L’Italia cento anni fa nella Prima Guerra Mondiale
Serata Lions tra memoria e analisi storica
lunedì 20 aprile 2015
11.12
"Una guerra non si celebra, si commemora" così il sindaco Pasquale Cascella, intervenendo all'incontro, promosso dal Lions Club International Distretto 108 Ab – Puglia, intitolato "La Prima Guerra Mondiale e l'Europa di oggi", in collaborazione con il Movimento Monarchico italiano, svoltosi nella serata di sabato presso il Brigantino2. L'evento è stato voluto in occasione del centenario dall'ingresso dell'Italia nella Prima Guerra Mondiale, la Grande Guerra, al fianco dell'Intesa (Gran Bretagna, Francia e impero russo) contro gli imperi centrali, cioè impero Austro-Ungarico, Germania e impero Ottomano, a cui pure era legata nella "Triplice Alleanza", «un patto puramente difensivo» come ha ricordato il prof. Domenico Fisichella, già senatore per oltre un decennio, già Ministro dei Beni Culturali per il I Governo Berlusconi e autore di diversi testi di contenuto storico, alcuni riguardanti proprio il conflitto bellico del '15-'18.
Il conflitto ebbe inizio il 28 luglio 1914 con la dichiarazione di guerra dell'Impero austro-ungarico al Regno di Serbia in seguito all'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando d'Asburgo a Sarajevo, e si concluse oltre quattro anni dopo, l'11 novembre 1918. Oltre 9 milioni di vittime nel teatro di guerra europeo, nel contesto novecentesco inaugurando le cosiddette "guerre di massa" che si perfezioneranno circa un ventennio dopo, con la Seconda Guerra Mondiale, che prenderà corpo proprio da questa. Barletta ha le cicatrici, fondamentale contributo alla memoria storica, anche della Prima Guerra in due tristi primati: 24 maggio 1915, primo giorno di guerra, l'incrociatore austriaco "Helgoland" apre il fuoco verso la nostra città, colpendo prima alcuni vagoni ferroviari del porto, poi mira verso una palazzina in via Mura S. Cataldo, e lascia sette segni di cannonate sulle mura del Castello, ancora oggi ben visibili; l'altro primato è la prima medaglia d'oro al valore per il giovane milite barlettano, Giuseppe Carli. Il giornalista Rai, Costantino Foschini, moderatore della serata, ha ricordato anche il primo campo di prigionia in Puglia, quello di Altamura, dove persero la vita diversi soldati austriaci.
Fisichella si è soffermato sulla disputa interna fra interventisti, fra cui i repubblicani e i democratici, e i neutralisti, fra cui i socialisti, ma non in modo compatto (tra loro ricordiamo un Mussolini prima per la non partecipazione al conflitto, cambiando poi idea), e gli irredentisti, vedendola come il completamento delle Guerre d'Indipendenza. «La Guerra non ha ristabilito l'ordine internazionale, come desiderato – ha ricordato Fisichella – anzi l'ha distrutto». Il prof. Ugo Villani, docente universitario di diritto internazionale, ha ricordato che "l'inutile strage", come la definì Papa Benedetto XV, non cambiò nulla nella politica internazionale del momento, suscitando di fatto la II guerra mondiale, ma pose le basi per la costruzione di quella Società delle Nazioni, antesignana dell'ONU, che solo dopo il '45 renderà praticabile quella via di pace realizzata per 70 anni in Europa; un'Europa che si renderà "potenza normatrice", esportatrice di modelli valoriali.
È intervenuto anche il prof. Giulio de Renoche; i saluti istituzionali sono venuti anche dal Presidente della Provincia di Barletta-Andria-Trani, Francesco Spina, dal viceprefetto Liguori, introdotti dal Presidente dei Lions, Domenico Diella, accolti dal dott. Antonio Luzzi. La serata è stata arricchita dagli interventi musicali di canti storici legati al conflitto mondiale, eseguiti dal coro "Polifonico Giuliani" diretto dal maestro Pino Cava, e da una mostra documentaria con cimeli organizzata da ANMIG di Barletta.
Il conflitto ebbe inizio il 28 luglio 1914 con la dichiarazione di guerra dell'Impero austro-ungarico al Regno di Serbia in seguito all'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando d'Asburgo a Sarajevo, e si concluse oltre quattro anni dopo, l'11 novembre 1918. Oltre 9 milioni di vittime nel teatro di guerra europeo, nel contesto novecentesco inaugurando le cosiddette "guerre di massa" che si perfezioneranno circa un ventennio dopo, con la Seconda Guerra Mondiale, che prenderà corpo proprio da questa. Barletta ha le cicatrici, fondamentale contributo alla memoria storica, anche della Prima Guerra in due tristi primati: 24 maggio 1915, primo giorno di guerra, l'incrociatore austriaco "Helgoland" apre il fuoco verso la nostra città, colpendo prima alcuni vagoni ferroviari del porto, poi mira verso una palazzina in via Mura S. Cataldo, e lascia sette segni di cannonate sulle mura del Castello, ancora oggi ben visibili; l'altro primato è la prima medaglia d'oro al valore per il giovane milite barlettano, Giuseppe Carli. Il giornalista Rai, Costantino Foschini, moderatore della serata, ha ricordato anche il primo campo di prigionia in Puglia, quello di Altamura, dove persero la vita diversi soldati austriaci.
Fisichella si è soffermato sulla disputa interna fra interventisti, fra cui i repubblicani e i democratici, e i neutralisti, fra cui i socialisti, ma non in modo compatto (tra loro ricordiamo un Mussolini prima per la non partecipazione al conflitto, cambiando poi idea), e gli irredentisti, vedendola come il completamento delle Guerre d'Indipendenza. «La Guerra non ha ristabilito l'ordine internazionale, come desiderato – ha ricordato Fisichella – anzi l'ha distrutto». Il prof. Ugo Villani, docente universitario di diritto internazionale, ha ricordato che "l'inutile strage", come la definì Papa Benedetto XV, non cambiò nulla nella politica internazionale del momento, suscitando di fatto la II guerra mondiale, ma pose le basi per la costruzione di quella Società delle Nazioni, antesignana dell'ONU, che solo dopo il '45 renderà praticabile quella via di pace realizzata per 70 anni in Europa; un'Europa che si renderà "potenza normatrice", esportatrice di modelli valoriali.
È intervenuto anche il prof. Giulio de Renoche; i saluti istituzionali sono venuti anche dal Presidente della Provincia di Barletta-Andria-Trani, Francesco Spina, dal viceprefetto Liguori, introdotti dal Presidente dei Lions, Domenico Diella, accolti dal dott. Antonio Luzzi. La serata è stata arricchita dagli interventi musicali di canti storici legati al conflitto mondiale, eseguiti dal coro "Polifonico Giuliani" diretto dal maestro Pino Cava, e da una mostra documentaria con cimeli organizzata da ANMIG di Barletta.