L'autopsia al PRG di Barletta​

Attenta nota dell'imprenditore Aldo Musti

martedì 1 agosto 2017
«Il 25 luglio scorso il Comune di Barletta, su disposizione del Commissario ad acta dott.ssa Giovanna Labate, Dirigente del Servizio Urbanistica della Regione Puglia – dopo la recente ordinanza n. 830 del 18 luglio scorso del T.A.R. di Bari – in esecuzione delle Sentenze del Tribunale Amministrativo Regionale di Bari (n. 378/2017, 463/2016 e 1253/2015), ha pubblicato sul sito istituzionale della nostra città le tavole tecniche allegate alla delibera di Giunta comunale n. 15 del 18.01.2000, precisamente delle Tavole D2, E1 ad E2, attestate conformi alle originali con autentica a firma del Dirigente comunale, in esecuzione ad altra Sentenza del T.A.R. Bari, n. 766/2012». Scrive Aldo Musti, imprenditore di via dei Muratori a Barletta.

«Ebbene, la suddetta pubblicazione fatta nel rispetto dei termini di legge (30 giorni dalla mia istanza di "accesso civico" del 2014) avrebbe evitato uno spreco di denaro pubblico, per le spese e onorari di lite a carico del Comune di Barletta. Più precisamente, alla luce di quanto precede, si contano n. 4 sentenze TAR, 1 ordinanza TAR e n. 2 commissari ad acta! Il principale strumento per comprendere i fatti accaduti era, per Tucidide – uno che se ne intendeva – l'autopsia. Che non è solo una pratica da medici legali, ma che significa letteralmente "guardare con i propri occhi" e sta ad indicare la necessità di accedere direttamente alle fonti, laddove possibile. Ebbene, oggi, grazie al c.d. "accesso civico" e ad un certo numero di miei ricorsi al T.A.R., ogni cittadino può vedere con i propri occhi cosa è successo, qualche anno fa, in occasione dell'ultima variante al PRG comunale, semplicemente cliccando sul seguente link.

In questi ultimi anni sono stato costretto, mio malgrado, ad interessarmi di cose che fino ad allora mi erano del tutto estranee. Alcune cose, poche, dopo che me le hanno spiegate, alla fine le ho capite, spero. Ad esempio, ho capito come viene approvato un PRG (che sta per piano regolatore generale). Il PRG è un atto complesso, cioè approvato da due enti diversi: il Comune e la Regione. Il PRG viene prima adottato dal Comune e poi mandato in Regione per l'approvazione finale. Ovviamente, il Comune e la Regione devono approvare lo stesso PRG, perché se il Comune ne adotta uno e la Regione ne approva un altro, diverso, non ci troviamo più. Si tratta di un'ipotesi che non dovrebbe accadere mai. Di regola, verificare se le tavole grafiche adottate dal Comune sono uguali, o no, alle tavole grafiche approvate dalla Regione è facile. Basta prendere gli originali delle prime e gli originali delle seconde e confrontarle. A Barletta, però, è un po' più complicato, perché gli originali delle tavole grafiche adottate dal Comune non si trovano più. Smarriti? Trafugati? Distrutti? Non si sa.

Ci vuole quindi un po' di pazienza. Nel 1999, il Comune incaricò alcuni progettisti di preparare una variante al PRG in vigore in quel momento, obbiettivo: non introdurre nuove zonizzazioni, ma razionalizzare quelle vigenti rendendole, appunto "conformi" alla legge regionale. Dopo un lavoro di qualche mese e di tira e molla con i progettisti, la Giunta comunale approvò una "proposta definitiva", da sottoporre al Consiglio per l'adozione (è il Consiglio l'organo comunale competente in materia). E' bene precisare che tale "proposta definitiva" riportava l'intero tracciato della (ormai famosa) via dei Muratori. Chi la volesse vedere con i suoi occhi può cliccare sul seguente link.

La proposta definitiva veniva quindi sottoposta al Consiglio comunale per l'adozione. Il Consiglio se la guardava due o tre volte e faceva determinati emendamenti, che altro non sono che delle richieste di modifica. In altre parole, il Consiglio diceva: della proposta progettuale modificate A, B e C; tutto il resto quindi va bene. Nessuno degli emendamenti riguardava via dei Muratori, che, pertanto, rimaneva quella della proposta definitiva: un lungo nastro che corre parallelo a via Foggia, senza interruzioni. Stando così le cose, è evidente che le tavole grafiche adottate dal Consiglio comunale corrispondono alla proposta definitiva della Giunta con le sole modifiche richieste dal Consiglio (i famosi emendamenti). Gli originali delle tavole grafiche – come si è detto – non si trovano più, ma si deve presumere che sia andata proprio così per quanto si è appena detto.
Se non che, chissà come e chissà perché, in Regione arrivano inspiegabilmente tavole grafiche diverse da quelle adottate dal Consiglio comunale. Infatti, le tavole grafiche arrivate in Regione riportano un tracciato diverso di via dei Muratori: manca un pezzettino alla via dei Muratori, il famigerato retino stradale omesso.

Come ognuno comprende, le cose non sono limpide: il Consiglio comunale adotta alcune tavole grafiche ma in Regione arrivano però tavole grafiche diverse. Di questa diversità non c'è spiegazione alcuna, per ora. Ci vorrebbe un nuovo Tucidide, nato alle foci dell'Ofanto e non ad Atene, per spiegare l'accaduto. Ma in attesa di un nuovo Tucidide, una domanda sorge spontanea. Se il Comune adotta un PRG e la Regione ne approva un altro – diverso, in tutto od in parte – giuridicamente che succede? E' illegittimo? O è addirittura nullo, almeno in parte, visto che i due provvedimenti di approvazione, comunale e regionale, hanno un oggetto (parzialmente) diverso? Il PRG è un atto complesso, cioè approvato da due enti diversi, ma la tavola grafica adottata dal Comune non è stata approvata dalla Regione e quella approvata dalla Regione non è stata adottata dal Comune.

Se questa è la domanda delle 100 pistole, la risposta non la può certo dare un modesto artigiano come il sottoscritto. Buone vacanze a tutti».