L'arcivescovo sulla morte dei tre ragazzi: «Chiedo il dono della consolazione»
D'Ascenzo: «Rimaniamo aperti alla speranza accanto ai nostri giovani»
mercoledì 15 luglio 2020
17.50
Sulla tragedia avvenuta questa mattina tra Andria e Barletta l'Arcivescovo della nostra diocesi Mons. Leonardo D'Ascenzo ha divulgato una sua riflessione.
«Siamo sgomenti per la morte dei tre ragazzi avvenuta nella mattinata di oggi tra Andria e Barletta, sulla statale 170. Sono tre nostri figli nel pieno della propria adolescenza e ancora agli inizi di un percorso di vita, senza dubbio pieno di promesse e aspettative, che è stato repentinamente stroncato. Il mio pensiero va subito anche ai loro genitori per i quali in queste ore tutto sembra crollare e senza alcun senso o ragione plausibile.
Accanto al dolore di tutti e all'esperienza dell'imponderabile che connota la nostra esperienza umana, non dobbiamo mai perdere la speranza e la forza di riprendere il cammino della vita che, sovente, si presenta carico di imprevisti, di fatica e di sofferenza.
Quanto accaduto richiama un tema, che al contempo è un'emergenza, di cui da anni si parla molto, allo studio degli esperti ma anche e soprattutto di chi ogni giorno vive accanto ai nostri giovani, mi riferisco all'emergenza educativa. Un terreno questo non facile, ma nel quale tutti siamo chiamati a dare un contributo disinteressato, che sappia fare intravvedere ai nostri giovani le ragioni e valori verso i quali investire la propria esistenza, primo fra tutti il dono della vita che va posto al servizio della vita stessa e nella responsabilità verso se stessi e gli altri. Per realizzare ciò non abbiamo ricette o soluzioni infallibili; ma la strada giusta e forse più efficace è quella di farci trovare sempre accanto ai nostri giovani, ciascuno nella propria condizione e nel ruolo che ricopre, nel percorso della loro vita, senza desistere; come non rinuncia mai seminatore della parabola evangelica, proclamata domenica scorsa nelle nostre assemblee, che getta il seme ovunque, in ogni contesto e in ogni di situazione anche la più impervia.
Sarebbe inoltre opportuno rivedere e rileggere la normativa che accompagna l'acquisto e la distribuzione dei nuovi strumenti di locomozione che bene si prestano ad intemperanze giovanili che possono arrecare danno a se e agli altri.
Come Pastore della diocesi di Trani-Barletta-Bisceglie invito tutti ad elevare la preghiera al Signore e a chiedere, soprattutto per i genitori e i familiari dei tre ragazzi il dono della consolazione e della speranza».
«Siamo sgomenti per la morte dei tre ragazzi avvenuta nella mattinata di oggi tra Andria e Barletta, sulla statale 170. Sono tre nostri figli nel pieno della propria adolescenza e ancora agli inizi di un percorso di vita, senza dubbio pieno di promesse e aspettative, che è stato repentinamente stroncato. Il mio pensiero va subito anche ai loro genitori per i quali in queste ore tutto sembra crollare e senza alcun senso o ragione plausibile.
Accanto al dolore di tutti e all'esperienza dell'imponderabile che connota la nostra esperienza umana, non dobbiamo mai perdere la speranza e la forza di riprendere il cammino della vita che, sovente, si presenta carico di imprevisti, di fatica e di sofferenza.
Quanto accaduto richiama un tema, che al contempo è un'emergenza, di cui da anni si parla molto, allo studio degli esperti ma anche e soprattutto di chi ogni giorno vive accanto ai nostri giovani, mi riferisco all'emergenza educativa. Un terreno questo non facile, ma nel quale tutti siamo chiamati a dare un contributo disinteressato, che sappia fare intravvedere ai nostri giovani le ragioni e valori verso i quali investire la propria esistenza, primo fra tutti il dono della vita che va posto al servizio della vita stessa e nella responsabilità verso se stessi e gli altri. Per realizzare ciò non abbiamo ricette o soluzioni infallibili; ma la strada giusta e forse più efficace è quella di farci trovare sempre accanto ai nostri giovani, ciascuno nella propria condizione e nel ruolo che ricopre, nel percorso della loro vita, senza desistere; come non rinuncia mai seminatore della parabola evangelica, proclamata domenica scorsa nelle nostre assemblee, che getta il seme ovunque, in ogni contesto e in ogni di situazione anche la più impervia.
Sarebbe inoltre opportuno rivedere e rileggere la normativa che accompagna l'acquisto e la distribuzione dei nuovi strumenti di locomozione che bene si prestano ad intemperanze giovanili che possono arrecare danno a se e agli altri.
Come Pastore della diocesi di Trani-Barletta-Bisceglie invito tutti ad elevare la preghiera al Signore e a chiedere, soprattutto per i genitori e i familiari dei tre ragazzi il dono della consolazione e della speranza».