L'esperienza della luce illumina la notte del dolore

Il Vangelo della seconda di Quaresima, commentato da don Vito

domenica 21 febbraio 2016
Dal vangelo secondo Luca:
"In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva. Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All'entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo!». Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto".

Se nella prima domenica di quaresima, col brano evangelico delle tentazioni di Gesù, il tema dominante è stato quello della fede, questa seconda domenica ci vede, a partire dal brano della trasfigurazione, approfondire l'altrettanto importante tematica dell'alleanza, quella che Dio fa con Abramo e che sarà definitiva in Gesù (la nuova ed eterna alleanza): Dio è fedele al suo patto, mantiene sempre la sua promessa di fedeltà all'uomo senza però esimerlo dalla notte oscura, dalla prova che serve a rafforzare la fiducia in Lui. Per questo motivo il brano della prima lettura è la celebre promessa che Dio ha fatto ad Abramo: "Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle! Tale sarà la tua discendenza!". Ma questo non esimerà il patriarca dalla prova di fiducia incondizionata col sacrificio di Isacco!

Nel brano evangelico odierno c'è una esperienza di luce grandissima che deve illuminare specialmente i tre discepoli Pietro, Giacomo e Giovanni, ad affrontare il momento della passione e morte di Gesù. L'esperienza di luce e cambiamento che Gesù stesso vive sul monte avviene in un momento di preghiera. Come per dire che è la preghiera che trasfigura, ci fa vedere le cose con una prospettiva differente. La vita si presenta spesso come un percorso in salita. Quanto più sali, maggior fatica accumuli, eppure sei chiamato a guardare il mondo, gli altri, te stesso, con una prospettiva diversa, in una visione d'insieme. E i momenti di luce non mancano! Ma devono servire ad illuminare le notti oscure, quelle che non sembrano terminare mai! "Questi è il mio Figlio, l'amato: ascoltatelo!" Ecco: mettersi in ascolto di Gesù per affrontare il buon combattimento della vita e della fede, aiuterà a non scoraggiarci, perché "lampada per i miei passi è la tua Parola, luce sul mio cammino" (salmo 118). La nostra fede è luce e bellezza, il nostro Dio è bellezza! rialziamo il capo e continuiamo il percorso di fede perché è vicina la nostra salvezza. Buona Domenica!

[don Vito Carpentiere]