“L’ignoto genera paura, il mistero genera stupore”
La riflessione domenicale di don Vito Carpentiere
domenica 5 gennaio 2014
Dal vangelo secondo Giovanni
In principio era il Verbo,e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l'hanno vinta.
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato.
"L'ignoto genera paura, il mistero genera stupore". Questa espressione semplice mi pare illuminare particolarmente il brano del vangelo proposto in questa seconda domenica dopo Natale. Il contesto rimane quello dell'Incarnazione del Signore, solo che nelle domeniche e feste successive lo guardiamo sotto angolature differenti. Se la notte di Natale l'attenzione è stata posta sul fatto della nascita, la domenica successiva abbiamo visto la realtà della famiglia di Nazaret, il primo gennaio la maternità di Maria, oggi puntiamo lo sguardo, più che sul fatto in sé, sul Mistero dell'Incarnazione. E il Mistero non è da confondere con ciò che è ignoto. E', invece, ciò che ci supera senza schiacciarci, ci sovrasta senza annientarci, poiché ciò che esso è ci viene partecipato: "A quanti lo hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio". Come? "Il Figlio, che è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato". Durante l'ultima cena, Giovanni poserà il suo capo sul seno di Cristo. Vuoi comprendere il mistero di Dio? Metti da parte le pretese e posa amorevolmente il tuo capo sul petto di Cristo. "Quando le parole non bastano all'amore…".
[don Vito]