L'appello dei commercianti di Barletta: «Pericoli e poca sicurezza incombono sul nostro lavoro»
L'associazione "Le Strade dello Shopping" interviene dopo la morte di Giuseppe Tupputi
venerdì 15 aprile 2022
9.19
Dopo l'efferato omicidio in cui ha perso la vita il barlettano Giuseppe Tupputi, intervengono i referenti dell'associazione "Le Strade dello Shopping" di Barletta.
«Giuseppe Tupputi era un commerciante, era uno di noi. Era un "barista" o un piccolo imprenditore, poco importa, ciò che importa è che Lui era l'anima della sua azienda. Noi tutti, in quanto uomini e donne che vivono di commercio, siamo addolorati per la tragedia, per l'ingiustizia, per la violenza, per il dramma che ha travolto la sua famiglia. Per questo esprimiamo la nostra piena solidarietà e il nostro cordoglio per quanto è successo. Ma noi non siamo solo uomini, siamo operatori commerciali che vivono la città di Barletta sulla strada, con tutti i rischi che lo stato attuale di profondo degrado sociale e civile comporta. Siamo increduli per quanto successo ad un nostro collega, ma allo stesso tempo siamo fortemente preoccupati di questa veloce discesa di Barletta verso la non-sicurezza, verso il pericolo che incombe su di noi anche solo per poter fare quotidianamente il nostro lavoro.
Noi commercianti riuniti nell'associazione Strade dello Shopping non vogliamo più parole al vento, ma pretendiamo decisioni serie, condivise, durature, che portino a ridare a Barletta l'onore di una città lavoratrice, onesta e tranquilla e non l'onta di una città in cui le azioni criminose trovano terreno fertile per crescere. Ciò che è successo negli ultimi 5 mesi ci dice che lo Stato in tutte le sue forme (organizzative, politiche e di controllo) non è più il protagonista a Barletta. Negli ultimi mesi la scena è stata conquistata dagli atti criminosi, dai violenti, da ciò che è non-Stato. Occorre una immediata e subitanea inversione di tendenza. Lo chiediamo a gran voce per il bene e per il futuro della nostra amata Barletta».
«Giuseppe Tupputi era un commerciante, era uno di noi. Era un "barista" o un piccolo imprenditore, poco importa, ciò che importa è che Lui era l'anima della sua azienda. Noi tutti, in quanto uomini e donne che vivono di commercio, siamo addolorati per la tragedia, per l'ingiustizia, per la violenza, per il dramma che ha travolto la sua famiglia. Per questo esprimiamo la nostra piena solidarietà e il nostro cordoglio per quanto è successo. Ma noi non siamo solo uomini, siamo operatori commerciali che vivono la città di Barletta sulla strada, con tutti i rischi che lo stato attuale di profondo degrado sociale e civile comporta. Siamo increduli per quanto successo ad un nostro collega, ma allo stesso tempo siamo fortemente preoccupati di questa veloce discesa di Barletta verso la non-sicurezza, verso il pericolo che incombe su di noi anche solo per poter fare quotidianamente il nostro lavoro.
Noi commercianti riuniti nell'associazione Strade dello Shopping non vogliamo più parole al vento, ma pretendiamo decisioni serie, condivise, durature, che portino a ridare a Barletta l'onore di una città lavoratrice, onesta e tranquilla e non l'onta di una città in cui le azioni criminose trovano terreno fertile per crescere. Ciò che è successo negli ultimi 5 mesi ci dice che lo Stato in tutte le sue forme (organizzative, politiche e di controllo) non è più il protagonista a Barletta. Negli ultimi mesi la scena è stata conquistata dagli atti criminosi, dai violenti, da ciò che è non-Stato. Occorre una immediata e subitanea inversione di tendenza. Lo chiediamo a gran voce per il bene e per il futuro della nostra amata Barletta».