L'Archeoclub di Barletta scrive al sindaco Maffei
Previsto oggi un incontro con le altre associazioni onlus. Quattro proposte utili per il rilancio del patrimonio culturale
martedì 20 settembre 2011
«Il sindaco di Barletta ing. Nicola Maffei ha promosso un ciclo di incontri con la città, ai fini di definire il programma di mandato dell'Amministrazione Comunale, e il 20 settembre p.v. incontrerà tutte le associazioni cittadine onlus operanti in molti e diversificati settori (sportivo, sanitario, socio-assistenziale, culturale, ecc.). L'Associazione di Promozione Sociale (APS) "Archeoclub di Barletta", pur condividendo e avendo sempre sostenuto il valore di ogni iniziativa di democrazia partecipata con e per la città, ritiene al contempo che potrà essere difficile in occasione dell'incontro di Martedì 20 p.v., proprio per la diversificazione degli ambiti di attività delle associazioni cittadine onlus, focalizzare una serie di tematiche che ritiene cruciali e di assoluto rilievo a favore della tutela e valorizzazione del patrimonio culturale cittadino.
Per queste ragioni ha ritenuto di intervenire prima dell'incontro e con un documento pubblico per portare nuovamente all'attenzione della città la situazione di forte criticità in cui versa il patrimonio culturale cittadino. A fronte di un rilevante impegno della passata Amministrazione Comunale esclusivamente nell'organizzazione di numerose mostre temporanee a Palazzo Della Marra, è assolutamente mancata (e continua a mancare) una reale politica di gestione ordinaria dei beni culturali e dei relativi servizi aggiuntivi.
Il tema appare ancor più di scottante attualità alla luce del definanziamento da parte della Regione Puglia del II lotto di lavori previsti per il completamento e l'adeguamento impiantistico dell'Antiquarium di Canne della Battaglia, per un importo di ben 750.000,00 euro! La notizia della perdita di un così cospicuo finanziamento, pare a causa dei ritardi nell'espletamento delle procedure di gara e di assegnazione dei lavori da parte dell'Amministrazione Comunale di Barletta, è singolarmente passata sotto silenzio, ma appare di assoluta gravità in quanto segna un ulteriore punto di criticità per l'area archeologica di Canne della Battaglia.
L'Archeoclub di Barletta aveva già denunciato all'inizio del 2011, a seguito della cessazione definitiva della gestione dei servizi aggiuntivi presso l'Antiquarium di Canne della Battaglia, che una permanente e definitiva apertura gratuita nel lungo periodo avrebbe determinato, nei fatti, una svalutazione dell'offerta culturale dell'area, con il rischio in futuro anche della chiusura dell'Antiquarium e del Parco archeologico.
E quale moto d'indignazione può suscitare oggi la notizia della perdita di un così cospicuo finanziamento… C'è qualcosa di drammaticamente contradditorio in una classe politica nel suo complesso che da una parte promuove una legge regionale per la valorizzazione dell'area di Canne, con una copertura di spesa per il 2011 di 7.000,00 euro, sul capitolo per il recupero e valorizzazione dei beni culturali mobili (pittorici, musicali), beni del tutto assenti a Canne, e dall'altra si dimostra incapace di mettere a frutto le risorse già stanziate! Troppo spesso s'individua solo a parole nel settore dei beni culturali uno dei comparti economici capace di generare prospettive di sviluppo economico ed occupazionale, senza che poi ci si adoperi concretamente e fattivamente in tal senso.
Pertanto in un'ottica di denuncia, ma anche e soprattutto di proposta che ha sempre animato l'Archeoclub di Barletta, si sottopongono all'attenzione della città e della sua Amministrazione, i seguenti punti indispensabili per il rilancio del patrimonio culturale cittadino.
1) Gestione integrata dei beni culturali cittadini. S'invita l'Amministrazione Comunale ad attivare una adeguata e reale sinergia con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia per inserire anche l'area di Canne della Battaglia in un sistema integrato di valorizzazione e fruizione dei beni culturali del territorio. Solo la messa in rete di tutti i numerosi beni culturali statali e comunali (Parco e Antiquarium di Canne, Palazzo Della Marra, Castello, Chiesa dei Greci, Cantina della Sfida) e l'introduzione di un sistema di gestione integrata di tutti questi beni (con biglietteria unica, servizio di visite guidate, attivazione di bookshop e servizi di ristorazione, ….) potrà, infatti, determinare un sistematico (e non solo episodico) rilancio culturale ed economico del patrimonio storico-culturale locale.
