La denuncia dell'Etra Barletta: «Il Simeone è ancora senza luce e non omologato per le gare ufficiali»
La nota firmata dal responsabile del club Giuseppe Pinto
mercoledì 16 ottobre 2024
10.38
«Barletta è meravigliosa. È la mia città. È bellissima sotto tutti i punti di vista. Barletta ha un potenziale enorme ma spesso latente, trascurato e abbandonato da una classe politica inadeguata e "ballerina". Una delle poche certezze sono le inaugurazioni o le triple inaugurazioni, anche per lo stesso impianto ma mai e sottolineo "mai" nessuno che si assuma la responsabilità per ciò che non viene fatto o fatto male». Così Giuseppe Pinto, responsabile dell'Etra Barletta.
«L' abbandono dell'impiantistica è un classico e figlio di questa politica priva di progettualità. Gli impianti subiscono la trascuratezza da parte degli addetti ai lavori anche per i lavori di ordinaria manutenzione o di piccolo conto, per non parlare delle violenze, furti e danneggiamenti che subiscono senza che si possa arrivare ad identificare gli eventuali responsabili. Ultimo è lo stadio Lello Simeone ancora privo di omologazione alle gare e delle luci. Dopo tanti soldi pubblici spesi, non è omologato per le gare ufficiali. È normale tutto questo? Poi parliamo di investimento nelle future generazioni ma con quali programmi? Lo sport resta uno dei pochi veicoli giusti per far traghettare i ragazzi e portarli ad essere cittadini del futuro».
«L' abbandono dell'impiantistica è un classico e figlio di questa politica priva di progettualità. Gli impianti subiscono la trascuratezza da parte degli addetti ai lavori anche per i lavori di ordinaria manutenzione o di piccolo conto, per non parlare delle violenze, furti e danneggiamenti che subiscono senza che si possa arrivare ad identificare gli eventuali responsabili. Ultimo è lo stadio Lello Simeone ancora privo di omologazione alle gare e delle luci. Dopo tanti soldi pubblici spesi, non è omologato per le gare ufficiali. È normale tutto questo? Poi parliamo di investimento nelle future generazioni ma con quali programmi? Lo sport resta uno dei pochi veicoli giusti per far traghettare i ragazzi e portarli ad essere cittadini del futuro».