanere bloccati per la neve sulla via per Napoli), da Febbraio a Settembre: l'idea era che la Disfida doveva essere l'evento conclusivo della stagione estiva pugliese, che si apriva a Maggio con la festa si S. Nicola a Bari. Alcune edizioni però saltarono perché non c'erano i fondi. Inoltre, visto l'esito scontato del certame della Disfida, furono chiamati personaggi famosi, come attori di film d'azione, per richiamare l'attenzione, che parteciparono senza controfigure: ricordo l'umiltà di Andrea Giordana nel fare le prove del combattimento. Certamente pensammo anche agli eventi collaterali. Su questo il comune mi può chiamare, e potrò dare dei consigli, perché la Disfida deve essere il volano di tutte le manifestazioni. Ci fu anche l'idea di distribuire la Disfida sul territorio: anche se molti per campanilismo non erano d'accordo, riuscimmo ad organizzare un corteo a Ruvo. Pensai di diffondere la Disfida in Campania: furono distribuite locandine in costiera amalfitana, e arrivarono tanti turisti da lì. Nel 1984 l'Enit, l'Agenzia nazionale del Turismo, presentò alle Olimpiadi di Los Angeles un opuscolo con le principali manifestazioni storiche italiane, tra le quali, assieme al Palio di Siena, o alla Quintana di Ascoli, c'era anche la Disfida di Barletta. Devo certamente dire grazie ai vari presidenti dell'Azienda: il cavaliere Biagio Capacchione, l'ex sindaco Ruggero Dimiccoli, il cavaliere Tommaso Francavilla».
Qual è stato il proseguo dell'Azienda e quello del suo percorso professionale?
«Nel 1990 l'Azienda organizzò la sua ultima edizione della Disfida. Dal 1985 al 1996 sono stato commissario liquidatore dell'ente, in attesa della legge quadro sul turismo, che arrivò nel 1996 e abolì le Aziende. L'azienda ha avuto trent'anni di successi, perché ha avuto la piena disponibilità di quattro impiegati comunali e un direttore. Nel 1996 ero vicesindaco nella giunta Fiore, e chiesi allo scultore Pietro Canevari di realizzare un pannello bronzeo sulla Disfida e gli scudi dei cavalieri in smalto. Avrebbero dovuto ricoprire la parte frontale del Palazzo di città, che non è di certo il meglio esteticamente. Fu poi fatto solo il pannello. Chiesi i finanziamenti alla banca che svolgeva il servizio di tesoreria comunale: credo possa essere questo il primo riferimento del comune per reperire finanziamenti. Nel 1998 entrano in funzione le Apt, a livello provinciale: sono stato direttore dell'Apt della provincia di Bari fino al 2006, poi commissario liquidatore dell'Apt (incarico dopo il quale sono andato in pensione). Nel 2010 infatti sono nate le Agenzie regionali di Promozione Turismo».
Ritiene utile oggi la creazione di un ente Disfida?
«Oggi creare un ente Disfida sarebbe un aumento di costi. Sarebbe giusto creare una sezione Disfida, che si occupa tutto l'anno di ciò, nel settore Cultura».
Che ne pensa della delibera di giunta sulle "Linee guida per le iniziative legate al Certame"?
«A leggere si direbbe che è una cosa di ampio respiro. Ma è generica e dispersiva. Comunque non mi pronuncio, perché non intendo entrare nel merito di questioni che non mi appaiono chiare».
Quali sono i suoi impegni di oggi?
«L'obiettivo di oggi è portare a termine il libro che sto scrivendo, sui trent'anni dell'Azienda di Soggiorno e Turismo a Barletta. Spero di finirlo entro l'estate».
Di seguito, alcune foto dell'edizione della Disfida del 1984, che vide la presenza degli attori Chris Abram (nel ruolo di Ettore Fieramosca), Lucio Rosato, Antonella Cantafora, Anita Cascio, Francesca Romana Coluzzi, Anna Maria Rizzoli e Roberta Fregonese, la scenografia dell'architetto Enzo Del Prato e la presentazione dell'evento affidata a Silvio Noto. Inoltre, è qui possibile leggere la recente determina che riporta i nomi dei 9 candidati a comporre il coordinamento artistico/scenografico della Disfida, che sarà composto da massimo 3 figure professionali, e la commissione, formata dai dirigenti Attolico e Bernardini e dalle dottoresse Rucci e Cardo, che dovrà esaminare le candidature.