2) Necessità di figure di specifica professionalità. All'apertura della Pinacoteca De Nittis e delle sale espositive al primo piano del Castello, non sono seguiti tutti i conseguenti "atti d'indirizzo sui criteri tecnico- scientifici e sugli standard di funzionamento e sviluppo dei musei" (per altro previsti anche dalla vigente legislazione) necessari per rendere efficace, efficiente e non episodica la gestione dei beni culturali. Tra questi certamente un ruolo fondamentale dovrebbe essere rappresentato dalla individuazione, seguendo criteri e procedure trasparenti, delle necessarie figure del Direttore e/o dei Conservatori (archeologo, storico dell'arte, …) che affianchino e supportino il pro tempore Dirigente al Settore Beni e Servizi Culturali, garantendo così continuità all'attività amministrativa.
3) Realizzazione di un grande Museo archeologico. Persiste la grave lacuna nel piano di valorizzazione del patrimonio archeologico territoriale derivante dalla prolungata chiusura della sezione archeologica e dalla presumibile riproposizione in poche sale del Castello delle sole collezioni archeologiche di proprietà comunale, già presenti nel precedente allestimento dell'ex convento di San Domenico. All'Amministrazione Comunale sembra non interessare la pubblica fruizione e valorizzazione dello straordinario patrimonio archeologico relativo alla storia del territorio e della città di Barletta dalla preistoria all'età medievale, costituito dai reperti archeologici di proprietà statale provenienti dalle ricerche svolte dalla fine degli anni '70 nel territorio comunale e nella città stessa e mai esposti in città.
4) Salvaguardia della Chiesa dei Greci. Nella Chiesa Greca di Santa Maria degli Angeli frequentemente chiusa, sia nei mesi più caldi che più freddi, si determinano condizioni ambientali estreme che, oltre a rendere non sopportabile una lunga permanenza nell'aula, possono certamente costituire un grave pericolo per le tavole dell'Iconostasi, compromettendone il recente intervento di restauro. Si ritiene che sia assolutamente necessario un intervento di stabilizzazione delle condizioni ambientali all'interno della Chiesa, attraverso il controllo della temperatura, dell'umidità e della luce, ai fini di impedire il riattivarsi dei meccanismi di degrado dell'Iconostasi, eccezionale sia per il suo valore artistico complessivo sia in particolare per le tavole del Cristo Pantocrator e della Madonna Odighitria, opere dell'artista cretese Thomàs Bathàs.
Per queste ragioni ha ritenuto di intervenire prima dell'incontro e con un documento pubblico per portare nuovamente all'attenzione della città la situazione di forte criticità in cui versa il patrimonio culturale cittadino. A fronte di un rilevante impegno della passata Amministrazione Comunale esclusivamente nell'organizzazione di numerose mostre temporanee a Palazzo Della Marra, è assolutamente mancata (e continua a mancare) una reale politica di gestione ordinaria dei beni culturali e dei relativi servizi aggiuntivi.
Il tema appare ancor più di scottante attualità alla luce del definanziamento da parte della Regione Puglia del II lotto di lavori previsti per il completamento e l'adeguamento impiantistico dell'Antiquarium di Canne della Battaglia, per un importo di ben 750.000,00 euro! La notizia della perdita di un così cospicuo finanziamento, pare a causa dei ritardi nell'espletamento delle procedure di gara e di assegnazione dei lavori da parte dell'Amministrazione Comunale di Barletta, è singolarmente passata sotto silenzio, ma appare di assoluta gravità in quanto segna un ulteriore punto di criticità per l'area archeologica di Canne della Battaglia.
L'Archeoclub di Barletta aveva già denunciato all'inizio del 2011, a seguito della cessazione definitiva della gestione dei servizi aggiuntivi presso l'Antiquarium di Canne della Battaglia, che una permanente e definitiva apertura gratuita nel lungo periodo avrebbe determinato, nei fatti, una svalutazione dell'offerta culturale dell'area, con il rischio in futuro anche della chiusura dell'Antiquarium e del Parco archeologico.
