L'estate barlettana porta con sè nuovi spazi di incontro
La zona antistante l'ingresso dell'ospedale "Dimiccoli" presa d'assedio dalle "fornacelle". Aree da picnic fai-da-te a fronte di un'offerta inesistente
lunedì 6 agosto 2012
Novità e riqualificazione sono due dei termini più usati, o meglio "abusati" di quest'epoca. A Barletta durante le calde serate estive sorgono "nuovi spazi d'incontro" che ben riuniscono questi due sostantivi: la loro location? Il piazzale antistante l'Ospedale "Dimiccoli", in Viale Ippocrate. Passando dopo le 21 nei pressi del plesso ospedaliero, luogo di cura e sofferenza per antonomasia, è possibile vedere insieme "il sacro e il profano". All'interno delle mura ospedaliere tanta gente che -ahinoi- soffre e patisce malattie di vario genere affiancata dal personale ospedaliero e sostenuta dai propri parenti; all'esterno altrettante persone intente ad "occupare" il piazzale esterno al parcheggio dell'ospedale con sedie, macchine e "fornacelle". I fumi delle "nghiumarelle" soverchiano la "H" lampeggiante che indica la struttura, i grembiuli di chi è preso ad arrostire rimpiazzano i camici bianchi, le borse-frigo sostituiscono le borse per il primo soccorso.
Una situazione certo non usuale, che cozza con l'ambiente circostante e spinge a una riflessione: chi si produce in grigliate vicino alle mura del "Dimiccoli" lo fa per dileggio, per pigrizia nel raggiungere spazi maggiormente attrezzati, perchè non crede di arrecare "disturbo" ai degenti? O ancora, lo fa perchè la nostra città offre ben poche alternative per trascorrere una divertente serata? La mancanza di programmazione in quest'estate barlettana, che vive solo nel mese di Agosto alcuni "lampi", con spettacoli nel Fossato del Castello e l'allestimento del cinema all'aperto nella stessa residenza federiciana, può essere un'utile risposta, ma non certo una giustificazione per l'inadeguato utilizzo degli spazi.
Resta invece "consolidata" un'abitudine tutta barlettana che a molti concittadini resterà negli occhi a lungo come simbolo delle nostre estati: le lunghe tavolate, spesso di griglia o "fornacella" se si preferisce munite, che hanno per un mese invaso le litoranee della Città della Disfida, con una particolare predilezione per quella di Ponente. La presenza di queste "cene in itinere" spesso condizionano ad esempio gli avventori del litorale appassionati di jogging, che in tenuta ginnica, scarpe da corsa ai piedi e ipod con canzoni "selezionate" pronte per l'ascolto cercavano di mantenersi in forma sulla Litoranea di Ponente, agognata meta di decine di podisti barlettani. Famiglie intere sedute su sdraio e sedie di ogni tipo, intente nel mangiare un panino nel migliore dei casi o "armate" di griglia per la carne e tavoli, bambini che scorazzano liberi in bici o a piedi, con conseguente necessità per i podisti di rallentare onde evitare che queste tenere creature sbattano la testa contro le ginocchia o le caviglie di chi è intento nella pratica sportiva, venditori ambulanti che con le loro bancarelle tendono ad occupare quello spicchio di superficie che resta libero per la corsa.
Chi scrive non vuole certo tessere un "j'accuse" inopinato a chi sceglie di trascorrere così le proprie serate: d'altronde il caldo e i limitati eventi che caratterizzano le notti estive nella città di Barletta potrebbero facilmente invitare ad allestire pic-nic e tavolate fuori dai consueti boschetti o lontani dalle spiagge. Due i nodi "gordiani": la contrapposizione, che mal si rivela all'occhio di passanti e degenti, tra la sofferenza di chi abita le mura ospedaliere e di chi invece all'esterno del "Dimiccoli" pasteggia in allegria, e soprattutto, come può Barletta configurarsi come città per turisti- questo, sembra, dovrebbe essere il "progetto" (altra parola oggetto di abuso) a lungo termine- se chi si presenta sulla Litoranea o gira per la città trova "tavolate" fuori posto, locali chiusi o costretti a ridurre il volume della musica entro le 2.30 (ordinanza resa nota il 23 luglio, in piena estate?) e una programmazione di eventi labile? Tante domande, a noi barlettani, senza dover per forza demandare alla politica, le risposte.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Una situazione certo non usuale, che cozza con l'ambiente circostante e spinge a una riflessione: chi si produce in grigliate vicino alle mura del "Dimiccoli" lo fa per dileggio, per pigrizia nel raggiungere spazi maggiormente attrezzati, perchè non crede di arrecare "disturbo" ai degenti? O ancora, lo fa perchè la nostra città offre ben poche alternative per trascorrere una divertente serata? La mancanza di programmazione in quest'estate barlettana, che vive solo nel mese di Agosto alcuni "lampi", con spettacoli nel Fossato del Castello e l'allestimento del cinema all'aperto nella stessa residenza federiciana, può essere un'utile risposta, ma non certo una giustificazione per l'inadeguato utilizzo degli spazi.
Resta invece "consolidata" un'abitudine tutta barlettana che a molti concittadini resterà negli occhi a lungo come simbolo delle nostre estati: le lunghe tavolate, spesso di griglia o "fornacella" se si preferisce munite, che hanno per un mese invaso le litoranee della Città della Disfida, con una particolare predilezione per quella di Ponente. La presenza di queste "cene in itinere" spesso condizionano ad esempio gli avventori del litorale appassionati di jogging, che in tenuta ginnica, scarpe da corsa ai piedi e ipod con canzoni "selezionate" pronte per l'ascolto cercavano di mantenersi in forma sulla Litoranea di Ponente, agognata meta di decine di podisti barlettani. Famiglie intere sedute su sdraio e sedie di ogni tipo, intente nel mangiare un panino nel migliore dei casi o "armate" di griglia per la carne e tavoli, bambini che scorazzano liberi in bici o a piedi, con conseguente necessità per i podisti di rallentare onde evitare che queste tenere creature sbattano la testa contro le ginocchia o le caviglie di chi è intento nella pratica sportiva, venditori ambulanti che con le loro bancarelle tendono ad occupare quello spicchio di superficie che resta libero per la corsa.
Chi scrive non vuole certo tessere un "j'accuse" inopinato a chi sceglie di trascorrere così le proprie serate: d'altronde il caldo e i limitati eventi che caratterizzano le notti estive nella città di Barletta potrebbero facilmente invitare ad allestire pic-nic e tavolate fuori dai consueti boschetti o lontani dalle spiagge. Due i nodi "gordiani": la contrapposizione, che mal si rivela all'occhio di passanti e degenti, tra la sofferenza di chi abita le mura ospedaliere e di chi invece all'esterno del "Dimiccoli" pasteggia in allegria, e soprattutto, come può Barletta configurarsi come città per turisti- questo, sembra, dovrebbe essere il "progetto" (altra parola oggetto di abuso) a lungo termine- se chi si presenta sulla Litoranea o gira per la città trova "tavolate" fuori posto, locali chiusi o costretti a ridurre il volume della musica entro le 2.30 (ordinanza resa nota il 23 luglio, in piena estate?) e una programmazione di eventi labile? Tante domande, a noi barlettani, senza dover per forza demandare alla politica, le risposte.
(Twitter: @GuerraLuca88)