L'importanza di Barletta nell'Italia della prima guerra mondiale
109 anni fa l'ingresso nel conflitto, il racconto di Michele Grimaldi
venerdì 24 maggio 2024
12.35
Riceviamo e pubblichiamo il racconto dello storico Michele Grimaldi circa l'ingresso dell'Italia nella prima guerra mondiale e il ruolo di Barletta nel contesto bellico.
Riconosciuto da tutti, la Città della Disfida ha rivestito, durante il Primo Conflitto Mondiale, un ruolo primario ed a volte da vera e propria Protagonista. Vivendo nell'epoca della comunicazione, ho ritenuto compiere la scelta di riportare i fatti come si stesse assistendo alla proiezione di un interminabile film. Proprio come succede nei lungometraggi, in un crescendo, appaiono sull'immaginario schermo panoramico, la figure maggiori, le scene salienti della Storia di Barletta e di conseguenza dell'Italia.
Come in un virtuale trailer assisteremo allo scoccare della fatidica data del 24 maggio 1915, alle ore 4 del mattino, quando il Castello normanno - svevo di Barletta fu bombardato dall'esploratore asburgico Helgoland dall'imboccatura del porto e che solo l'eroico intervento del cacciatorpediniere Turbine scongiurò che il bombardamento fosse diretto sulla Cattedrale. Si proseguirà, colonna sonora le note del "Piave mormorò", con il fulgido eroismo del diciannovenne sergente dei bersaglieri Giuseppe Carli il quale, al terzo anno della scuola di ragioneria, interrompe gli studi per arruolarsi nel 11° Reggimento come allievo sergente. L'anno successivo (1915) viene trasferito nel grado al 12° (4a cp. XXIII Btg.). Dopo appena venti giorni dall'entrata in guerra dell'Italia, il 1 giugno del 1915 sul finire del giorno cadde, incitando i suoi ad avanzare, sul Monte Mrzli e per questo atto di estremo amor patrio, sarà il primo sodato italiano a meritare la Medaglia d'Oro.
Il film neo-realista continuerà con le storie di tanti altri Figli di Barletta che versarono il loro sangue, meritandosi di essere ricordati e scritti a lettere d'oro nell'albo dei patrioti e da parte nostra, altro non si poteva offrire se non far conoscere l'interminabile elenco di Caduti e decorati della Grande Guerra, i nomi e lo stato di servizio, i luoghi dove caddero, le campagne effettuate ed infine le meritatissime ricompense ricevute. Ben 768 furono i Barlettani caduti sul campo e nel giorno che ricorda l'ingresso dell'Italia nel primo Conflitto Mondiale, sono onorato citare gli "sconosciuti" decorati caduti sul campo nella Grande Guerra: la Medaglia d'Oro CARLI Giuseppe classe 1896; le Medaglie d'Argento DORONZO Luigi (ben tre medaglie di Argento) classe 1886, GARINELLA Agostino classe 1891, LANOTTE Nicola classe 1887, MENNEA Michele classe 1896, STRANIERO Nicola Giovanni classe 1896 e le Medaglie di Bronzo BERARDELLI Lodovico classe 1895, COLAPRICE Pietro classe 1881, LANOTTE Michele classe 1895, POMARICI Giuseppe classe 1889, RUTIGLIANO Raffaele classe 1890 e ZIGOLILLO Giuseppe classe 1894. Tento, con lo scritto, di fare quasi scorgere l'interminabile fila di Eroi barlettani con le povere divise ormai logore, con le ferite sanguinanti ma con qualcosa che da' luce a tutto e che fa bellissima mostra sui loro petti, le "Stellette" a simboleggiare il fulgido Amor Patrio.
Il 24 maggio 1915 l'Italia entrò in guerra a fianco dell'Intesa contro l'impero austro-ungarico. Sul fronte austriaco ebbe subito inizio la guerra di logoramento. Molti italiani si arruolarono volontari e tra questi il diciottenne Giuseppe Carli classe 1896, ma la maggior parte dei combattenti fu costituita dai richiamati alle armi con l'arruolamento obbligatorio. Furono numerose le battaglie che vennero combattute, soprattutto in Trentino, Veneto e Friuli. Tre furono i fiumi teatro di grandi battaglie: l'Isonzo, il Tagliamento e il Piave.
Nell'ora in cui la Patria fa luogo al riconoscimento di ogni benemerenza anche se umile e taciuta, è doveroso mandare una parola di conforto ai genitori che fecero alla Patria l'omaggio della vita del loro figliolo senza la gloria della bella morte sul campo o di una ferita in battaglia, o di una ambita ricompensa al valore. Col volgere degli anni e sotto l'assillo degli eventi tragici della lotta, aiutarono a superare questo faticoso rastrellamento di gente.
Furono chiamate, durante la guerra, le classi dal 1874 al 1900 che per l'esercito salirono a 5.698.000; i volontari di altre classi furono circa 8.000 e gli elementi permanenti 52.000. I morti italiani per diretta causa di guerra si calcolarono intorno a 680.000, ma bisogna aggiungervi, sia pure basandosi su acuti metodi di stima, una quota almeno della mortalità verificatasi nella popolazione per concause di guerra, raggiungendo così la cifra di circa 750.000 vite umane.
