«La cementeria brucia monnezza e i barlettani la respirano»
La salute e la tutela ambientale, una battaglia di pochi a Barletta. L'inquinamento uccide, al pari dell'indifferenza
giovedì 2 febbraio 2012
1.22
La cementeria è divenuto un inceneritore di rifiuti, nell'indifferenza generale. La Buzzi Unicem spa, proprietaria della cementeria, ha presentato alla Provincia Bat la procedura di avvio della VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) per aumentare la quantità di rifiuti speciali non pericolosi da bruciare, per aumentare i già ottimi profitti. La provincia ha dato parere favorevole alla VIA, dando il via al reincenerimento di 65000 tonnellate di immondizia, sotto forma CDR (Combustibile Derivato dai Rifiuti).
Nella battaglia per la tutela della salute e dell'ambiente si fanno avanti soltanto il Collettivo EXIT, l'associazione Beni Comuni e l'Arci "Carlo Cafiero", i cui rappresentanti, Alessandro Zagaria, Sabrina Salerno e Michele Sciannamea, hanno delineato in una conferenza le fasi del loro agire per tutelare la salute pubblica e l'ambiente della nostra città.
I suddetti movimenti e associazioni hanno riscontrato alcune incongruenze nella relazione tecnica di rilascio del parere favorevole alla VIA, mancanze utili per un ricorso al TAR. Hanno sollecitato l'amministrazione comunale di farsi carico del ricorso, ma tutto è caduto nel dimenticatoio, infatti bisogna sapere che durante i consigli comunali le questioni importanti sono ben altre. Le associazioni e i movimenti non si sono scoraggiati e hanno deciso di rappresentare la città di Barletta all'interno della procedura AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale), presentando indagini e analisi approfondite, di cui la Buzzi Unicem e la Provincia non hanno tenuto conto. Inoltre, rappresentanti dei movimenti hanno sottolineato come la questione cementeria – inceneritore sia una questione che la classe politica non vuole o non può affrontare, sebbene sia in gioco la salute dei cittadini, e paradossalmente un confronto con la cittadinanza manca totalmente.
L'inquinamento uccide, al pari dell'indifferenza.
Nella battaglia per la tutela della salute e dell'ambiente si fanno avanti soltanto il Collettivo EXIT, l'associazione Beni Comuni e l'Arci "Carlo Cafiero", i cui rappresentanti, Alessandro Zagaria, Sabrina Salerno e Michele Sciannamea, hanno delineato in una conferenza le fasi del loro agire per tutelare la salute pubblica e l'ambiente della nostra città.
I suddetti movimenti e associazioni hanno riscontrato alcune incongruenze nella relazione tecnica di rilascio del parere favorevole alla VIA, mancanze utili per un ricorso al TAR. Hanno sollecitato l'amministrazione comunale di farsi carico del ricorso, ma tutto è caduto nel dimenticatoio, infatti bisogna sapere che durante i consigli comunali le questioni importanti sono ben altre. Le associazioni e i movimenti non si sono scoraggiati e hanno deciso di rappresentare la città di Barletta all'interno della procedura AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale), presentando indagini e analisi approfondite, di cui la Buzzi Unicem e la Provincia non hanno tenuto conto. Inoltre, rappresentanti dei movimenti hanno sottolineato come la questione cementeria – inceneritore sia una questione che la classe politica non vuole o non può affrontare, sebbene sia in gioco la salute dei cittadini, e paradossalmente un confronto con la cittadinanza manca totalmente.
L'inquinamento uccide, al pari dell'indifferenza.