L’onorevole Concia a Barletta: bella, anzi bellissima
La deputata del Pd per un rinnovato impegno femminile. Quote rose e nuove proposte al fianco di Maffei
mercoledì 11 maggio 2011
19.01
Tra tanti possibili aggettivi al negativo che potrebbero dequalificare il ministro La Russa che berlusconianamente ha definito «brutte» le parlamentari di sinistra rapportandole alla più gradevole estetica di quelle del centrodestra, utilizziamo il termine 'inutile'. Anna Paola Concia è stata durissima commentando, il recente 7 maggio, la scadente affermazione dell'uomo di governo (nelle note riportiamo testualmente l'indignazione della donna-parlamentare del Pd, ndr).
Da qualsivoglia parte politica fosse arrivata l'arrogante sventagliata del malessere maschile l'avremmo riportata. Inutile, perché a nulla è servita alla campagna elettorale di questi giorni, anzi è da ritenersi una delle più antipatiche letture di questa legislatura e codificabile nel più scoraggiante oscurantismo momento politico italiano. La parlamentare abruzzese di nuovo in Puglia ed ancora a Barletta per sostenere il candidato sindaco Nicola Maffei, ben inteso non ha infierito sulla stonatissima sortita di Ignazio La Russa. Ha commentato, in conferenza stampa, nella sede elettorale di Maffei, i dieci impegni per una città amica delle donne, dieci proposte per far vivere le città al femminile, al fine di renderle più accoglienti e vivibili per tutti. Un decalogo sottoscritto da molti sindaci e sul quale Maffei ha posto la sua firma e la sua incondizionata adesione.
La bellissima deputata ha indossato una redingote con disegni rossi su una camicetta bianca che ha dato risalto alla sua capigliatura brizzolata. In sintonia sin dal primo attimo dell'incontro con la stampa e con le simpatizzanti del centrosinistra con le quali ha condiviso l'importanza della donna che ravviva ogni contesto privato e pubblico. Ben inteso nessuna esaltazione al femminile ma la semplice presa di coscienza delle difficoltà in cui il genere si deve raffrontare con la quotidianità. Il decalogo si riserva di snellire ogni gravoso compito, offrire la sicurezza e la più consona parità alle donne che non solo in politica ma anche in ruoli aziendali di prestigio possono e devono dare il loro professionale apporto.
Maffei, sindaco di Barletta, ha assicurato la sua attenzione alle quote rosa, assicurando una migliore costruzione del mondo femminile, ricucendo un rapporto nei mesi scorsi dispersosi con il Centro antiviolenza curato da volontarie specializzate. Una nota di autentica delusione, Maffei l'ha brevemente costruita attorno alla sua antagonista politica del centrodestra che non manca - ha affermato il sindaco - di inondare di ingiuste dichiarazioni la campagna politica che dovrebbe invece offrire spunti innovativi e non disseminare sempre asti e irricevibili accuse.
Da qualsivoglia parte politica fosse arrivata l'arrogante sventagliata del malessere maschile l'avremmo riportata. Inutile, perché a nulla è servita alla campagna elettorale di questi giorni, anzi è da ritenersi una delle più antipatiche letture di questa legislatura e codificabile nel più scoraggiante oscurantismo momento politico italiano. La parlamentare abruzzese di nuovo in Puglia ed ancora a Barletta per sostenere il candidato sindaco Nicola Maffei, ben inteso non ha infierito sulla stonatissima sortita di Ignazio La Russa. Ha commentato, in conferenza stampa, nella sede elettorale di Maffei, i dieci impegni per una città amica delle donne, dieci proposte per far vivere le città al femminile, al fine di renderle più accoglienti e vivibili per tutti. Un decalogo sottoscritto da molti sindaci e sul quale Maffei ha posto la sua firma e la sua incondizionata adesione.
La bellissima deputata ha indossato una redingote con disegni rossi su una camicetta bianca che ha dato risalto alla sua capigliatura brizzolata. In sintonia sin dal primo attimo dell'incontro con la stampa e con le simpatizzanti del centrosinistra con le quali ha condiviso l'importanza della donna che ravviva ogni contesto privato e pubblico. Ben inteso nessuna esaltazione al femminile ma la semplice presa di coscienza delle difficoltà in cui il genere si deve raffrontare con la quotidianità. Il decalogo si riserva di snellire ogni gravoso compito, offrire la sicurezza e la più consona parità alle donne che non solo in politica ma anche in ruoli aziendali di prestigio possono e devono dare il loro professionale apporto.
Maffei, sindaco di Barletta, ha assicurato la sua attenzione alle quote rosa, assicurando una migliore costruzione del mondo femminile, ricucendo un rapporto nei mesi scorsi dispersosi con il Centro antiviolenza curato da volontarie specializzate. Una nota di autentica delusione, Maffei l'ha brevemente costruita attorno alla sua antagonista politica del centrodestra che non manca - ha affermato il sindaco - di inondare di ingiuste dichiarazioni la campagna politica che dovrebbe invece offrire spunti innovativi e non disseminare sempre asti e irricevibili accuse.
«Sono francamente esterrefatta e terrorizzata da quanto dichiarato dal ministro La Russa. Innanzitutto perché il ministro, persona che evidentemente manca di equilibrio, perde tempo a commentare la gradevolezza estetica delle politiche di sinistra, invece che occuparsi del conflitto libico che impegna il nostro paese. Inoltre il ministro mente riguardo al contenuto della nostra telefonata, perché è stato lui ha parlare di propaganda e non certo io». Lo dichiara Anna Paola Concia, deputata del Pd. «Io non potrei mai fare propaganda sulla dignità delle donne, e sopratutto sul contributo fondamentale delle donne alla politica: chi conosce la mia storia sa che questi temi sono al centro della mia battaglia politica e civile da sempre. Non permetto a nessuno - continua Concia - tanto meno ad un uomo come La Russa che durante la telefonata a urlato contro di me, dimostrando scarso rispetto verso una donna, di strumentalizzare le mie parole […] Vorrei sapere inoltre - dice ancora - cosa pensano le migliaia di soldatesse italiane, che ogni giorno sono impegnate in operazioni difficili, dove spesso rischiano le proprie vite, di un ministro della difesa che opera come criteri di valutazione delle donne l'esteticità e la bellezza. La Russa - conclude la deputata - forse non si rende conto che con le sue parole ha offeso sopratutto loro, dimostrando che non è all'altezza di rappresentarle».