In conclusione quello che mi sono sforzato di riportare non è un freddo elenco di nomi e luoghi ma uno splendente esempio di "ragazzi" i quali risposero "Presente", come riportato sui gradoni del Sacrario di Redipuglia, per l'onore di Barletta e per servire l'Italia.
Riconosciuto da tutti, la Città della Disfida ha rivestito, durante il Primo Conflitto Mondiale, un ruolo primario ed a volte da vera e propria Protagonista. Vivendo nell'epoca della comunicazione, ho ritenuto compiere la scelta di riportare i fatti come si stesse assistendo alla proiezione di un interminabile film. Proprio come succede nei lungometraggi, in un crescendo, appaiono sull'immaginario schermo panoramico, la figure maggiori, le scene salienti della Storia di Barletta e di conseguenza dell'Italia.
Come in un virtuale trailer assisteremo allo scoccare della fatidica data del 24 maggio 1915, alle ore 4 del mattino, quando il Castello normanno - svevo di Barletta fu bombardato dall'esploratore asburgico Helgoland dall'imboccatura del porto e che solo l'eroico intervento del cacciatorpediniere Turbine scongiurò che il bombardamento fosse diretto sulla Cattedrale. Si proseguirà, colonna sonora le note del "Piave mormorò", con il fulgido eroismo del diciannovenne sergente dei bersaglieri Giuseppe Carli il quale, al terzo anno della scuola di ragioneria, interrompe gli studi per arruolarsi nel 11° Reggimento come allievo sergente. L'anno successivo (1915) viene trasferito nel grado al 12° (4a cp. XXIII Btg.). Dopo appena venti giorni dall'entrata in guerra dell'Italia, il 1 giugno del 1915 sul finire del giorno cadde, incitando i suoi ad avanzare, sul Monte Mrzli e per questo atto di estremo amor patrio, sarà il primo sodato italiano a meritare la Medaglia d'Oro.
Il film neo-realista continuerà con le storie di tanti altri Figli di Barletta che versarono il loro sangue, meritandosi di essere ricordati e scritti a lettere d'oro nell'albo dei patrioti e da parte nostra, altro non si poteva offrire se non far conoscere l'interminabile elenco di Caduti e decorati della Grande Guerra, i nomi e lo stato di servizio, i luoghi dove caddero, le campagne effettuate ed infine le meritatissime ricompense ricevute. Ben 768 furono i Barlettani caduti sul campo e nel giorno che ricorda l'ingresso dell'Italia nel primo Conflitto Mondiale, sono onorato citare gli "sconosciuti" decorati caduti sul campo nella Grande Guerra: la Medaglia d'Oro CARLI Giuseppe classe 1896; le Medaglie d'Argento DORONZO Luigi (ben tre medaglie di Argento) classe 1886, GARINELLA Agostino classe 1891, LANOTTE Nicola classe 1887, MENNEA Michele classe 1896, STRANIERO Nicola Giovanni classe 1896 e le Medaglie di Bronzo BERARDELLI Lodovico classe 1895, COLAPRICE Pietro classe 1881, LANOTTE Michele classe 1895, POMARICI Giuseppe classe 1889, RUTIGLIANO Raffaele classe 1890 e ZIGOLILLO Giuseppe classe 1894. Tento, con lo scritto, di fare quasi scorgere l'interminabile fila di Eroi barlettani con le povere divise ormai logore, con le ferite sanguinanti ma con qualcosa che da' luce a tutto e che fa bellissima mostra sui loro petti, le "Stellette" a simboleggiare il fulgido Amor Patrio.
Il 24 maggio 1915 l'Italia entrò in guerra a fianco dell'Intesa contro l'impero austro-ungarico. Sul fronte austriaco ebbe subito inizio la guerra di logoramento. Molti italiani si arruolarono volontari e tra questi il diciottenne Giuseppe Carli classe 1896, ma la maggior parte dei combattenti fu costituita dai richiamati alle armi con l'arruolamento obbligatorio. Furono numerose le battaglie che vennero combattute, soprattutto in Trentino, Veneto e Friuli. Tre furono i fiumi teatro di grandi battaglie: l'Isonzo, il Tagliamento e il Piave.
Nell'ora in cui la Patria fa luogo al riconoscimento di ogni benemerenza anche se umile e taciuta, è doveroso mandare una parola di conforto ai genitori che fecero alla Patria l'omaggio della vita del loro figliolo senza la gloria della bella morte sul campo o di una ferita in battaglia, o di una ambita ricompensa al valore. Col volgere degli anni e sotto l'assillo degli eventi tragici della lotta, aiutarono a superare questo faticoso rastrellamento di gente.
Furono chiamate, durante la guerra, le classi dal 1874 al 1900 che per l'esercito salirono a 5.698.000; i volontari di altre classi furono circa 8.000 e gli elementi permanenti 52.000. I morti italiani per diretta causa di guerra si calcolarono intorno a 680.000, ma bisogna aggiungervi, sia pure basandosi su acuti metodi di stima, una quota almeno della mortalità verificatasi nella popolazione per concause di guerra, raggiungendo così la cifra di circa 750.000 vite umane.
In conclusione quello che mi sono sforzato di riportare non è un freddo elenco di nomi e luoghi ma uno splendente esempio di "ragazzi" i quali risposero "Presente", come riportato sui gradoni del Sacrario di Redipuglia, per l'onore di Barletta e per servire l'Italia.