La cementeria di Barletta vuole bruciare 80mila tonnellate di rifiuti
La Bat chiede il parere del comune. Ipotesi sul trasferimento dell’impianto
giovedì 28 ottobre 2010
17.43
L'aria che si respira a Barletta, e in tutta la Bat, potrebbe diventare irrespirabile qualora l'amministrazione comunale lasci passare alla provincia l'autorizzazione al potenziamento della Buzzi Unicem, nota cementeria di Barletta. Si tratta dell'aumento della quantità di rifiuti da bruciare, dalle attuali 26.666 tonnellate a 80mila. Con opposizione risponde Francesco Bartucci, che fa parte di un comitato provinciale ambientalista: «Parliamo di plastiche triturate e copertoni, che bruciati sviluppano idrocarburi e diossine». Ed ha continuato: «I cementifici producono meno cemento che in passato». Ne dà notizia Carmen Carbonara sulle pagine del Corrieredelmezzogiorno.it il 26 settembre, nell'articolo che così continua: per adesso bisognerà attendere la risposta dell'amministrazione comunale di Barletta; intanto l'assessore barlettano Gennaro Cefola presta molta attenzione alla situazione, spiegando che questa richiesta non sarà mai autorizzata e precisando che la cementeria potrebbe aumentare i quantitativi di cdr da bruciare solo se quest'ultimo fosse di qualità e se la smettesse di bruciare oli.
Un'altra ipotesi sarebbe quella di trasferire l'azienda in un altro sito, «ipotesi questa sicuramente percorribile», commenta Cefola, in un intervista rilasciata alla Gazzetta del Nord Barese. La programmazione dello spostamento della Cementeria non può avvenire se prima Barletta non avrà a sua disposizione un nuovo Piano Urbanistico Generale (PUG) ed un Piano degli Insediamenti Produttivi (PIP), spiega Michelangelo Lattanzio, assessore allo sviluppo e alle attività economiche di Barletta.
Un'altra ipotesi sarebbe quella di trasferire l'azienda in un altro sito, «ipotesi questa sicuramente percorribile», commenta Cefola, in un intervista rilasciata alla Gazzetta del Nord Barese. La programmazione dello spostamento della Cementeria non può avvenire se prima Barletta non avrà a sua disposizione un nuovo Piano Urbanistico Generale (PUG) ed un Piano degli Insediamenti Produttivi (PIP), spiega Michelangelo Lattanzio, assessore allo sviluppo e alle attività economiche di Barletta.
Fonte
Corriere del mezzogiorno, da un articolo di Carmen Carbonara
Corriere del mezzogiorno, da un articolo di Carmen Carbonara