L'amore della giovane rom vale 10.000 euro? Madre e sorella in manette
19enne segregata in un capannone. Numerosi tentativi di fuga della ragazza, con epilogo rovinoso
martedì 25 maggio 2010
Sono Rabija Sejdovic, di 49anni, e Sofia Sejdovic di 22 le due donne rom arrestate dalla polizia di Barletta per avere sequestrato e picchiato quella che è, rispettivamente, la loro figlia e sorella 19enne, per impedirle di continuare ad avere una relazione con un 30enne barlettano. Non poteva farlo perche' non aveva avuto il consenso del padre, detenuto per reati contro il patrimonio.
Un consenso, quello del genitore che, nel caso in cui una componente della comunità rom si innamori di un uomo che non ne faccia parte, diventa difficile da ottenere, per motivazioni di ordine non solo culturale ma anche economico. 10.000 euro di dote avrebbe, infatti, dovuto versare alla famiglia della sua fidanzata il barlettano innamorato della bella rom, conosciuta al luna park a luglio dell'anno scorso, nei giorni della festa patronale di Barletta, previa l'accondiscendenza del futuro suocero.
La relazione tra la giovane rom e il ragazzo, un operaio di buona famiglia e innamorato sinceramente della sua fidanzata, riferisce la polizia, era stata osteggiata sin dal primo momento. I due, per questo, un mese fà, avevano deciso di fuggire per poi ricorrere ad un matrimonio riparatore. La signora Sejdovic, allora, sporse denuncia per la scomparsa della figlia ai carabinieri e, contestualmente, per telefono minacciò di morte figlia, fidanzato e famiglia di lui.
Per il timore che dalle minacce potesse passare ai fatti, i due tornarono e da allora la ragazza è rimasta segregata in una baracca del campo nomadi e sorvegliata dalla sorella. Ieri pomeriggio l'ennesimo dei suoi tentativi di fuga ha rischiato di avere un epilogo rovinoso. Fuggita dal capanno la ragazza è stata presa per i capelli, trascinata in un furgone, riportata nell'alloggio-prigione e picchiata selvaggiamente, da madre e sorella.
La madre ha poi affrontato e sferrato un pugno in volto al fidanzato che era andato al campo per riprendersi la sua innamorata. Altri componenti della comunita' lo hanno picchiato con mazze e bastoni. Il barlettano ha chiamato la polizia. Giunti sul posto gli agenti hanno visto all'ingresso di una baracca, quella che e' poi risultata essere la sorella della 19enne segregata, a fare da guardiana. Li' dentro c'era la giovane riversa a terra e semincosciente, con i vestiti bagnati. Era svenuta per le percosse e le avevano versato addosso acqua per farla rinvenire.
La madre è in carcere, la sorella ai domiciliari. La ragazza che ha partorito dieci giorni fà in un luogo protetto, essendo maggiorenne, non dovra' tornare dai suoi genitori.
Un consenso, quello del genitore che, nel caso in cui una componente della comunità rom si innamori di un uomo che non ne faccia parte, diventa difficile da ottenere, per motivazioni di ordine non solo culturale ma anche economico. 10.000 euro di dote avrebbe, infatti, dovuto versare alla famiglia della sua fidanzata il barlettano innamorato della bella rom, conosciuta al luna park a luglio dell'anno scorso, nei giorni della festa patronale di Barletta, previa l'accondiscendenza del futuro suocero.
La relazione tra la giovane rom e il ragazzo, un operaio di buona famiglia e innamorato sinceramente della sua fidanzata, riferisce la polizia, era stata osteggiata sin dal primo momento. I due, per questo, un mese fà, avevano deciso di fuggire per poi ricorrere ad un matrimonio riparatore. La signora Sejdovic, allora, sporse denuncia per la scomparsa della figlia ai carabinieri e, contestualmente, per telefono minacciò di morte figlia, fidanzato e famiglia di lui.
Per il timore che dalle minacce potesse passare ai fatti, i due tornarono e da allora la ragazza è rimasta segregata in una baracca del campo nomadi e sorvegliata dalla sorella. Ieri pomeriggio l'ennesimo dei suoi tentativi di fuga ha rischiato di avere un epilogo rovinoso. Fuggita dal capanno la ragazza è stata presa per i capelli, trascinata in un furgone, riportata nell'alloggio-prigione e picchiata selvaggiamente, da madre e sorella.
La madre ha poi affrontato e sferrato un pugno in volto al fidanzato che era andato al campo per riprendersi la sua innamorata. Altri componenti della comunita' lo hanno picchiato con mazze e bastoni. Il barlettano ha chiamato la polizia. Giunti sul posto gli agenti hanno visto all'ingresso di una baracca, quella che e' poi risultata essere la sorella della 19enne segregata, a fare da guardiana. Li' dentro c'era la giovane riversa a terra e semincosciente, con i vestiti bagnati. Era svenuta per le percosse e le avevano versato addosso acqua per farla rinvenire.
La madre è in carcere, la sorella ai domiciliari. La ragazza che ha partorito dieci giorni fà in un luogo protetto, essendo maggiorenne, non dovra' tornare dai suoi genitori.