L’attenzione dell’Amministrazione Casccella per il nucleo dell’ex Distilleria

Candidatura a un bando milionario interministeriale

giovedì 3 dicembre 2015
A cura di Paolo Doronzo
«Rivendico l'attenzione al recupero di tale area» ha in più occasioni ribadito il sindaco Pasquale Cascella, e per ora così pare, anche sollecitato dall'assessore tecnico all'Urbanistica, Azzurra Pelle, che già in passato aveva dimostrato di avere a cuore la riqualificazione dell'area dell'ex Distilleria, bene comunale dal 2004, in seguito un lungo percorso giuridico-burocratico, servito a salvarla dalla demolizione, come merita un monumento di archeologia industriale.

Ricordiamo che l'opificio risale alla fine dell'800, ampliato in più occasioni successivamente, rappresentando all'epoca una delle principali realtà d'industrie agroalimentari della Nazione e del Mezzogiorno. Il corpo centrale rappresenta quello di maggiore valore storico-artistico, in stile fine ottocentesco, le decorazioni di ferro battuto in stile liberty, i suoi bugnati, le coperture e inoltre i macchinari ancora presenti in essa; si trova in un'area poco distante dal centro, solo separata dalla ferrovia, naturalmente rappresentando prima una zona fuori città. La Distilleria ha cambiato diverse proprietà fino gli anni '60, in cui è iniziato il cammino verso la chiusura e l'abbandono. A fine anni '80-inizio '90 si voleva procedere alla demolizione; così il gruppo di associazioni e cittadini, poi divenuto FRED, si è opposto avanzando la richiesta di tutela da parte del ministero dei beni culturali, giunta con un Decreto. In seguito il FRED si è battuto per l'acquisto dell'area da parte del Comune.

Come comunicato dal Comune, con delibera di Giunta n. 237 del 28/11/2015 è stato approvato un progetto per la candidatura a un bando nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 249 del 26.10.2015; il bando è scaduto il 30 novembre. La complessiva spesa progettuale prevista è di € 3.500.000,00 di cui € 2.000.000,00 da coprire previa ammissione al Bando, €. 950.000,00 sono già previsti nel Bilancio 2015 e €. 550.000,00 sono da prevedersi nel Bilancio 2016. Ormai è noto che gli Enti locali possono solo aspettare i treni dei bandi per ottenere nutriti finanziamenti, bisogna però farsi trovare pronti e sperare di salirci. L'ex Distilleria era stata inserita nel Piano triennale dei lavori pubblici 2014-2016 proposto dalla Giunta Comunale, alcune voci mantenute anche nel Piano 2015-2017; per ciò che riguarda l'area dell'ex opificio, sono presenti vari capitoli: in particolare 950 mila euro, presi perlopiù dal "contratto di quartiere", sono stati destinati per la messa in sicurezza del corpo centrale, da cui oggi si attinge per una parte del cofinanziamento al Bando di cui sopra. Speriamo solo che se malauguratamente il progetto non dovesse aggiudicarsi il bando, lo stesso si spendano i 950mila euro per la prevista messa in sicurezza del corpo centrale, evitando deviazioni verso altri fini che condannano al crollo la struttura, come accaduto in passato, e si pensi anche a un ulteriore stanziamento lo stesso nel prossimo Bilancio.

Da molti anni le uniche realizzazioni concretizzatesi nell'area riguardano l'esperienza del laboratorio urbano GOS negli ex magazzini, restaurati in modo da conservare l'aspetto originale della struttura; costruite delle palazzine destinate agli anziani, prima occupate abusivamente ma nei primi mesi di quest'anno "restituite alla legalità"; realizzato un orto botanico nell'area, non ancora inaugurato. La gestione dell'Incubatore dell'Innovazione e della Creatività, ricavata dalla riqualificazione di una struttura facente parte dell'ex fabbrica di agroalimentare, è stata affidata qualche mese fa all'associazione "Future Center Barletta BAT", formata in primis da Confindustria e Cgil, forse gli unici a potersi permettere una gestione, di durata quinquennale. L'impegno dell'Amministrazione comunale appare finalmente soddisfacente dal punto di vista della salvaguardia e del riutilizzo di un bene, cerniera fra il centro cittadino e la periferia, proponendo tra le prime attività progettuali un collegamento con la fermata della stazione Bari-Nord (retro stazione centrale) il cui rifacimento è stato già predisposto per l'anno prossimo. Dunque "le risorse culturali della città – si legge nella relazione del progetto - non si devono esaurire a Nord della ferrovia ma si devono allargare territorialmente, valorizzando i monumenti esistenti a sud della ferrovia per rompere l'isolamento di queste vere e proprie enclave di periferie urbane, connotate dagli elevati disagi socio-economici ed edilizi che esse esprimono. Non più quartieri dormitorio ma brani di una città compiuta con tutta il mix di funzioni e servizi indispensabili che la devono caratterizzare per una profonda riconversione".

Le opere principali previste dal progetto riguardano un terminal autobus, utile alla mobilità pubblica urbana; due aule per auditorium, convegni e meeting formativi, percorsi espositivi che si sviluppano senza soluzione di continuità per circa 1.200 mq, bookshop, caffetteria, zona ristoro, tourist office, servizi e uffici). "L'Agorà (struttura centrale NDR) potrà essere uno spazio polifunzionale per la cultura e la socialità – si legge nella nota del Comune - progettato per attività di tipo culturale, didattico, ludico-ricreativo e sportivo nonché tese alla sensibilizzazione sui temi di natura sociale e d'integrazione, prevedendo mostre, rappresentazioni teatrali e cinematografiche, corsi formativi, convegni, meeting e riunioni, partecipazione e inclusione dei cittadini. La palazzina ubicata sulla sinistra del fronte principale del corpo storico dell'ex Distilleria è destinata ad Hub dei Servizi Sociali ovvero Sportello di Segretariato sociale e Centro di ascolto per le famiglie in modo da rispondere sempre più efficacemente". Il "Progetto Gasparrini", approvato dalla Soprintedenza molti anni fa, prevede, per gli edifici compresi nel vincolo, la destinazione d'uso di carattere pubblico sociale e culturale, nonché usi attinenti con la predetta utilizzazione.

La partecipazione diviene oggi una necessità vitale per le comunità, urbane e no, per tentare di rispondere alla decadenza politica, amministrativa e soprattutto culturale di questi anni. La riqualificazione dell'intera area dell'ex Distilleria rappresenterebbe un importante recupero dell'identità collettiva della città e dell'intero territorio. Speriamo bene.