E quale moto d'indignazione può suscitare oggi la notizia della perdita di un così cospicuo finanziamento… C'è qualcosa di drammaticamente contradditorio in una classe politica nel suo complesso che da una parte promuove una legge regionale per la valorizzazione dell'area di Canne, con una copertura di spesa per il 2011 di 7.000,00 euro, sul capitolo per il recupero e valorizzazione dei beni culturali mobili (pittorici, musicali), beni del tutto assenti a Canne, e dall'altra si dimostra incapace di mettere a frutto le risorse già stanziate! Troppo spesso s'individua solo a parole nel settore dei beni culturali uno dei comparti economici capace di generare prospettive di sviluppo economico ed occupazionale, senza che poi ci si adoperi concretamente e fattivamente in tal senso.
Pertanto in un'ottica di denuncia, ma anche e soprattutto di proposta che ha sempre animato l'Archeoclub di Barletta, si sottopongono all'attenzione della città e della sua Amministrazione, i seguenti punti indispensabili per il rilancio del patrimonio culturale cittadino.
1) Gestione integrata dei beni culturali cittadini. S'invita l'Amministrazione Comunale ad attivare una adeguata e reale sinergia con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia per inserire anche l'area di Canne della Battaglia in un sistema integrato di valorizzazione e fruizione dei beni culturali del territorio. Solo la messa in rete di tutti i numerosi beni culturali statali e comunali (Parco e Antiquarium di Canne, Palazzo Della Marra, Castello, Chiesa dei Greci, Cantina della Sfida) e l'introduzione di un sistema di gestione integrata di tutti questi beni (con biglietteria unica, servizio di visite guidate, attivazione di bookshop e servizi di ristorazione, ….) potrà, infatti, determinare un sistematico (e non solo episodico) rilancio culturale ed economico del patrimonio storico-culturale locale.
2) Necessità di figure di specifica professionalità. All'apertura della Pinacoteca De Nittis e delle sale espositive al primo piano del Castello, non sono seguiti tutti i conseguenti "atti d'indirizzo sui criteri tecnico- scientifici e sugli standard di funzionamento e sviluppo dei musei" (per altro previsti anche dalla vigente legislazione) necessari per rendere efficace, efficiente e non episodica la gestione dei beni culturali. Tra questi certamente un ruolo fondamentale dovrebbe essere rappresentato dalla individuazione, seguendo criteri e procedure trasparenti, delle necessarie figure del Direttore e/o dei Conservatori (archeologo, storico dell'arte, …) che affianchino e supportino il pro tempore Dirigente al Settore Beni e Servizi Culturali, garantendo così continuità all'attività amministrativa.
3) Realizzazione di un grande Museo archeologico. Persiste la grave lacuna nel piano di valorizzazione del patrimonio archeologico territoriale derivante dalla prolungata chiusura della sezione archeologica e dalla presumibile riproposizione in poche sale del Castello delle sole collezioni archeologiche di proprietà comunale, già presenti nel precedente allestimento dell'ex convento di San Domenico. All'Amministrazione Comunale sembra non interessare la pubblica fruizione e valorizzazione dello straordinario patrimonio archeologico relativo alla storia del territorio e della città di Barletta dalla preistoria all'età medievale, costituito dai reperti archeologici di proprietà statale provenienti dalle ricerche svolte dalla fine degli anni '70 nel territorio comunale e nella città stessa e mai esposti in città.
4) Salvaguardia della Chiesa dei Greci. Nella Chiesa Greca di Santa Maria degli Angeli frequentemente chiusa, sia nei mesi più caldi che più freddi, si determinano condizioni ambientali estreme che, oltre a rendere non sopportabile una lunga permanenza nell'aula, possono certamente costituire un grave pericolo per le tavole dell'Iconostasi, compromettendone il recente intervento di restauro. Si ritiene che sia assolutamente necessario un intervento di stabilizzazione delle condizioni ambientali all'interno della Chiesa, attraverso il controllo della temperatura, dell'umidità e della luce, ai fini di impedire il riattivarsi dei meccanismi di degrado dell'Iconostasi, eccezionale sia per il suo valore artistico complessivo sia in particolare per le tavole del Cristo Pantocrator e della Madonna Odighitria, opere dell'artista cretese Thomàs Bathàs.